di Fausta Genziana Le Piane

Entrati nel laboratorio di Francesco Antonio Caporale a Sambiase, in Calabria, si ha subito la sensazione di essere penetrati nella caverna del dio Efesto, protettore delle arti.
Efesto-Vulcano, figlio di Zeus e di Era, era il dio del fuoco, dei fabbri e dell’arte. Era capace di trasformare tutto. L’officina di Efesto si trovava a Lemno, ma tutti i luoghi ove vi erano vulcani e fuoco, appartenevano a lui.

capo1 - FRANCESCO 
 ANTONIO CAPORALE: NELL'ANTRO DI VULCANO

Efesto era brutto, zoppo (non lo è Francesco!), in compagnia di bellissime donne: sposò Afrodite e fu amato da Charis, rappresentazioni della bellezza personificata, e Aglaia, la più giovane delle tre Cariti (Grazie) così come Francesco è contornato dalla presenza delle sue donne, creature longilinee ed effimere protagoniste delle sue opere (Donne e pesci): il significato è chiaro, dall’arte non può disgiungersi il sorriso della bellezza e l’incanto della grazia. E’ così per Caporale amato dall’Arte in tutte le sue forme. Tutto scintilla e freme nell’attesa di essere toccato dalla mano potente dell’Artista che ha la capacità di trasformare e piegare all’estro della sua ispirazione ogni tipo di materiale: resina, terracotta, multistrato, plexiglas, legno ecc, tutto trasforma in ardore vitale. Possiamo immaginare Caporale mentre passa le sue giornate a martellare sull’incudine come Vulcano, a forgiare dei ed eroi della sua mitica Calabria o di altri luoghi appartenenti comunque all’area mediterranea quali Colapesce, il Centauro, Gioia e Tauro, i cavalli marini, i tritoni, a scolpire colombe e angeli: padrone di ogni elemento, è un inventore al quale nessun miracolo tecnico è impossibile. A Caporale basta la perfezione tecnica delle proprie opere che sanno captare la bellezza palpitante e restituirla in tutta la loro intima essenza: saper fare è l’arte di questo Artista la cui forza è irresistibile.
Sirene, pesci, tonni, sovrapposizioni di cavalli, colombe, antilopi, su, su ancora più su, in questo sostegno-torre-totem intarsiato che s’allunga, che aspira ad ascendere al cielo e alla purezza incontaminata dell’”azzurro” baudeleriano e dove ogni animale possiede e trasmette la sua magica energia senza essere mai soli (si veda il tema dell’Arca).

capo2 - FRANCESCO 
 ANTONIO CAPORALE: NELL'ANTRO DI VULCANO

Caporale ama la natura e il mondo animale sempre presenti nei suoi lavori. Il mondo acquatico dell’Artista è quello della sua terra: le sirene incalzano e seducono Ulisse con modi e toni inconsueti (Nel sogno di Ulisse). E’ nella pianura di Lamezia Terme che Ligeia (alla quale è stata dedicata una statua in questa città) si lasciò morire per amore di Ulisse. Le sirene sono l’immagine viva dei pericoli che spesso si incontrano anche in un mare tranquillo, sorridente, invitante ma anche del fascino che esercita l’arte sull’animo dell’uomo.
Prendiamo in esame due temi o metafore ricorrenti nell’arte di Caporale: quello della chiave e quello dell’uccello. La chiave apre e chiude le porte che accedono alla conoscenza, per esempio della natura. Si veda La chiave è nella piramide oppure la statuetta in terracotta dove un uccellino cavalca un altro uccellino mentre la base cela una serratura. Per accedere al mondo naturale. E qui l’Artista non è barocco, come in altre realizzazioni, ma lirico.

capo3 - FRANCESCO 
 ANTONIO CAPORALE: NELL'ANTRO DI VULCANO

La chiave ha anche un ruolo d’iniziazione e di discriminazione, cosa che indica con precisione l’attribuzione delle chiavi del Regno dei Cieli a San Pietro: il potere delle chiavi é quello che permette, oltre che di aprire e chiudere il Cielo, di legare e di slegare, potere effettivamente conferito a San Pietro dal Cristo. Caporale possessore di chiavi è il capo, il padrone, l’iniziatore, colui che detiene il potere di decisione e le responsabilità: in quanto artista ha il privilegio di entrare nella dimora spirituale segreta della creazione.
Gli uccelli rafforzano il simbolismo della chiave in quanto rappresentano le relazioni tra il cielo e la terra: sono la metafora della leggerezza e della liberazione dalla pesantezza terrestre. Come la chiave simboleggiano lo stato spirituale, gli angeli, anch’essi molto presenti nell’arte di Caporale, la sua anima che si libra nell’infinito.

Fausta Genziana Le Piane

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