Ognuno di noi è forse apparenza. O è nell’apparenza che trova la verità. O è nella verità che cerca la recita. Le finzioni non sono meno importanti delle verità. Verità e finzione stanno bene insieme. Sta a noi scegliere. La verità è ciò che noi crediamo che sia verità. Così è la finzione. A che vale tutto ciò?

Un tempo i ricordi erano i fantasmi che navigavano nella mia anima e sfrecciavano davanti al mio sguardo. Ora sono fantasmi veri, fuori da ogni metafora.
Sono ritornato a dipingere malinconie. La malinconia vive in ogni silenzio. E’ tempo di ritrovare il sapore della sera mentre deposita il buio nell’intreccio di attese che catturano l’ansia. E’ tempo di raccogliere la vita nel sogno e di raccontare silenzi.
I silenzi raccontano la fuga delle ore e le ore raccontano una giovinezza che non c’è più. Questo cercarsi nel racconto resta una scommessa. Ma le scommesse sono giochi impazienti e recitano la vita e il tempo.
Chissà fino a quando continuerò a scrivere il diario dei miei giorni? Non so se ha più senso. Ma è soltanto un vizio. Così il ricordo.
Ma la vita è un vizio!

Il mio esilio è il tempo ora che dimentico i viaggi dell’infanzia e ripercorro i mari astrali della mia angoscia.
Le parole sono sangue racchiuse nella conchiglia del cuore e io lascio che gli echi diventino urla.
Ho tutto restituito ma alla resa non c’è mai fine.
Ho sorrisi antichi che battono sul pendolo dell’età.
Almeno l’ironia lasciatemela raccogliere ora che i miei passi si sono fatti rari e i sogni raccontano solo avventure.

Il girasole impazzito nel giallissimo sole piega il suo orgoglio nel serale tramonto.
Vive nella luce.
Muore nell’oscurità.
Forse il segreto è accettare il giorno-notte come una abitudine.

Francesco Grisi (poeta e scrittore)

Tagged in: