a cura di Adelinda Allegretti

Casetta Vaccaj, Via Mazzolari, 22 – Pesaro
Inaugurazione lunedì 18 dicembre alle ore 18
Presente l’artista
Fino al 28 febbraio 2007

seccia - FRANCESCO 
 SECCIA. LE SEGRETE DEL CUORE

La Casetta Vaccaj ospita dal 18 dicembre 2006 al 28 febbraio 2007 la mostra personale di Francesco Seccia, a cura di Adelinda Allegretti, dal titolo “Le segrete del cuore”. Per l’occasione sono stati selezionati alcuni disegni di nudo, accompagnati da liriche, ed alcune sculture, tutti rigorosamente inediti, collocati all’interno delle suggestive nicchie della cantina, che custodisce anche un prezioso pozzo.

CASETTA VACCAJ

Posizionata quasi al termine della parallela centrale realizzata tra il decumano massimo e la cinta difensiva dell’insediamento romano – la via, cioè, che dalla chiesa di S. Giacomo raggiungeva quella dedicata a S. Nicola passando a rettifilo davanti al palazzo malatestiano prima d’essere troncata dal successivo rifacimento sforzesco – la Casa Vaccaj si pone ancora oggi in evidenza per la gradevole facciata e rimanda la sua origine all’epoca in cui la città di Pesaro organizzava il proprio destino urbanistico tra XV e XVI secolo.
Consta di due sale a forma trapezoidale, grandi e sovrapposte; di soffitta e sotterranei. Deriva la sua denominazione per essere stata, a partire dal 1844, stabile dimora della famiglia di Nicola Vaccaj, buon musicista e padre di Giuseppe e Giulio, personaggi di rango nel clima culturale e sociale ottocentesco pesarese ed anche italiano.
L’edificio mantiene intatta la sua facciata a mattoni rosso-ocra ben mossa e ravvivata dai conci e dalla bordatura e riserva rettangolari dipinte sotto la ventaglia del tetto ed ancor più da un balconcino a colonnine di marmo bianco, indicativo di non improbabili influenze di stile veneziano. È però il portale d’ingresso, severo e razionale, ripreso ascensionalmente dalla porta finestra del balcone soprastante e ribadito più sopra dal finestrotto di forma quadrata a servizio della soffitta, a mostrare con estrema chiarezza le origini tardogotiche locali seppure oramai sfociate in situazioni prerinascimentali riconducibili agli anni intorno al 1470-80, evidenziate dalle volute a sostegno del balcone e da quelle superstiti superiori che dovevano verosimilmente sostenere una piana di pietra o di marmo.
Nella trabeazione dell’architrave del portale si legge scolpita la scritta (PAX) HUIC DOMUI (Pace a questa casa) e sopra, in posizione centrale, è collocato con tracce oramai sfiorite di pittura il disco del Signum Christi, cioè il monogramma IHS legato, come è noto, alla figura di S. Bernardino da Siena (1380-1444) canonizzato poco dopo la morte intorno al 1450. Ciò induce ad ipotizzare che la casa possa aver ospitato una qualche congregazione religiosa legata, forse, all’ordine francescano.
La casa, dall’Ottocento rimasta sempre agli eredi Vaccaj, è stata in seguito utilizzata come locale per mescita di vini, magazzino di tipografia, saletta mostre ed oggi, senza alcun turbamento per l’estetica urbana, ospita un punto di ristorazione pubblica di alto livello, e così posta a fianco dei Civici Musei (ex Palazzo Mosca), si propone anche come servizio mussale aggiuntivo per i visitatori, alla stregua delle migliori istituzioni mussali.

In contemporanea, fino al 7 gennaio 2007, presso la Libreria del Barbiere, in via Rossini 38, sempre a Pesaro, si tiene la mostra dal titolo “The meat (La carne)”.

Ufficio stampa e organizzazione:
D.ssa Adelinda Allegretti
ad.allegretti@inwind.it
+39 328 6735752

 

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