Vivere per me è lievitare nell’Anima e non fare cibo dei giorni.
Vivere per me è aspirare il profumo della Vita dal filtro dell’Amore.
Vivere per me è scaturire magie all’ombra di un sorriso.
Vivere per me è perdere la grazia al margine dei sogni.
Se innesto un bacio alle pupille fresche di una vergine zampillano miracoli.
Ma a gente come me non bisogna credere sulla parola. La mia pazzia ha origine arcane: le mie sono soltanto considerazioni”sconsiderate” che dedico a Gabriella Quattrini.

L’Amore non ha tempo per le rinunce: è un racconto senza finale.

Io sto a guardia dei miei sogni come una madre al frutto del suo seno: non perdono agli intrusi.
Somiglio un poco al sacerdote dinanzi al tabernacolo; confido nell’oracolo.

La notte tesse ragnatele di stelle per catturare quei sogni così vagabondi da sfuggire persino
alla sregolatezza della Fantasia.

Franco Fiammeri (docente di sogni)

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