Un decalogo contro la violenza che rende vittime donne e bambine, milioni nel mondo. Dieci punti per promuovere una ”nuova alleanza” di cooperazione internazionale fra governi e societa’ civile per i diritti delle donne. E’ con questo impegno, riportato in un documento della presidenza italiana del G8, che si conclude la Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne che si e’ tenuta alla Farnesina. Un’iniziativa, voluta dal ministro per le Pari opportunita’ Mara Carfagna alla quale hanno partecipato 25 paesi. Il documento, sostenuto dai paesi presenti a Roma (”l’intesa e’ globale e trasversale, anche da paesi con cultura e religioni diverse”, ha precisato Carfagna) e che sposa le strategie dell’ informazione e dell’istruzione, sara’ all’esame dei ministri degli Esteri del G8 che si riuniranno a fine mese a New York. Da li’, e’ l’auspicio del ministro Carfagna, si spera che questi principi prendano forma concreta: ”Il ministro Frattini – ha riferito – mi ha assicurato il suo sostegno”. Il documento richiama per la prima volta, in queste sedi, la responsabilita’ dell’uomo. ”Il ruolo degli uomini – si legge in esso – e’ essenziale” nella lotta contro la violenza alle donne. Una novita’ che e’ stata espressamente richiesta dalla rappresentante delle Nazioni Unite alla conferenza, il vicesegretario generale Asha Rose Migiro. Il decalogo antiviolenza rivolge anche un appello ai media affinche’ ”abbandonino gli stereotipi sociali degradanti”, esaltando invece ”l’immagine della donna come protagonista ed artefice del progresso della comunita”’. I media ”denuncino violenze ed abusi anche quando essi vengano perpetrati, come purtroppo continua ad accadere, nell’ambito della famiglia”. Nell’incontro stampa seguito alla Conferenza, il ministro Carfagna (con accanto il vicesegretario generale Migiro) ha sottolineato che ”i media veicolano spesso, 24 ore su 24, immagini poco rispettose delle donne e delle pari opportunita”’. Secondo il documento, poi, nei conflitti ”la violenza contro le donne e le bambine e’ un crimine di guerra e contro la stessa umanita”’. Sul multiculturalismo, c’e’ l’invito a ”non cedere a costumi lesivi della dignita’ femminile ma che si basi al rispetto reciproco. La donna rappresenta poi uno strumento formidabile contro l’intolleranza, la discriminazione e la xenofobia”. Ed ancora: ”Un sistema democratico fondato sull’eguaglianza di tutti gli individui e un apparato giudiziario indipendente sono strumenti essenziali per contrastare ogni forma di violenza”. Fondamentale e’ ritenuto poi il coinvolgimento delle Ong e dalla societa’ civile. Migiro ha giudicato positivamente la Conferenza, definendola ”storica” per il fatto che per la prima volta questo tema sia entrato nell’agenda dei grandi del mondo. Carfagna ha poi annunciato che, insieme al ministero degli Affari esteri, promuovera’ progetti di associazioni per donne sfigurate dall’ acido che vivono in Italia. Infine, il ministro delle Pari opportunita’ ha ribadito la speranza che la Conferenza diventi un appuntamento annuale fisso e che la prossima presidenza del G8 del Canada lavori in tal senso.((di Agnese Malatesta ANSA 10-SET-09)
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