Genova, 4 dic. (Adnkronos/Labitalia) – Aumentano i casi di minacce e violenze fisiche sulle donne compiuti soprattutto al di fuori dell’ambito familiare e denunciati nel 2007 al ‘Centro di consulenza legale’ della provincia di Genova a fronte di una notevole diminuzione delle pressioni sul posto di lavoro. E’ quanto emerge dai dati raccolti da ‘Con.le.donne’ il servizio di consulenza legale creato nel 2006 dalla provincia di Genova e rivolto a tutte le donne che vivono situazioni difficili in campo lavorativo, familiare o che, nel caso piu’ grave, subiscono violenza fisica.
Sei avvocati mettono a disposizione gratuitamente le loro competenze per dare indicazioni su come risolvere controversie, che non sempre proseguono per via legale, e informare sulle pratiche inerenti al divorzio, alla separazione, al mantenimento economico, alla tutela dei figli e ai diritti garantiti sul posto di lavoro. Fino ad oggi sono 284 le persone che hanno usufruito del servizio, 131 dal gennaio 2007 il 79% delle quali ha cercato consulenza per risolvere problemi in ambito familiare, il 9 % interessato a questioni lavorative e il 12% che denuncia di aver subito violenza.
I dati raccolti dimostrano pero’ come quest’anno sia aumentato il numero di coloro che dichiara di aver subito violenze o minacce fisiche (dall’8% nei primi sei mesi del 2007 al 12% attuale) la maggior parte delle quali avviene al di fuori dell’ambito familiare, mentre diminuiscono sensibilmente le denuncie di pressioni subite sul posto di lavoro (dal 18% nel 2006 al 9% nel 2007). La statistica indica che la maggior parte delle assistite sono residenti a Genova, hanno un’eta’ compresa tra i 31 e i 40 anni, un posto di lavoro fisso e possiedono un diploma di scuola superiore.
L’assessore alle Pari opportunita’ della provincia di Genova, Marina Dondero, esprime la propria ”soddisfazione nel poter dare risposte concrete alle esigenze della donne in materia di famiglia, lavoro e violenza”. ”Intendiamo replicare ed estendere l’iniziativa -spiega- sul territorio, compatibilmente con le risorse economiche, e moltiplicare i punti d’ascolto per essere piu’ vicini alle donne”.
Nonostante il servizio sia rivolto non solo alle italiane, nel 2007 sono state solo sette le donne di nazionalita’ straniera che ne hanno usufruito: due russe, due ecuadoriane, una nigeriana, una filippina e una marocchina.
”E’ un problema di poca informazione- sostiene Rita Falaschi, responsabile dell’ufficio provinciale Pari opportunita’ e politiche sociali- sono ancora in tante a non sapere dell’esistenza del servizio, oltre al timore che suscitano le istituzioni in coloro che non sono in regola con i permessi di soggiorno”.
Per rafforzare e rendere piu’ capillare il servizio, la provincia dal 2006 e’ inserita, insieme con l’Udi, l’Unione Donne Italiane di Genova, nella rete nazionale Arianna (numero nazionale antiviolenza 1522), da cui riceve parte delle segnalazioni. Il buon funzionamento del servizio ha rafforzato inoltre la collaborazione con i distretti sociosanitari comunali che si appoggiano sempre di piu’ al servizio di consulenza provinciale.

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