Mafia, 100mila al corteo per il giorno delle vittime
Genova, don Ciotti: “La mafia perde, noi vinciamo”
Genova invasa dai partecipanti alla 17esima giornata della memoria. Il messaggio di Napolitano: “Rinnovare il ricordo delle donne e degli uomini vittime della criminalità mafiosa contribuisce a sottrarle spazi”
Genova, città coraggiosa, ci ha dato sacerdoti come Don Gallo, Autori come Luigi Tenco, Ivano Fossati, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Umberto Bindi, Gino Paoli, Francesco Baccini; comici geniali come Gilberto Govi e Beppe Grillo; il premio nobel Riccardo Giacconi, e nel passato innumerevoli personaggi illustri: da Colombo a Mazzini, da Garibaldi a Mameli, da Paganini a Stradella. Poeti come Montale, Pivano e Sanguineti. Questa Genova continua a essere esempio di forza e passione civile, come in occasione della manifestazione del 17 marzo con Libera.
W.M.
Video Bagnasco: educare giovani alla legalità contro le piovre
Genova, 17 marzo 2012 – Un corteo di decine di migliaia di persone (gli organizzatori parlano di 100mila partecipanti), arrivati a Genova da tutta Italia, è partito poco prima delle dieci di stamattina diretto a piazza Caricamento – Porto Antico per la 17esima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Presenti esponenti delle istituzioni, i familiari delle vittime, i presidenti delle associazioni Libera e Avviso Pubblico. Ha aperto il corteo il presidente di Libera don Luigi Ciotti.
In marcia molti giovani, studenti, ma anche figli, nipoti, fratelli di vittime di mafia. Tra questi anche Placido Rizzotto, nipote del sindacalista rapito e ucciso da Cosa Nostra nel 1948 perché difendeva i diritti dei contadini. I resti di Rizzotto furono poi trovati in una fossa comune e identificati tramite il test del dna. Ieri il consiglio dei Ministri ha deliberato che per Rizzotto ci saranno i funerali di Stato.
DON CIOTTI – “Oggi siamo qui per dire che la mafia perde – ha affermato Don Luigi Ciotti, presidente di Libera – e che noi vinciamo. Qui c’è una parte d’Italia che vuole dire da che parte sta. Vogliamo meno parole e più fatti da parte di tutti. Genova è una porta che ha saputo accogliere le genti da tutto il mondo ma – ha concluso – quella porta va sbattuta in faccia con forza alla mafia e all’illegalità”.
In marcia, tra gli altri, anche il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli a fianco del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. Tantissime le bandiere colorate di Libera, e gli striscioni contro le mafie.
GIANCARLO CASELLI – “Viviamo in una crisi di legalità. Il contrasto all’ala militare di Cosa nostra è stato efficiente ma non lo è quello alle complicità”, ha detto stamattina a Genova il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, a margine della manifestazione. “Ogni volta – ha aggiunto Caselli – questa manifestazione dimostra la responsabilità di questi ragazzi di capire e di riflettere su questi temi”.
COFFERATI – La costituzione di una commissione straordinaria europea contro la criminalità organizzata “E’ una novità importante’’ e il lavoro che può fare puo’ servire a costruire il livello di coscienza necessario a contrastare il ruolo nefasto e distruttivo della criminalità”, ha detto l’europarlamentare Pd Sergio Cofferati a margine della 17/a giornata dell’impegno e della memoria promossa da Libera a Genova.
LANDINI – “E’ importante estendere i diritti e difendere i contratti nazionali, vera arma contro l’ illegalità”. Lo ha detto Maurizio Landini (Fiom), rispondendo, a margine della manifestazione organizzata da Libera a Genova, a chi gli chiedeva come puo’ il sindacato contribuire alla lotta alla mafia.
“La diffusione dell’illegalità, la frammentazione del lavoro, la messa in discussione dei diritti stanno insieme – ha aggiunto Landini -. Quindi un nuovo modo di combattere l’ illegalità passa attraverso una estensione dei diritti e l’ applicazione in modo esplicito e trasparente delle leggi nel nostro Paese. I sindacati – ha concluso Landini – devono mettere un impegno maggiore su questo terreno in termini di contratti e intervento”.
BLITZ NO TAV – Quattro striscioni – ‘No Tav, No Mafia’, ‘Liberarsi dallo Stato e dalle sue leggi’, ‘Luca Abba’ quasi ucciso dalla vostra legalita’ assassina’, ‘Nelle strade e nelle galere di legalita’ si muore’ – sono stati srotolati da militanti No Tav sulle mura delle Marine di Genova al passaggio del corteo. Gli attivisti No Tav hanno anche acceso un fumogeno rosso.
IL MESSAGGIO DI NAPOLITANO – “Il costante impegno nel rinnovare il ricordo delle donne e degli uomini vittime della criminalità mafiosa contribuisce a sottrarre alle organizzazioni criminali spazi e occasioni di penetrazione e di consolidamento nella società’’:. è quanto scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a don Luigi Ciotti, presidente di Libera, in occasione della 17/a edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno.
“L’assoluta fiducia nei principi di legalità e di giustizia professati nella quotidiana azione di Libera – scrive ancora il Capo dello Stato – costituisce un elemento essenziale per superare le sacche di opacità e di ambiguità che nutrono le piu’ pericolose forme di delinquenza e umiliano la dignità di tanti onesti cittadini”.
Il Presidente della Repubblica ha poi definito la 17/a Giornata della Memoria e dell’Impegno “una tappa significativa del cammino di crescita civile e di riscatto sociale avviato con tenacia e coraggio dall’Associazione Libera”.
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Studenti si pagano show antimafia
L’attore e regista Fabrizio Matteini durante lo spettacolo
Genova – Va bene la crisi e le difficoltà di una scuola che fa fatica a pagare gli insegnanti e persino a garantire le forniture minime, dalla carta igienica al gesso. Ma ci sono cose a cui non si può e non si deve rinunciare. La pensano così gli studenti del Colombo, che pur di poter assistere a uno spettacolo antimafia, una pièce teatrale che parla della ‘ndrangheta in Liguria, hanno deciso di autotassarsi.
«Il nostro liceo come molti altri versa in gravi condizioni economiche- spiega Matteo Rossi, uno dei rappresentanti di istituto che hanno organizzato l’evento – Così abbiamo deciso di impiegare parte del denaro che abbiamo raccolto nelle feste per questa iniziativa. Abbiamo fatto un lungo percorso sulla criminalità organizzata durante l’anno e questo ci sembrava un ottimo modo per impiegare quel denaro».
Per capire come nasce questa piccola favola, bisogna ritornare all’anno scorso, a quando i carabinieri del Ros e la Procura smantellano i vertici della malapianta sul territorio ligure. È da questi fatti di cronaca che nasce “Che ci fa la mafia a Genova?”, uno spettacolo interpretato e diretto dall’attore e regista genovese Fabrizio Matteini, accompagnato dalle musiche di Filippo Gambetta. Una messa in scena ironica e documentatissima, che avvalendosi di una satira intelligente mette a nudo violenza e aspetti grotteschi dei boss, e mette in guardia la sottovalutazione del fenomeno mafioso da parte dei liguri, convinti fino a poco tempo fa di essere al riparo da questo cancro.
Il monologo, nato da un’idea di Nando Dalla Chiesa e prodotto da Tursi, era stato già rappresentato la scorsa estate in diversi teatri e in un evento all’aperto in piazza delle Vigne. Poi, in teoria, doveva essere destinato alle scuole, proprio per il suo valore educativo. Piccolo problema: nessuno ha fondi, così lo spettacolo rimane al palo (o quasi).
C’è un professore al Colombo che conosce l’ideatore dello spettacolo ed è convinto che sarebbe perfetto da abbinare a un percorso già intrapreso dei ragazzi insieme ai rappresentanti locali di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti. «Non abbiamo molti mezzi – spiega Rossi – Non ci possiamo permettere di affitare teatri, quindi organizzeremo tutto nel cortile della scuola nel corso dell’assemblea di istituto». Ma l’autore, spiega, non si è certo formalizzato: «Sarà un onore esibirmi per questi giovani. È un’iniziativa bellissima».
La rappresentazione si svolgerà giovedì alle 9 (una replica aperta al pubblico si terrà sabato alle 15.30 al teatro Hop Altrove), nell’ambito degli eventi previsti prima della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, manifestazione promossa da Libera il 17 marzo, che quest’anno ha scelto la Liguria.
Fra gli incontri previsti marzo alla biblioteca Berio da venerdì a sabato sarà ospitata la mostra fotografica di Fiorenza Stefani “Il mio sguardo libero, volti per la legalità”, una collezione di ritratti di magistrati, imprenditori e componenti della società civile in prima linea contro la criminalità organizzata, allestita grazie all’associazione di insegnanti A voce alta. Venerdì sera al Carlo Felice si svolgerà un incontro con i familiari delle vittime delle mafie e una veglia di preghiera nella cattedrale di San Lorenzo, celebrata da Angelo Bagnasco. Eventi che precederanno il corteo di sabato. (Marco Grasso, Genova 13.03.12)
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