Non sa quanti anni ha. Più facile sarebbe farle dire quante primavere i suoi occhi abbiano visto, quante generazioni di figli e nipoti siano passati sotto i suoi occhi negli anni passati – l’uno sull’altro – e depositati in ogni ruga del volto: nel sorriso, come nel pianto.
Vedova e madre di 10 figli, Maria appartiene alla tribù Berbera e da quando i suoi occhi si sono aperti, vive nel villaggio di Chenini, il villaggio che il Ministero dei Beni Culturali e della salvaguardia del patrimonio di Tunisia ha posto sotto tutela, finanziando restauri conservativi e consolidamenti.
Incastonato nel deserto del sud della Tunisia, il villaggio vive come in una sospensione temporale. Il silenzio che lo circonda è abitato dai bambini che si divertono giocando con i sassi, dal raglio dei muli che aiutano l’uomo nel lavoro quotidiano, dal dromedario che sbuffa all’interno di un oleificio dove macina le olive a frantoio, dal canto del gallo al belato di pecore e capre.
Maria, forse la più anziana fra le donne che vi abitano, guarda tutto questo da una vita, dalla casa scavata nella roccia dove ha tutto l’occorrente per vivere (la cucina, la camera, il magazzino). E’ scalza, ma agghindata di gioielli berberi fin dall’età di 14 anni, quando si trattava di essere scelta per il matrimonio, secondo le antiche regole tribali. E da quel matrimonio, racconta la racconta la guida, vennero 10 figli e un numero imprecisato di nipoti
Corona Perer, Redazione Sentire.it
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