di Roberto Maggi

(ANSA) – TOKYO, 21 NOV – Costretto da uno stato di necessita’ – nessun erede maschio al trono del Crisantemo venuto alla luce negli ultimi 40 anni – il Giappone ha scelto oggi la rivoluzione ”piu’ radicale” e paritaria nelle regole della successione imperiale, aprendola alle donne su un piede di totale eguaglianza con gli uomini, in totale contrasto con la legge salica in vigore di fatto, salvo rare ed effimere eccezioni, in piu’ di 1500 anni di storia. La ”rivoluzione” e’ racchiusa nel rapporto finale che la commissione ad hoc sulla successione imperiale, costituita dal governo del primo ministro Junichiro Koizumi, ha annunciato oggi, per bocca del suo presidente Hiroyuki Yoshikawa, di aver raggiunto all’unanimita’: le donne potranno ereditare la corona imperiale e trasmetterla alla loro discendenza, su un piano di perfetta parita’ con i maschi. Il trono, infatti, andra’ al figlio primogenito della coppia imperiale, indipendentemente dal suo sesso. Il rapporto, ha precisato oggi Yoshikawa, sara’ consegnato formalmente il 24 novembre prossimo al premier Koizumi, in vista della promulgazione di una revisione della legge sulla successione imperiale presumibilmente entro la fine del 2006. In un sol balzo, il sistema imperiale giapponese si toglie di dosso gli abiti del maschilismo finora dominante, in omaggio ad una concezione mitologica che vuole l’imperatore diretto discendente della dea del sole Akaterasu, con la quale si unisce in mistico sponsale al momento dell’intronizzazione, e indossa quelli delle monarchie costituzionali europee, Addirittura su una linea di perfetta parita’ uomo-donna, ancor piu’ avanzata delle casi reali inglese e spagnola, che ammettono l’accesso al trono alle donne ma solo quando mancano discendenti maschi. ”Abbiamo scelto la soluzione piu’ lineare, quella che da’ maggiori garanzie di stabilita’ della successione e che evita dannose perdite di tempo. Le donne sono legittime eredi al trono imperiale giapponese. E’ un segno dei tempi” aveva detto piu’ volte, nel corso dei lunghi lavori della commissione, il suo presidente Yoshikawa, sostenitore della linea piu’ progressista, in aperto contrasto con una piccola minoranza tradizional-conservatrice, che aveva difeso il ‘no’ totale all’ idea della donna-imperatore, giudicata la scorciatoia alla distruzione del sistema imperiale, e con un’ altra minoranza, piu’ corposa, che ha lottato fino in fondo per una scelta all’insegna del realismo, all’inglese o alla spagnola. Andra’, dunque, per sempre in soffitta, se le conclusioni della commissione saranno adottate dal governo, la legge salica. Aprendo cosi’ una stagione inedita per un impero che nella sua lunghissima storia ha annoverato meno di una decina di donne-imperatore, salite al trono in circostanze eccezionali e tutte per poco tempo, senza poter trasmettere il potere ai figli. L’ultima fu Go-Sakuramachi, che regno’ dal 1762 al 1771. Il presidente della commissione ha anche precisato che con questa ”storica decisione” le altre donne della famiglia imperiale resteranno a corte con il loro titolo anche dopo il matrimonio. Non ci sara’ piu’ un caso come quello della principessa Sayako, costretta a lasciare la corte il 15 novembre scorso, a 36 anni di eta’ in seguito, al suo matrimonio con il borghese Yoshiki Kuroda, 40 anni. Quando la ”rivoluzione” diverra’ operativa, Aiko, l’attuale primogenita del principe ereditario Naruhito e della moglie Masako, che compira’ quattro anni il prossimo primo dicembre, diventera’ ufficialmente la futura erede al trono. Anche se dovra’ aspettare a lungo prima di coronare il sogno: l’attuale imperatore Akihito, 71 anni, gode di buona salute e il padre Naruhito di anni ne ha 45. Ma, almeno, potranno essere definitivamente superati i seri problemi che hannno afflitto per lungo tempo la madre, la ”principessa triste” Masako. Ex diplomatica di carriera, primogenita di Hisashi Owada, ex ambasciatore all’Onu e ora giudice del Tribunale internazionale dell’Aja, ha mostrato da poco tempo qualche segnale di guarigione dal ”male oscuro” che l’ costretta dal dicembre 2003 a vivere da ‘autoreclusa’. I medici avevano ribattezzato il suo ‘ale come ”sindrome da adattamento”, definizione scientifica per una delle tante versioni di depressione da stress. Causata dagli sforzi per
adattarsi all’ambiente estraneo e spesso ostile di corte, come riconosciuto pubblicamente, in una conferenza stampa il 10 maggio 2004 che fece scalpore, dal marito Naruhito. E dalle pressioni per una seconda gravidanza, all’inseguimento del sospirato erede maschio. Del quale, pero’, non ci sara’ piu’ alcun bisogno.

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