Tokyo, 30 mar. (Adnkronos/Marketwatch) – Kazuko Matsumoto, madre di famiglia e impiegata di Tokyo, sa bene cosa vuol dire perdere soldi. Quando e’ scoppiata la ‘bolla speculativa’ all’inizio degli anni Novanta, ha assistito impotente allo sgretolamento dei suoi investimenti in Borsa. L’esperienza, tuttavia, non le ha fatto perdere l’appetito per i mercati finanziari, ma l’ha resa piu’ saggia. E a pochi anni dal suo pensionamento, e’ tornata a investire sui mercati, armata di una piu’ profonda conoscenza del loro funzionamento.
”Qualche volta – spiega la donna cinquatasettenne ad un quotidiano di Tokyo – giocare in borsa puo’ essere un’agonia, assorbe tempo ed e’ stressante. Ma una volta che impari suo meccanismo, ogni cosa cambia”. Kazuko non e’ l’unica donna giapponese con il ‘pallino’ della borsa. Le donne del paese hanno per lungo tempo tenuto strette le cordicelle della borsa di famiglia e molte hanno deciso ora di gestire sapientemente il loro futuro finanziario con le loro stesse mani, anziche’ che affidarsi al traballante sistema pensionistico statale.
Tra i gruppi finanziari giapponesi si fa strada un nuovo trend: quello di focalizzarsi sempre di piu’ su una serie di servizi destinati esclusivamente al ‘gentil sesso’. ”La maggior parte delle donne giapponesi gestiscono i soldi della loro famiglia – afferma Yoko Nishide, capo del nuovissimo dipartimento dedicato al ‘planning’ finanziario per le donne del gruppo di brokeraggio Nomura Honding – quindi hanno bisogno di conoscere adeguatamente la finanza e la gestione del risparmio”.
Inaugurato a novembre dello scorso anno, il nuovo dipartimento, composto da un team di cinque donne, compete con altri gruppi, come Resona Bank, che a sua volta ha lanciato a febbraio un fondo simile insieme a Societe General Asset Management in Giappone. Nishide, che ha iniziato a investire a 28 anni e gestisce le finanze della sua famiglia, prevede che il numero delle sue clienti triplichera’ nel giro di pochi anni.
Dai dati del broker online kabu.com Secutiries, emerge che dei conti online aperti a febbraio 2005, il 23% appartiene alle donne, un dato in rialzo del 9% rispetto all’anno precedente. Le donne hanno inoltre raggiunto una percentuale del 40,8% della forza lavoro totale del Giappone nel 2003, contro il 37,9% del 1990. Nel frattempo, sono aumentati anche i salari. Dal 1990 al 2003 gli stipendi delle donne sono infatti cresciuti del 28,1%, contro un aumento del 15% messo a segno dagli uomini.
Intanto, il fondo pensionistico giapponese, una volta considerato una vera e propria rete di sicurezza per i cittadini anziani, sta a poco a poco sprofondando sotto il peso del rapido invecchiamento della popolazione. Piu’ di un quarto dei giapponesi avranno un’eta’ uguale o superiore ai 65 anni entro il 2025.
Un numero sempre maggiore di donne sceglie inoltre oggi una strada diversa da quella tradizionale di donna sposata con figli – oltre il 70% delle donne single interpellate il mese scorso dal quotidiano Yomiuri ha affermato di essere ‘felice’ del suo status sentimentale – ‘eliminando’, cosi’, quella che e’ fino a ieri e’ stata la loro fonte di sostegno finanziario: il marito.
La realta’ in cui si muovono oggi le donne giapponesi, sottolinea Nishide, esperta di Nomura, forza il ‘gentil sesso’ a prendersi cura delle proprie finanze, specialmente in un momento in cui i conti in banca offrono tassi d’interesse bassissimi. Molte donne, afferma Nishide, preferiscono tuttavia un approccio piu’ cauto, ovvero acquistano cio’ che conoscono.
”Le donne – spiega Nishide – hanno paura del rischio e preferiscono investire il loro denaro in aziende che conoscono molto bene a livello personale. Mi riferisco ad esempio ai supermercati, ai negozi al dettaglio e alle banche. Agli uomini piace invece investire secondo le tendenze del periodo”.
Con questa consapevolezza in mente, le aziende stanno elaborando una serie di piani e strategie per accattivarsi la fiducia e l’attenzione delle donne, Sono state create ad esempio una serie di brochure che spiegano in maniera molto semplice la finanza e la gestione del risparmio. I servizi offerti spesso sono associati a prodotti per il make-up gratuiti. Il nuovo approccio dei gruppi finanziari ha ad esempio aiutato Credit Suisse Life in Giappone, gruppo che fa parte della Credit Suisse, a raddoppiare le entrate derivanti dai premi assicurativi negli ultimi quattro anni a circa 60 miliardi di yen (564 milioni di dollari). Il 40% dei clienti della divisione che ha permesso di ottenere questi risultati – prodotti che danno la possibilita’ di scegliere i fondi d’investimento – sono donne.
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