(Adnkronos/Aki) – Ai lavori hanno partecipato rappresentanti di venti paesi europei e mediorientali. Ad aprire i lavori e’ stata la regina Rania Abdallah, che ha voluto ricordare come i paesi del bacino mediterraneo siano da sempre una delle culla della civiltà. Ma la regina giordana ha anche sottolineato ”il nuovo ruolo che la donna moderna, armatasi di scienza e conoscenza, svolge nella società contemporanea”. La parlamentare europea Maria Antonia Avilés Perea ha sottolineato come l’assemblea di Strasburgo abbia riconosciuto l’importanza di questo dialogo e ha ricordato l’approvazione nel 2001 della risoluzione della Commissione per i diritti della donna che affermava l’importanza della partecipazione femminile alla soluzione pacifica dei conflitti armati. La Avilés Perea ha parlato della necessità di aiuti governativi a che un maggior numero di donne entrino nella carriera diplomatica e nelle missioni internazionali.
E’ da ricordare che il Forum lavora nell’ambito del documento approvato a Napoli nel 2000 e che ha fondato le relazioni permanenti fra i membri femminili dei Collegi della regione euro-mediterranea al fine di realizzare accordi internazionali e programmi esecutivi che portino al rispetto dei diritti della donna e all’applicazione delle pari opportunità nelle legislazioni nazionali e nel programmi di governo. Prima di Amman il Forum si era riunito in Italia, nel 2000, quindi l’anno successivo a Malta, dove il dibattito aveva riguardato la globalizzazione e la forza economica delle donne, e nel 2002 in Spagna, dove si era parlato di istruzione e violenza sulle donne. Il quinto Forum è previsto in Francia per il prossimo anno, mentre l’assemblea del 2005 dovrebbe svolgersi in Egitto.
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