La lotta allo sfruttamento sessuale di bambini deve continuare senza tregua. Lo ribadisce ECPAT-Italia, in occasione della 23a Giornata Mondiale dell’Infanzia, che si celebra oggi. ”Di buon auspicio – sottolinea – la nuova normativa che trae i propri contenuti dalla Convenzione di Lanzarote, che prevede ulteriori reati e aggravi di pena, in materia di abuso e sfruttamento sessuale di minori. Ora e’ necessario un piano d’azione nazionale teso a prevenire questi fenomeni. In agenda pero’ anche altre priorita’: ribadire che nessuno si deve sentire al sicuro se, nel buio della propria stanza, ricerca, condivide immagini pedopornografiche; far uso di quelle foto significa perpetrare l’abuso e mantenere vivo un mercato molto fiorente. Dobbiamo scalzarci dai primi posti della classifica dei turisti sessuali con bambini, sia uomini che donne. Ribadire un corretto uso delle tecnologie per i giovani, contro gli adescamenti e gli abusi. Lottare con strumenti di cooperazione investigativa il traffico di minori verso il nostro Paese”. Con la nuova normativa ispirata alla Convenzione contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale si e’ fatto un decisivo passo avanti per contrastare l’adescamento dei minori on line, cosiddetto ”grooming”. Un fenomeno in costante aumento dovuto – sottolinea Ecpat Italia – da una parte alla superficialita’ dei giovani nell’uso dei nuovi media, dall’altro al divario di conoscenze tra genitori e figli in ambito tecnologico. In merito ECPAT ricorda che nel nostro Paese, secondo i dati, il 34% dei ragazzi dichiara di essere entrato in contatto con situazioni pericolose via web e che il 7% dichiara di essere stato esposto a materiale pedopornografico. Dati che rendono sempre piu’ urgente un’attivita’ di sensibilizzazione sul tema, capace di guidare i genitori nel riconoscere i nuovi pericoli virtuali come il sexiting. In Italia deve crescere inoltre, secondo l’organizzazione, parte di una rete internazionale che opera in oltre 70 Paesi, la sensibilizzazione alla lotta al turismo sessuale e al traffico dei minori a scopi sessuali. Si stima che siano 80.000 gli italiani che partono alla ricerca di sesso con minori. Un fenomeno in cui si stanno sempre piu’ facendo largo le donne con la scusa di provare compassione per il bambino o l’adolescente oggetto del loro abuso. Donne con eta’ superiore ai 40 anni, livello socio-economico medio alto, single, divorziate o vedove che partono dall’Italia, dal Regno Unito, dal Belgio, per dirigersi verso i Paesi del Sud del mondo, in particolare Thailandia e Indonesia alla ricerca di minorenni di eta’ compresa tra i 15-17 anni. Sempre piu’ urgente, inoltre, un Piano Nazionale Antitratta in Italia, Paese di transito e destinazione per donne, bambini e uomini per scopi sessuali e lavoro forzato. Secondo una recente stima, in Italia, sono circa 2000 i minori fatti prostituire; tra il 7 e il 10% sulla base delle stime della prostituzione adulta. Il traffico di esseri umani e’ un’industria illegale che genera miliardi di dollari. Si ritiene che quasi l’80% dell’intero racket della tratta nel mondo sia per sfruttamento sessuale, con circa il 20% di vittime bambini. (Asca, Roma, 20 nov 12).
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