La maggior parte dei libri sono soltanto lettere scritte con la memoria del passato e indirizzate all’avvenire.
Felicità sei nòcciolo che schizzi lontano dalla mano che ti stringe.
Mi dico strane parole, filastrocche, preghiere, docile sorrido al mio solo possesso: gli squillanti giochi del sogno. Il mio è il sorriso di un povero, pronto a piangere se qualcuno si ferma a parlargli. Anche se quella parola può riaccendere la spenta girandola del cuore.
La giovinezza, un’incauta sognatrice di sogni senza fine.Come un barbone, avvolto nel mio letto di cartone, scarto la prima stella dal gusto antico di una caramella, sempre più in equilibrio sul filo sfilacciato della vita.
Giuliano Pallai (funambolo)
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