Esiste l’eco di turbolenze sfiorite e
troppe lacrime
distratte.
Esiste la tua immagine lontana che
antropomorfa
cammina a singhiozzi
distorta
dal peso di
te
corpo
di
ferro
plasmato da inettitudini
invisibile ora alle mie latitudini.
C Esiste un veleno che ancora scava D
O intrepido O
M V
E E
? ?
e di te
una tossica goccia su foglio.
Mi esalta
oggi
il non averti accanto.
Francesca Genzano
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