(ANSA) – ABU DHABI, 26 APR – Profumo di incenso, veli neri, occhi ritoccati con il kohl e inservienti indiani che corrono su e giu’ con tazze di te’ al cardamomo. Non siamo in un harem, ma in una delle numerose agenzie bancarie della rinomata Hsbc negli Emirati Arabi Uniti (Eau), il Paese del Golfo che detiene un record singolare: le donne sono la maggioranza degli impiegati di banca di nazionalita’ locale.Sono loro a ricevere i clienti agli sportelli, a proporre investimenti, a fornire consulenze o discutere le fluttuazioni del mercato azionario. Le donne sono diventate il 58% degli impiegati emiratini del settore e rivestono posizioni a tutti i livelli, anche manageriale, come conferma Humaid Al Qutaimi, direttore dell’Emirates Institute for Banking and Financial Studies (Eibfs, istituto per gli studi finanziari e bancari.”Sempre piu’ donne locali vengono impiegate nel settore bancario e rivestono ogni posizione, da impiegate agli sportelli a direttore di banca, e ci aspettiamo che il numero cresca in futuro”. Secondo i dati forniti da Al Qutaimi, sarebbero circa 2.400 le emiratine impiegate nelle banche del Paese, 18 delle quali ricoprono l’incarico di direttore di sede, un numero ancora limitato ma destinato a salire.Ma quale sia la reazione degli uomini di fronte al fenomeno rimane l’aspetto forse piu’ interessante. Secondo Al Qutaimi, superata la sorpresa iniziale, molti uomini si sono adeguati all’idea di discutere questioni finanziarie con una donna.”E’ una questione d’abitudine. Oggi e’ diventata una cosa normale trovare una donna col velo dietro allo sportello o alla direzione di una banca, gli uomini non ci fanno piu’ caso”, spiega Al Qutaimi. ”Anche gli impiegati maschi subordinati ad una donna manager hanno abbandonato gli iniziali pregiudizi di fronte alla competenza del loro superiore”. Si’ perche’ le emiratine hanno conquistato il mondo delle banche grazie alla loro competenza e preparazione. Secondo dati forniti dal ministero dell’istruzione, le donne rappresentano anche la maggioranza degli studenti universitari. Il risultato dell’alto tasso di donne nel settore bancario e’ inoltre dovuto a una campagna di nazionalizzazione del lavoro denominata ”emiratizzazione”, avviata dal governo allo scopo di sostituire agli immigrati la popolazione locale. La strategia e’ mirata a limitare la dipendenza del Paese dal mercato dei lavoratori stranieri, che crea instabilita’ sociale e mette in pericolo il controllo stesso delle istituzioni e dell’economia da parte della popolazione araba locale. Infatti, in un Paese che conta 3.7 milioni di abitanti, la popolazione emiratina indigena rappresenta meno del 15% del totale. Il governo si e’ quindi impegnato a superare la segregazione sessuale per rimettere il Paese nelle mani dei suoi cittadini, uomini o donne che siano. Il primo passo e’ stato la creazione di agenzie governative come la Tanmia, impegnata ad aumentare il tasso di nazionalizzazione dei posti di lavoro reclutando in tutti i settori gli emiratini disoccupati. Ma questo tasso, per quanto in ascesa, non ha ancora raggiunto in altri settori i risultati straordinari registrati negli istituti bancari. Accanto al processo di emiratizzazione del lavoro infatti, altri attori si sono impegnati in un’incessante opera di emancipazione femminile, che ha come ispiratrice Fatima, la moglie del presidente, Sheikh Zayed. Sotto la sua guida si sono attivati l’Unione delle donne, l’Eibfs e la Commissione per lo sviluppo delle risorse umane nel settore bancario. In un recente convegno intitolato significativamente ‘Prospettive e Orizzonti – Le donne nel mondo bancario’, 300 partecipanti locali hanno discusso come aiutare le donne a perseguire la carriera bancaria. Infatti sebbene le donne rappresentino la maggioranza degli impiegati emiratini del settore, esse sono anche la maggioranza di coloro che si dimettono, circa l’87%.Ahlam Lamki, vice direttrice dell’Unione delle donne, spiega le ragioni dietro al fenomeno. ”Molte donne si trovano ancora costrette a scegliere tra la famiglia e il lavoro. E’ per questo che giovani laureate iniziano la professione, ma poi abbandonano perche si sposano o vogliono diventare madri”. Dietro all’abbandono del posto in banca, vi sono ancora forti pregiudizi sul ruolo della donna, che ne condizionano le scelte, spiega Ahlam. ”Molti mariti ancora non accettano che la moglie abbia anche una carriera. Ci vorra’ del tempo perche’ questa mentalita’ cambi”. In definitiva, quindi, emiratini pronti a vedere una donna allo sportello, purche’ non sia la propria moglie.
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