La trattativa in corso tra Grecia e Brussel Group sta arrivando alla fase decisiva. A partire dalla tensione degli ultimi giorni, ricostruiamo la storia del debito greco per svelare gli inganni di un’informazione che racconta solo la versione dell’Europa dei più forti e per far meglio comprendere quale sia la posta in gioco per il futuro di una vera Europa sociale. Un futuro che dipende dal fatto che le politiche d’austerity vengano per sempre bannate. E ora che pure la Spagna s’è desta vuoi vedere che anche l’Italia…
di Francesca Coin e Andrea Fumagalli
Dopo un tira e molla di dichiarazioni di diverso segno, la trattativa tra la Grecia e i creditori istituzionali ha sancito la deadline finale: è il 30 di giugno. Il governo Tsipras ha infatti ufficialmente chiesto di accorpare le quattro tranche di pagamenti al FMI in unica tranche a fine giugno, come lo stesso regolamento del Fmi prevede. Sarebbe la seconda volta in cui tale clausola di accorpamento verrebbe adottata dagli anni Settanta a oggi.
L’ammontare complessivo è di circa 1,6 miliardi di Euro, ma tale cifra è solo l’antipasto. Entro la fine dell’anno le altre scadenze (sempre in termini di interessi) ammontano ad altri 1,4 miliardi al Fmi e ben 7,7 miliardi alla Bce.
La “tragedia” greca, quindi, dovrebbe arrivare a una prima conclusione tra quattro settimane.
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