La vicuña “Loro Piana” batte il cashmere “Ballantyne”
Avete appena acquistato un maglione di puro cashmere himalayano della celebre azienda inglese “Ballantyne” e siete convinti di avere indosso il top del top in materia di filati? Sbagliato! Da alcuni anni la casa italiana “Loro Piana” sa fare di meglio. I tre fratelli Franco, Sergio e Pierluigi Loro Piana hanno infatti (ri)scoperto che all’altro capo del mondo, in Sud America, esiste l’unica fibra terrestre ancora più fine e soffice dell’orientale cashmere: la vicuna (12 micron di diametro medio, contro i 15 del cashmere) e hanno iniziato a produrre capi pregiatissimi (e costosissimi). E’ di oggi la notizia che Loro Piana – già leader mondiale nella produzione di capi di vicuna- ha assorbito un’azienda argentina con i diritti di tosatura su 85mila ettari.
W. M.
Loro Piana: vicuña, la nuova frontiera di una fibra per super-ricchi
Il gruppo italiano è il leader mondiale per i capi con la fibra di questo animale andino, diventato il mito di una nicchia di consumatori super-ricchi – I Loro Piana acquistano la maggioranaza della vicuña a livello mondiale, prodotta perlopiù in Perù – Ma l’azienda sta investendo anche in Argentina, da dove arriva una nuova varietà bianca di vicuña.
Avvertenza agli appassionati di vicuña (che sono pochi, ma consumatori ambitissimi da parte dei produttori di abbigliamento, perché disposti a spendere cifre da capogiro per vestirsi): della vicuña, vello di origini sudamericane, leggerissimo e morbido, una specie di cashmere di superqualità, è in arrivo la versione bianca, finora mai realizzata. E’ stato Pier Luigi Loro Piana, alla guida dell’omonimo gruppo con il fratello Sergio, ad annunciare oggi la novità a Roma. Che sembra un dettaglio, una frivolezza, ma nel piccolo-grande mondo del lusso, l’unico a trainare in questa fase di crisi, così importante per un’economia in panne come quella italiana, è una novità importante.
Anche perché i Loro Piana hanno fatto della vicuña una battaglia personale. E sembra ormai che stiano per vincerla. “Qualche anno fa era una scommessa – sottolinea Pier Luigi -. Adesso siamo oltre”. Fu già loro padre Franco a realizzare i primi capi con il pelo di questo raro camelide andino, che, però, sembrava destinato a sicura estinzione. Nel secolo sedicesimo negli altopiani delle Ande, soprattutto in Perù, ce n’erano oltre tre milioni di esemplari.
Poi, con l’arrivo dei conquistadores, iniziarono una caccia dissennata e un lento declino della razza: le vicuña si ridussero a 5mila negli anni Sessanta. Da allora sono cominciati i primi tentativi dello Stato peruviano di salvare la situazione. Ma è stato soprattutto l’interesse dei Loro Piana a far riscoprire l’animale e il suo pelo. Nel 1994, a capo di un consorzio locale, il gruppo italiano concluse un accordo con alcune comunità andine per l’allevamento dell’animale. Poi, nel 2008 i Loro Piana hanno ottenuto la creazione di una propria riserva sul posto, nell’area di Lucanas.
Risultato: dalla presenza in Perù di 98mila vicuña nel 1995, si è passati oggi a oltre 180mila. Nel frattempo i capi (di tutto, dalle giacche ai mantelli: i Loro Piana ne producono ormai 99), pur restando confinati a un segmento particolare, quello dei super-ricchi (i prezzi sono 5-6 volte superiori rispetto ai capi di Loro Piana in cashmere, che già sono i più pregiati e cari al mondo in quel settore), si sono trasformati in status-symbol. “La vicuña rappresenta massimo l’1,5% del nostro fatturato – sottolinea Pier Luigi Loro Piana – ma per un’azienda come la nostra, fabbricare il tessuto più pregiato e prezioso del mondo è un must”.
Una questione d’immagine… Da sottolineare: i ricavi globali del 2012 di Loro Piana hanno toccato i 630 milioni di euro, in crescita del 13,1% su base annua. Al momento attuale la produzione annua di vicuña oscilla fra i 6mila e gli 8mila chili all’anno “e noi ce ne assicuriamo la maggior parte. Se ne avessimo di più, potremmo comunque commercializzarla, perché la domanda dei capi d’abbigliamento fabbricati con la vicuña è costantemente superiore all’offerta e di gran lunga”. Per questo il gruppo ha appena acquisito il 60% di un’impresa argentina (Sanin) che ha in uso un territorio di 85mila ettari nel Nord del Paese per l’allevamento anche lì di vicuña. E si tratta di una variante rispetto alla razza peruviana, con la possibilità di fornire un vello bianco, finora indisponibile.
Tutta l’attività dei Loro Piana intorno alla vicuña è stata contraddistinta fin dagli inizi anche da un forte elemento sociale. “In Argentina – conclude Pier Luigi – almeno il 20% della produzione viene lasciato gratuitamente alle popolazioni locali per le loro attività artigianali”. In Perù il rifiorire dell’allevamento dell’animale è stato all’origine del rilancio economico di alcune zone interne del Perù, altrimenti poverissime. Dove le vicuña si stanno riproducendo sempre più. (24/05/2013, Leonardo Martinelli)
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