Referendum: piazze in festa senza partiti

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Balli e canti a squarciagola: così gli elettori hanno scelto di festeggiare ieri a Roma la vittoria dei referendum. In una piazza Bocca della Verità gremita, una folla festante si è radunata per seguire lo spoglio delle schede e urlare al successo finale firmando slogan e scanzonate coreografie. Entusiastici i commenti dei tanti accorsi, che hanno sottolineato il ritorno alla partecipazione e alla volontà di decidere attivamente del proprio futuro.
La vittoria della gente – “Per favore togliete le bandiere di partito: lasciateci festeggiare questa vittoria lunga parecchi anni”: Con queste parole, un promotore dei comitati referendari, salito ieri sul palco allestito a Roma in piazza della Bocca della Verità per festeggiare il trionfo appena consegnato dalle urne, ha invitato il popolo festante a sgombrare il campo da “etichettature” politiche inopportune e fuorvianti. Un invito che è stato accolto tempestivamente dalla gente e senza innescare la benché minima polemica. I cittadini-elettori che si sono ritrovati ieri in uno dei luoghi simbolo della Capitale hanno voluto dirlo chiaro: questa è la nostra vittoria e nessun schieramento politico potrà “metterci il cappello”.
Partecipazione ed entusiasmo – Tra i trenini e le bollicine di champagne appena stappato, i commenti non si sono contati: “E’ un risultato che aspettavamo da anni – ha spiegato un ragazzo – l’Italia ha scelto di risvegliarsi dal torpore”. “Le persone – gli ha fatto eco un’amica – si sono ricordati che è possibile decidere e fare politica dal basso”. E sta proprio nella straordinaria partecipazione popolare il successo più bello incassato dai comitati referendari, che per mesi si sono impegnati a veicolare informazioni che i media più titolati hanno centellinato maliziosamente, nella speranza di boicottare il raggiungimento del quorum.
La rivoluzione parte dal basso – Ma così non è stato ed è per questo che la gente ha preteso di festeggiare da sola, senza dividere il proprio successo con nessuno. Almeno per il momento. “Oggi i conti si fanno con questo movimento – ha spiegato uno dei fondatori dei comitati referendari – perché soltanto noi abbiamo dimostrato che la rivoluzione dal basso si può fare”. Maria Saporito
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REFERENDUM: GREENPEACE, SUL NUCLEARE VITTORIA STORICA CITTADINI

Greenpeace ringrazia i milioni di cittadini italiani che ieri e oggi sono andati a votare al Referendum contro il nucleare sottolineando che “questo risultato e’ ancora piu’ rilevante se si tiene conto delle manovre del Governo per bloccare in tutti i modi, e fino all’ultimo momento, la consultazione elettorale. A scrutinio non ancora concluso, appare chiaro che piu’ della meta’ degli italiani ha deciso di esprimersi su temi importanti per tutti noi, sconfiggendo anche la scarsa attenzione della televisione che poco e male ha informato l’opinione pubblica sul Referendum. Gli italiani hanno dimostrato grande responsabilita’ e hanno ribadito – votando in massa al Referendum – di volere decidere del proprio futuro, in particolare su un tema come quello del nucleare che impegnerebbe il Paese per centinaia di anni”. “Raggiungere il quorum ai Referendum, per la prima volta dopo sedici anni, e’ un risultato storico che solo poche settimane fa sembrava impossibile – commenta Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Italia – Greenpeace e’ stata in prima linea in questa campagna sin dall’inizio e siamo fieri di aver contribuito alla vittoria della societa’ civile, dei Comitati, delle associazioni e delle centinaia di migliaia di persone che spontaneamente si sono mobilitare sul territorio e attraverso il web per informare e convincere gli elettori dell’importanza di andare a votare”.(AGI Roma, 13 giu)
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REFERENDUM: COMITATO ACQUA, VIA BANDIERE DI PARTITO

(AGI) – Roma, 13 giu. – Prosegue tra canti e balli la festa per la vittoria dei referendum alla Bocca della Verita’ a Roma. Una piazza gremitissima e piena di gioia. Un’esplosione di applausi quando lo speaker, uno dei fondatori del comitato, prende la parola per chiedere fermamente e gentilmente “per favore togliete le bandiere di partito: lasciateci festeggiare questa vittoria lunga parecchi anni”. Nessuna contestazione dalla piazza, anzi applausi e salti di gioia. Cosi’ spariscono le bandiere dei vari partiti e restano solo quelle del Si al referendum contro il nucleare e Si al referendum per l’acqua pubblica. Accanto al palco si succedono su uno schermo gigante le dichiarazioni dei vari esponenti politici. Ma la piazza vuole musica e soprattutto ballare. (AGI) Pat/Roc
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REFERENDUM: AFFLUENZA AL 54,8%, SI’ VINCONO CON 95%. I DATI DEFINITIVI

E’ stato raggiunto il quorum per tutti e quattro i quesiti referendari che ieri e domenica hanno portato gli italiani alle urne. Al totale dei seggi scrutinati negli 8.092 comuni italiani e le 1.279 comunicazioni dall’estero, secondo il dato definitivo diffuso dal Viminale, l’affluenza alle urne e’ stata circa del 54,8% con la vittoria dei si’ intorno al 95%. In particolare, sul primo quesito, ”Modalita’ di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica – Abrogazione”, l’affluenza e’ stata del 54,81% e il ”Si”’ ha vinto con il 95,35% contro il 4,65% del ”No”. Sul secondo quesito, ”Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito Abrogazione parziale di norma”, l’affluenza e’ stata del 54,82% e il ”Si”’ ha vinto con il 95,80% contro il 4,20% del ”No”. Sul terzo quesito, ”Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio di energia elettrica nucleare” l’affluenza e’ stata del 54,79% e il”Si”’ ha vinto con il 94,05% contro il 5,95% del ”No”. Infine, sul quarto quesito, ”Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte costituzionale”, l’affluenza e’ stata del 54,78% e il ”Si”’ ha vinto con il 94,62% contro il 5,38% del ”No”. (ASCA Roma, 14 giu 11)
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GIAPPONE: OPINIONE PUBBLICA A FAVORE PROGRESSIVA USCITA DAL NUCLEARE

I giapponesi vogliono uscire dal nucleare. E’ quanto emerge dal sondaggio telefonico condotto dal quotidiano nipponico Asahi Shimbum. In dettaglio il 74% dei giapponesi e’ favorevole ad una progressiva uscita dal nucleare mentre solo il 14% continua ad essere favorevole all’atomo. Il sondaggio poi mostra che il 64% delle risposte indica che le energie rinnovabili possono sostituire il nucleare. (Asca 14 GIU 11)
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NUCLEARE, GOVERNO GIAPPONESE VEDE ‘CONTAGIO’ TENDENZE PAESI
POTREBBERO INFLUENZARE LINEA POLITICA INTERNA

TOKYO, 14 GIU – Il governo giapponese non esclude l’ ipotesi ‘contagio’ sul fronte interno dopo il referendum che in Italia ha respinto il ritorno all’energia nucleare. ”Non sono in grado di fare un commento su un processo decisionale di un Paese sovrano, ma – ha osservato il capo di gabinetto Yukio Edano, rispondendo in conferenza stampa a una domanda sulla consultazione italiana, la prima in un grande paese industrializzato dopo la crisi di Fukushima – varie tendenze di diversi Paesi potrebbero dare una certa influenza alle linee politiche interne giapponesi”. (ANSA 14-GIU-11)
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I due leader traditi dal voto dei “disobbedienti” Assolutamente da non perdere

“‘Decido io’ , diceva Silvio Berlusconi. ‘Decido io’ , diceva Umberto Bossi. E per una vita – osserva Gian Antonio Stella sul CORRIERE DELLA SERA – la parola dei rispettivi Capi, per i militanti dei due partiti, era davvero definitiva: ‘Lo ha detto Lui’ . Fine. Da ieri non e’ piu’ cosi’: il Centralismo carismatico di Silvio e dell’Umberto, per la prima volta, perde i pezzi. Capiamoci, i due leader tengono ancora in mano saldamente i movimenti che hanno fondato. Ed era ovvio che il messaggio del Cavaliere dopo il secondo ceffone in un paio di settimane fosse quello di ribadire: io sono il perno, non ho alternative. Lo fa da sempre. Fin da quando nel ‘ 95, scottato dal ‘ribaltone’ della Lega, liquido’ brusco le insofferenze e i dubbi di chi gli stava intorno: ‘Decido io. Il capo del Polo sono io. Chi ci sta ci sta, chi non ci sta va fuori’ . Principio ribadito piu’ volte: ‘Il leader di una coalizione e’ colui che ha piu’ voti, il resto e’ poesia’ . ‘Sono insostituibile’ . ‘La premiership e’ mia, punto e basta’ . Men che meno e’ stato disposto a discutere il proprio ruolo, monarchico, il Senatur. Che dopo aver espulso via via tutti i potenziali dissidenti (compresi 8 dei 9 amici che dal notaio Giovan Battista Anselmo avevano fondato con lui la Lega Nord) ha ribadito piu’ volte chi comanda nel partito: ‘Decido io’ . ‘Le pedine sulla scacchiera le muovo io e carico il destro quando voglio io’ . E chi non e’ d’accordo o chiede spazio? Tolleranza zero. Basti ricordare come bacchetto’ Alessandro Ce’ quando quello ipotizzo’ uno smarcamento dalle alleanze: ‘Il segretario della Lega sono io. Se togliere il voto della Lega lo decido io’ . Perfino Roberto Maroni, quando nel ‘ 94 manifesto’ il proprio disaccordo dalla scelta di buttar giu’ Berlusconi, fu messo in riga in un Palatrussardi con striscioni pesanti (‘La Lega ce l’ha duro e i maroni ce li ha sotto’ ) e lui stesso, l’amico Umberto, tuono’: ‘A Roberto per anni ho scaldato il latte tutte le mattine, ma e’ il nostro braccio debole e va amputato’ . Fa uno strano effetto, dunque, leggere oggi che per il deputato berlusconiano Fabio Rampelli (tra i primi a disobbedire all’invito di andare al mare) ‘sono almeno 12 milioni gli elettori del centrodestra che si sono recati alle urne’ e che ‘alcune personalita’ del Pdl si ostinano aristocraticamente a dare degli imbecilli ai propri elettori’ . Quanti siano stati esattamente, – prosegue Stella sul CORRIERE DELLA SERA – questi berlusconiani e bossiani che hanno rifiutato l’invito ad andare al mare, lo si accertera’ meglio nei prossimi giorni. Certo e’ che per la prima volta, fatta eccezione per la rivolta finiana, la battaglia referendaria ha visto diversi esponenti pidiellini e leghisti esporsi pubblicamente in dissenso dalle raccomandazioni dei propri leader rispettivi. Sia chiaro: molti hanno obbedito. Come Franco Frattini, astenuto perche’ la tornata referendaria si era ‘trasformata in un referendum pro o contro il governo e contro Berlusconi’ . O Mara Carfagna: ‘Non andro’ a votare perche’ e’ un voto contro il governo’ . O ancora Gaetano Quagliariello: ‘Il referendum sul legittimo impedimento esprime una volonta’ cieca di colpire Berlusconi’ . Tutte parole che, rilette oggi dopo la disfatta affannosamente sdrammatizzata come ‘un’opinione dei cittadini di cui tener conto’ , si pentiranno di aver detto. Ne’ poteva smarcarsi uno come Roberto Calderoli che da anni si vanta di essere il piu’ fedele dei fedeli (‘Io ho un capo, si chiama Bossi, e se mi dice ‘buttati da questo ponte’ io mi butto. Magari mi dispiace, ma mi butto’ ) e oggi sospira: ‘Alle amministrative due settimane fa abbiamo preso la prima sberla, ora con il referendum e’ arrivata la seconda. Non vorrei che quella di prendere sberle diventasse un’abitudine…’ . ‘Non ci sono piu’ guance da offrire’ , gli ha fatto coro nei sospiri il sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo, che pure aveva rispettato ‘la comanda’ bossiana ad astenersi. Il paradosso e’ che proprio i ‘disobbedienti’ che a dispetto dei leader sono andati a votare e lo hanno fatto sapere, sono quelli che consentono oggi al centrodestra di dire che no, l’inattesa e travolgente ondata referendaria ‘non e’ stata un trionfo della sinistra’ . Certo, vedere la devota amazzone Daniela Santanche’ teorizzare che visti i risultati ‘gli italiani sono abbastanza in linea con il governo’ , un triplo salto mortale con avvitamento a destra, fa ridere. Ma come puo’ essere messo tra gli sconfitti Luca Zaia, che ha votato quattro ‘si” (anche sul legittimo impedimento: ‘Se riguardasse me preferirei avere una corsia preferenziale che sveltisse i procedimenti’ ) al pari della maggioranza dei veneti? O Renata Polverini, la governatrice laziale che, facendo spallucce agli appelli (‘i referendum su temi cosi’ importanti vanno al di la’ delle indicazioni di partito’ ) ha rivendicato la sua autonomia anche sul quesito (‘Penso che ciascuno di noi abbia il diritto e il dovere di avere un processo rapido. Io mi ci sottoporrei immediatamente’ ) piu’ ustionante per il Cavaliere? Bastava scorrere ieri pomeriggio i blog destrorsi o sintonizzarsi su Radio Padania libera per capire come la fetta dei cittadini di destra che si sono sentiti rappresentati da Roberto Maroni (che ha votato si’ solo sull’acqua, ma ha votato) o da Gianni Alemanno (solo sul nucleare, ma ha votato) e’ piu’ larga e piu’ insofferente agli schemini di quanto i loro capi immaginassero. E adesso? Dice Ignazio La Russa che lui non vede problemi: ‘Voglio ricordare che la Dc perse nel 1974 il referendum sul divorzio, poi governo’ altri venti anni’ . Vero. Ma se avesse riflettuto sugli errori commessi (Enrico Berlinguer spopolo’ in tv l’ultima sera mostrando un ‘santino’ antidivorzista distribuito ai bimbi di un asilo con scritto: ‘I fanciulli nel lor cuore han degli orfani il dolore’ ) forse si sarebbe accorta che iniziava li’ il suo inarrestabile declino. Quanto alla campagna elettorale, interminabile e spesso volgare, non rimpiangeremo molto. Sotto certi aspetti, anzi, vien voglia di rimpiangere piuttosto quell’altra sul nucleare del 1987. Che vide la partecipazione, tra gli altri, – conclude Stella sul CORRIERE DELLA SERA – di una indimenticabile Ilona Staller che nella Navicella parlamentare dell’anno successivo annoto’ nella sua biografia, accanto alla presenza col nome d’arte di Cicciolina nel film ‘Carne bollente’ ‘al fianco del superdotato John Holmes’, la sua rilevante iniziativa per ricordare Cernobyl: ‘Girava nuda in macchina per Roma con un carciofo radioattivo in mano'”. (Il Velino 14 GIU-11) .
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“M’inchino, ma cosi’ non si pensa al futuro”

Intervista di Egle Santolini a Umberto Veronesi su LA STAMPA: “Umberto Veronesi, oncologo insigne e dall’ottobre 2010 presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, ha sempre sostenuto che, senza le centrali, l’Italia sarebbe stato un Paese morto, ‘perche’ tra cinquant’anni finira’ il petrolio, fra 80-100 il carbone e poi tocchera’ al gas’. Il dato secco del 94 e rotti per cento di si’ suona come una risposta cocente alle sue prese di posizione. Sulle attivita’ future dell’Agenzia, al momento Veronesi preferisce non commentare, anche se non pare probabile che venga bloccata solo per l’esito del referendum. Come giudica i risultati? ‘Sono soddisfatto dell’affluenza al referendum che e’ un segnale di forte partecipazione civile e dunque un buon segno per il Paese, mi inchino di fronte alla volonta’ dei cittadini, ma ritengo sia grave per l’Italia rinunciare alla possibilita’ di far fronte alla futura insufficienza energetica anche con il nucleare. I Paesi avanzati del mondo, anche dopo l’incidente giapponese, danno priorita’ assoluta al prossimo scenario del dopo-petrolio e stanno studiando metodi di produzione di energia nucleare piu’ efficienti e piu’ sicuri’. E allora che e’ successo secondo lei? Ha vinto la paura? Gli italiani sono piu’ irrazionali degli altri? ‘Sicuramente ha avuto un peso l’ondata emotiva di Fukushima, che ha impedito una campagna informativa equilibrata sui rischi reali del nucleare. Per esempio, nessuno ha riportato che l’incidente ha causato soltanto due morti e non per irradiazione, e che molto probabilmente non ne causera’ altri in futuro… Viceversa il crollo della diga per la produzione di energia elettrica ha provocato, sempre in Giappone, migliaia di vittime’. Quali sono gli scenari futuri? ‘Preoccupanti, perche’ l’Italia non possiede fonti proprie ed e’ gia’ nella situazione di dipendenza energetica che le altre nazioni si stanno impegnando ad evitare con consapevolezza e impiego di risorse. Ho paura che la ricerca italiana, gia’ proiettata sulla fusione nucleare, si fermera’: e sappiamo che senza ricerca non c’e’ futuro. Il mio timore e’ che l’Italia finisca per essere un’appendice turistica del mondo avanzato’. Lei ha sottolineato come i Paesi avanzati, nonostante la tragedia giapponese, abbiano preso in questi mesi una posizione pro nucleare, fatto salvo il caso della Germania. Come spiega che una nazione nel cuore dell’Europa si sia pronunciata in questo modo, prima dell’Italia? ‘La decisione tedesca non e’ stata presa ne’ dalla popolazione ne’ dal parlamento. E un atto del governo, che ha dichiarato di voler chiudere le centrali entro 12 anni. Ma bisogna ricordarsi che il governo di allora aveva fatto lo stesso annuncio dopo Cernobil e poi non lo ha mai attuato. E che la Merkel fino a qualche mese fa si e’ dichiarata nuclearista’. Probabilmente ha contato nel risultato elettorale il tema spinoso delle scorie. Come risponde a chi ha mostrato inquietudine per questo aspetto del problema? ‘No, non credo sia stato un aspetto fondamentale. Le scorie sono solo una parte, per quanto significativa, del problema globale, che ha molte valenze. Purtroppo anche politiche. In ogni caso, il progetto di eliminazione delle scorie del passato e’ in atto’. Che cosa puo’ fare in Italia, visti i risultati, un uomo di scienza fermamente convinto della necessita’ del nucleare? ‘Puo’ impegnarsi a mantenere i contatti con la ricerca mondiale, soprattutto sul fronte della sicurezza. E’ evidente che se esiste un rischio di incidente nucleare in Europa esiste anche in Italia, visto che ci sono centrali appena al di la’ dei nostri confini'”. (Il Velino,Roma, 14 GIU-11).
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Referendum, il Papa scende in campo contro il nucleare

Benedetto XVI ha evocato l’emergenza della centrale nucleare di Fukushima in un discorso ai nuovi ambasciatori ricevuti per la presentazione delle credenziali. Il Papa ha ricordato infatti ai diplomatici “le innumerevoli tragedie che hanno toccato la natura, le tecnica e i popoli” in questo primo semestre del 2011 ed ha commentato: “l’ampiezza di tali catastrofi ci interroga”.
“L’uomo a cui Dio ha confidato la buona gestione della natura – ha rilevato rivolto ai neoambasciatori di di Moldavia, Guinea, Belize, Siria, Ghana e Nuova Zelanda – non puo’ essere dominato dalla tecnica e diventare suo soggetto. Una tale presa di coscienza deve condurre gli Stati a riflettere insieme sull’avvenire a breve termine del pianeta, riguardo alle loro responsabilita’ verso la nostra vita e le tecnologie”.
Per Benedetto XVI, “in questo senso e’ divenuto necessario rivedere completamente il nostro approccio con la natura”. Nel suo discorso, il Pontefice ha affrontato il tema dell’ambiente, sostenendo che “l’ecologia umana e’ un imperativo”. “Adottare stili di vita rispettosi dell’ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie che in grado di salvaguardare il patrimonio del creato ed essere senza pericolo per l’uomo, devono costituire – ha scandito – priorita’ politiche ed economiche”. (09.06.2011)
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SACRO QUORUM

VATICANISTA DE LA STAMPA Il risultato dei referendum suscitano reazioni anche nel mondo cattolico, che nei giorni scorsi aveva lanciato numerosi segnali di interesse per i contenuti dei quesiti referendari. In particolare su quelli relativi all’acqua e al nucleare. È di pochi giorni fa la manifestazione in difesa dell’acqua pubblica organizzata a Piazza San Pietro da un gruppo di religiosi. Ma a favore di questa posizione si erano espressi anche prelati e porporati. E senza entrare nel merito dei referendum, ma nell’ambito di un appello per il rispetto dell’ambiente come bene comune, anche il Papa la scorsa settimana, aveva invitato ad adottare energie non pericolose. Oggi, a poche ore dalla chiusura dei seggi, il vicario di Roma, cardinale Agostino Vallini, interpellato sul quorum raggiunto, non si è sottratto: «Il mio pensiero è questo: ogni volta che il popolo è chiamato ad esercitare la democrazia è un fatto positivo. Se sono andato a votare? – ha aggiunto – Sì, sono andato». Il Sir, agenzia della Cei, parla di «risultati netti al di là delle previsioni», «perfettamente coerenti con la vicenda complessiva di questi mesi. Il quorum superato di slancio va ben al di là del merito dei quesiti: rappresenta un messaggio diretto degli elettori, al di là degli schieramenti, direttamente al governo». In particolare nei quesiti sull’acqua si può leggere «la progressiva erosione dei totem liberisti, che pure avevano influenzato non piccola parte del mondo Pd – prosegue il Sir -. Per non parlare del quesito di cui meno si è parlato, che riguardava direttamente Berlusconi, sul legittimo impedimento. Le scelte referendarie, pur sbrigative e schematiche, come implica lo strumento, sono chiare e devono essere tradotte in politiche pubbliche coerenti». «Il vero punto debole del sistema italiano non è tanto dal lato della domanda, quanto piuttosto dell’offerta politica». Famiglia Cristiana, il settimanale dei Paolini, così titola e interpreta i fatti sul proprio sito: «Quorum raggiunto. Un altro ‘nò al governo». Intervistato da Radiovaticana, Franco Miano, presidente nazionale Azione Cattolica, esamina qual è stato il ruolo dei cattolici in questa consultazione. «Secondo me – afferma – sono stati determinanti, perchè c’è una sensibilità, c’è un’attenzione che nasce proprio dalla vita delle associazioni, dalla vita delle comunità ». Un segnale che «i cattolici in Italia hanno e possono avere sempre più un ruolo significativo proprio nella capacità di far crescere la coscienza comune». Attraverso l’agenzia Misna, fa sentire la sua voce anche Alex Zanotelli, missionario in prima fila nell’impegno contro la privatizzazione dell’acqua. Zanotelli parla di «un piccolo miracolo ottenuto lottando contro tutti e tutto: ora – afferma – i partiti vogliono appropriarsi della vittoria ma la verità è che, insieme con i giornali e le televisioni, non hanno permesso alcun dibattito serio sui quesiti». (Giacomo Galeazzi, La Stampa 13 giu 11)
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Referendum, Celentano: “Abbiamo vinto”
Il cantautore, che si era impegnato a sostegno del sì nel voto sul nucleare,
ha commentato così i risultati della consultazione.

“Ancora una volta gli italiani, nonostante la morsa dei Partiti nella quale si trovano costretti a convivere, hanno dimostrato di essere avanti a tutti gli altri popoli”. Così Adriano Celentano, che si era impegnato pubblicamente a sostegno dei “sì” nel referendum sul nucleare in due telefonate in diretta ad “Annozero”, ha commentato l’esito dei referendum. “Per la seconda volta hanno visto e individuato in quel falso benessere ipocritamente propinato dai governanti, l’inevitabile pericolo per l’umanità. Abbiamo vinto”, ha proseguito trionfante. Ma, nonostante la valanga dei sì che sembra allontanare la minaccia del nucleare, per il cantautore la battaglia non è ancora finita: “Ora dobbiamo pensare ai francesi. Dobbiamo disinnescare quella bomba che hanno sotto il letto”, ha concluso Celentano, facendo riferimento alla presenza di numerose centrali nel Paese d’Oltralpe.
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Referendum, Legambiente e Grillo: ?Grande vittoria sul nucleare, ora aspettiamo piano energetico?

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FLASH24news
Genova. Si festeggia a Genova, per le vie e le piazze della città. Dopo i dati provenienti dal viminale che parlano del 57% dell?affluenza nazionale, Legambiente Liguria e il comitato ?2Si per l?acqua Bene Comune? sono scesi in piazza a celebrare il risultato con striscioni e bandiere.
?Una grande vittoria dopo un lavoro enorme che abbiamo svolto in questi anni per il nucleare ? spiega Elena Dini, responsabile Energia Legambiente Liguria ? Siamo contentissimi perchè c?è stata un?affluenza altissima. I problemi cominciano ad essere percepiti dalla pesone, perchè si rendono conto che le decisioni non possono essere delegate al governo, sa hce sia di destra che di sinistra.
?Ora ? continua l?esponente di Legambiente ? bisogna vedere i passi concreti che verranno fatti. Siamo in attesa da circa 10 anni di un piano energetico nazionale. Speriamo che sia la volta buona?.
-Siamo ancora un popolo! E’ stato raggiunto il quorum per tutti e 4 i referendum. Per il nucleare é il secondo referendum con cui i cittadini hanno mandato affanculo i partiti. Vedremo se avranno il coraggio di riproporlo. Saluto con affetto Formigoni, Chicco Testa, Veronesi e il Bersani di quarta generazione-. Così il comico genovese commenta la vittoria al referendum. Da Genova, dove ha votato, Grillo scrive sul suo blog: -Per l?acqua arriva ora la parte più complicata, come restituire al pubblico la gestione e sottrarla alle varie Veolia, Suez e Smat. Non sarà facile. Oggi ha vinto il popolo italiano, i cittadini. I partiti inizino a fare le valigie. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure-.
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Referendum, la maratona elettorale. Quorum raggiunto: “Al voto il 57%”
Berlusconi: accettare il risultato. In piazza la festa degli attivisti anti-nucleare

REFERENDUM: ACQUA PUBBLICA, 95,7% SI’ (60.770 SEZIONI SU 61.599) affluenza, boom di votanti.
Quorum raggiunto per tutti e 4 i quesiti referendari.
L’affluenza dovrebbe essere superiore al 57%.
Per i 4 quesiti, erano oltre 47 milioni gli italiani chiamati a votare.
Oltre 3 milioni gli elettori all’estero.

ECCO LA DIRETTA
20,40 – Pannella: “E’ rivolta democratica”
«Quel che sta accadendo – e che salutiamo con gioia- è la nuova espressione vincente, italiana, di una rivolta democratica dei popoli euro – mediterranei, contro i loro Regimi antidemocratici, di indegne «Democrazie Reali». Lo dice il leader dei radicali Marco Pannella, che esulta per la vittoria dei referendum.

20,04 – Quorum raggiunto in tutti gli ex siti nucleari
In tutti i Comuni che hanno ospitato in passato i siti nucleari italiani si è superato il quorum per i referendum e, in particolare, per il terzo quesito relativo proprio alla produzione di energia nucleare. La percentuale più alta di votanti si è registrata a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, con il 66,4%. Alta la percentuale di votanti anche a Trino, in provincia di Vercelli, con il 58,8%, a Latina con il 57,5% e a Caorso, in provincia di Piacenza, con il 55,2%. Quorum superato con il 53,3% anche a Scanzano Jonico, in provincia di Matera, al centro di polemiche per i depositi di scorie nucleari.

19,50 – Manifestanti vicino a Palazzo Grazioli: “Berlusconi dimettiti”
Le forze dell?ordine chiudono via del Plebiscito per evitare che un gruppo di manifestanti arrivino sotto palazzo Grazioli. La vigilanza alle strade adiacenti alla residenza romana di Silvio Berlusconi era già stata rafforzata per evitare che eventuali manifestazioni potessero arrivare fion sotto palazzo Graziolli, quando un gruppo di manifestanti, tutti in bicicletta e con le bandiere a favore del referendum, si sono avvicinati da piazza Venezia fino all?imbocco di via del Plebiscito. Subito le forze dell?ordine hanno bloccato l?accesso alla strada e i manifestanti hanno intonato alcuni cori, tra cui: «Dimissioni, dimissioni», alla volta del presidente del Consiglio, e «Roma libera, strade libere».

19,46 – Montezemolo: “No a interpretazioni politiche”
La politica, nel suo complesso, «tenga conto della voltà espressa dai cittadini» al referendum. Ma «non è giusto dare interpretazione politica o partitica sui fatti di merito». È il commento di Luca Cordero di Montezemolo.

19,26 – Gasparri: adesso il rilancio del Pdl
Dopo l’esito del referendum occorre un rilancio del Pdl e dell’iniziativa di Governo. Lo ha detto il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. “Il risultato del referendum è chiaro e ad esso ha contribuito la partecipazione anche di moltissimi elettori non appartenenti all’area della sinistra. Pertanto, correttamente, perfino Di Pietro non ne fa scaturire conseguenze politiche. Non c’é dubbio che i fatti di Fukushima hanno avuto un peso decisivo per far crescere la partecipazione ai referendum sul nucleare con trascinamento anche sugli altri quesiti. Peraltro – prosegue – le norme sul ritorno al nucleare erano già state abolite dal Parlamento ma ciò non è stato sufficiente, ad avviso della Cassazione, per evitare una consultazione che ci appariva e ci appare non influente sulle scelte effettive dell’Italia. Il centrodestra però non può certo minimizzare quanto avviene, sia in riferimento alle elezioni amministrative che alla consultazione referendaria”.

19,22 – Rotondi: sui referendum il governo ha perso
«Sui referendum il governo ha perso». Questo il giudizio a caldo di Gianfranco Rotondi, ministro per l?Attuazione del Programma, che subito dopo la chiusura dei seggi, oggi è intervenuto al programma di Radio2 ?Un Giorno da Pecora’. Chi ha vinto e chi ha perso in questi referendum? «Il governo non ha vinto, e l?elettorato conferma, dopo le amministrative, un?idea di sinistra molto ambientalista e alternativa». Le idee del centrodestra sono state punite alle urne? «Sicuramente i risultati del voto non rilanciano le idee forti del centodestra storico».

19,18 – Alemanno: il centrodestra non minimizzi il risultato
«È fin troppo evidente che in questo voto si sono intrecciati problemi politici e tematiche programmatiche di alto profilo. Il centrodestra non può in alcun modo minimizzare questo risultato e deve trarne conseguenze dal punto di vista della propria rotta politica e da quello dei propri contenuti programmatici». Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «La crisi economica in atto – aggiunge – fa emergere una profonda richiesta non solo di una forte azione di governo ma anche di un ripensamento del modello di sviluppo economico e sociale. Evitiamo strumentalizzazioni e reazioni non adeguatamente ponderate ma nessuno può ignorare queste indicazioni dell?elettorato».

18,55 – La Francia: rispettiamo le scelte dell’Italia
«Rispettiamo le scelte sovrane dell?Italia e rispettiamo le scelte ancora più sovrane del popolo italiano che si è espresso attraverso il referendum»: questa la reazione a caldo del portavoce del ministero degli Esteri francese, Bernard Valero, interpellato sul quorum raggiunto nel referendum sul nucleare in Italia. «Così come per la Germania – ha aggiunto – in quanto ministero degli Esteri non ci esprimiamo sulle recenti decisioni in materia di nucleare. Le scelte energetiche rientrano nella sovranità nazionale dei singoli Stati. E questo vale ancora di più per i referendum, che sono la voce del popolo».

18,52 – Famiglia Cristiana: un altro no al governo
«Quorum raggiunto. Un altro no al governo». È questo il grande titolo compare sull?home page di Famiglia cristiana. Che poi commenta: «C?è di sicuro, in questo successo dei comitati referendari, l?urgente concretezza dei quesiti. L?acqua come bene comune, il nucleare come rischio per la salute collettiva, il legittimo impedimento come violazione dell?uguaglianza di fronte alla legge».

18,50 – D’Alema: “Difficile pensare a sfiducia più netta”
«È difficile che gli italiani potessero votare una sfiducia più netta di questa. Anche perchè si calcola che l?annuncio del Presidente del Consiglio che non sarebbe andato a votare ha fatto aumentare di sette punti la volontà di votare». Massimo D?Alema ha commentato così l?esito del referendum, anche alla luce della percentuale dei ?sì’ espressi.

18,46 – Franceschini: “E’ il colpo del ko al governo”
«Per Berlusconi è un ?uno-duè micidiale: dopo la sberla delle amministrative, questo è il colpo del ko al Governo». Lo ha detto Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, commentando così il risultato dei referendum, a margine di una iniziativa di Libertà e Giustizia a Firenze. «È una giornata meravigliosa – ha aggiunto Franceschini – un dato impressionante, con il quorum al 57% e i Sì che sono circa il 95%. Questo vuol dire che più della maggioranza assoluta degli italiani ha votato contro il Governo e contro le sue leggi». Per Franceschini «dopo le interpretazioni politiche dei giorni scorsi il dato di fatto è questo: la maggioranza assoluta degli italiani ha voltato le spalle a Berlusconi».

18,43 – Marcegalia: “Risultato di cui tenere conto”
«Il referendum è uno strumento democratico e gli italiani si sono espressi con una percentuale molto alta. Il parere degli italiani è fondamentale e bisogna tenerne attentamente conto. Il risultato è inequivocabile, anche sul nucleare e noi ne prendiamo atto e sappiamo che bisogna tenerlo ben presente». Così il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia commenta il raggiungimento del quorum nei referendum. La Marcegaglia ha voluto comunque sottolineare che «sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali la nostra posizione è nota, noi non pensiamo che si debba ripubblicizzare tutto».

18, 35 – Alfano: “Nessuna conseguenza sul governo”
Angelino Alfano, ministro della Giustizia e segretario politico in pectore del Pdl, analizza il risultato referendario rivendicando la libertà di voto da subito indicata dal partito e sottolinea che la dimensione del voto «molto aldilà della forza elettorale della sinistra» ha avuto dunque «il voto di milioni di elettori del centrodestra» che, osserva, «hanno inteso esprimere la loro opinione sui temi referendari e di certo non danneggiare il governo». Dunque, Alfano replica al segretario Pd e rileva che «non si può trarre certamente le conseguenze del tutto improprie di cui parla l?on. Bersani».

18,17 – La Cei: dal voto messaggio diretto al governo
«I risultati del referendum, netti al di là delle previsioni, sono perfettamente coerenti con la vicenda complessiva di questi mesi. Il quorum superato di slancio va ben al di là del merito dei quesiti: rappresenta un messaggio diretto degli elettori, al di là degli schieramenti, direttamente al governo». È quanto si legge in una nota del Sir, l?agenzia stampa della Cei, dedicata all?esito del voto referendario.

18, 14 – Fassino: “A Torino un grande risultato”
«Un grande risultato, una partecipazione di popolo straordinaria che marca inequivocabilmente una linea di confine tra la volontà popolare e il governo Berlusconi». Così il sindaco di Torino, Piero Fassino, commenta l?elevata affluenza alle urne per i referendum. «Quel 57 per cento di italiani che hanno scelto di votare ai referendum – afferma Fassino – incarna la determinazione di milioni di donne e di uomini che vogliono finalmente decidere in prima persona un futuro diverso e migliore per questo paese». «Torino, con oltre il 60% di affluenza ai seggi – aggiunge – si conferma, dopo la splendida prova delle primarie e del primo turno alle amministrative, anche una capitale della partecipazione democratica, una Gran Torino della passione civile, del rinnovamento e della modernità».

18,12 – Adriano Celentano: “Abbiamo vinto”
«Ancora una volta gli italiani, nonostante la morsa dei Partiti nella quale si trovano costretti a convivere, hanno dimostrato di essere avanti a tutti gli altri popoli», commenta Adriano Celentano l?esito dei referendum per i quali si era impegnato pubblicamente per il sì. «Per la seconda volta hanno visto e individuato in quel falso benessere ipocritamente propinato dai governanti, l?inevitabile pericolo per l?umanità. Abbiamo vinto. Ma ora – conclude Celentano – dobbiamo pensare ai francesi. Dobbiamo disinnescare quella bomba che hanno sotto il letto».

18,11 – Affluenza più alta in Trentino Alto Adige e Emilia Romagna
Il Trentino Alto Adige con il 64,60%, seguito dall?Emilia Romagna con il 64,14% e dalla Toscana con il 63,57%, sono le regioni in cui più alta è stata l?affluenza alle urne; sul versante opposto è la Calabria, con il 50,36%, quella che ha fatto registrare l?affluenza più bassa. Nessuna regione è comunque andata sotto la soglia del 50,1% necessaria per il raggiungimento del quorum. Questa l?affluenza nelle regioni italiane ai 4 quesiti referendari, quando manca solo un comune in tutta Italia per fornire i dati completi sull?affluenza ai referendum che si sono svolti ieri e oggi.

18,05 – La stampa straniera: nuova batosta per Berlusconi
Una nuova bocciatura politica nei confronti del governo Berlusconi, dopo quella delle recenti elezioni amministrative: è questa la prima lettura a caldo che i principali media esteri danno dei risultati del referendum, il cui spoglio è in corso ma che ha già registrato il significativo raggiungimento del quorum. El Pais: «Gli italiani respingono in massa l?energia nucleare e l?immunità per Berlusconi». Der Spiegel : «Gli italiani dicono no al nucleare e a Berlusconi» Il Guardian commenta così: «Il referendum italiano con ogni probabilità cancellerà i progetti sull?energia nucleare di Berlusconi». Le Figaro: «Berlusconi si incammina verso una nuova sconfitta elettorale». Il Wall Street Journal: «Berlusconi deve affrontare la batosta dei referendum».

18,01 – Rutelli: “E’ finita la stagione delle leggi ad personam”
“La maggioranza assoluta degli italiani ha votato sì e noi dobbiamo un enorme rispetto a questa realtà. Ha avuto ragione chi ha promosso, votato e deciso”. Lo ha detto, intervistato dallo speciale del Tg3, il leader dell’Api Francesco Rutelli. Commentando l’esito dei referendum e riferendosi in particolare a quello sul legittimo impedimento, Rutelli ha osservato che “è finita la stagione delle leggi ad personam, sarebbe assai grave sottovalutare questo da parte della maggioranza”.

17, 55 – Berlusconi: “Un risultato che non va ignorato. Accogliere pienamente il responso”
«L?alta affluenza nei referendum dimostra una volontà di partecipazione dei cittadini alle decisioni sul nostro futuro che non può essere ignorata». Questo il commento del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all?esito dei quattro referendum. «Anche a quanti ritengono che il referendum non sia lo strumento più idoneo per affrontare questioni complesse, appare chiaro che la volontà degli italiani è netta su tutti i temi della consultazione», aggiunge il premier. «Il Governo e il Parlamento – conclude- hanno ora il dovere di accogliere pienamente il responso dei quattro referendum».

17,52 – Quagliariello (Pdl): “C’è illegittimo accanimento”
«I risultati del referendum vanno rispettati nella loro crudezza e non vanno strumentalizzati. Se qualcuno lo fa, a lungo termine sarebbe smentito o sconfitto». Lo dice Gaetano Quagliariello (Pdl), ospite dello Speciale Referendum di La7. «Io credo che questo referendum avesse un grado di strumentalità troppo elevata. Sul quesito riguardante il nucleare, era una scelta già fatta dal Governo che ora è stata ribadita con forza. Sul legittimo impedimento penso che sia un illegittimo accanimento per una legge che tra l?altro andava a scadenza tra 7 mesi», aggiunge. «Sapevamo che il quorum fosse a portata di mano, il quesito sul nucleare ha avuto un effetto di trascinamento. Non abbiamo sottovalutato il referendum, è il motivo per cui abbiamo dato libertà di scelta ai nostri elettori: libertà che è stata seguita», conclude.

17, 42 – Umberto Veronesi: “Grave per l’Italia rinunciare al nucleare”
«Mi inchino di fronte alla volontà negativa dei cittadini rispetto al nuclare». Lo afferma l?oncologo Umberto Veronesi, presidente dell?Agenzia per la sicurezza sul nucleare. «Personalmente ritengo che sia grave per l?Italia rinunciare alla possibilità di far fronte alla futura insufficienza energetica anche con il nucleare», aggiunge Umberto Veronesi.

17, 38 – Roberta Angelilli del Pdl: “Per il futuro energie rinnovabili”
Soddisfazione per il risultato referendario sul nucleare» è stata espressa dalla vicepresidente del Parlamento europeo, l?esponente del Pdl Roberta Angelilli. «La grande partecipazione popolare è la dimostrazione di quanto fosse importante ascoltare la voce dei cittadini giustamente preoccupati e spaventati dalla tragedia giapponese», dichiara Angelilli. «Dopo questo risultato, in linea con quanto già stabilito dalla moratoria del Governo – continua la vicepresidente dell?Europarlamento – per il futuro energetico del nostro Paese deve aprirsi una nuova fase, che deve necessariamente realizzarsi attraverso lo sviluppo e gli investimenti nelle fonti rinnovabili al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020».

17,35 – Enrico Letta: “Berlusconi fuori dalla realtà se non si dimette”
Silvio Berlusconi dovrebbe dimettersi, se non lo facesse dimostrerebbe di essere “fuori dalla realtà”. Lo ha detto il vice-segretario del Pd Enrico Letta. “Solo uno fuori dalla realtà non si dimetterebbe da primo ministro oggi stesso, prendendo semplicemente atto di quel che gli italiani – in nome dei quali siede a Palazzo Chigi – gli hanno detto. Anzi gridato”.

17,32 – Finocchiaro: “I cittadini hanno licenziato il governo Berlusconi”
«Al di là di ogni altra possibile considerazione, i referendum ci consegnano un segnale molto chiaro: i cittadini italiani hanno licenziato il governo Berlusconi». Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. «I risultati di questi referendum – sottolinea Finocchiaro – si devono innanzitutto all?impegno dei comitati promotori, ai quali va il nostro ringraziamento, alla passione dei tanti giovani che si sono mobilitati e alle forze politiche del centrosinistra».

17,27 – Cicchitto: “L’esito non ha ricadute sul quadro politico”
“L’esito del referendum non ha ricadute sul quadro politico generale e sul governo perché con esso non è stato impostato lungo discriminanti politiche”. Lo dichiara il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. “Il Pdl – prosegue – aveva lasciato piena libertà ai suoi dirigenti e militanti di partecipare o non partecipare al voto e, in caso di partecipazione se votare sì o no. Bersani esercita una inaccettabile strumentalizzazione quando chiama in causa il governo e addirittura chiede le dimissioni di Berlusconi. D’altra parte, la cosa non è sorprendente perchè da alcuni mesi a questa parte egli avanza queste richieste almeno 5 volte al giorno. Diciamo che fra i suoi difetti l’on.Bersani ha anche quello di essere ripetitivo”.

17, 24 – Casini: “Il dato di oggi è più clamoroso di quello delle amministrative”
«Il dato di oggi è più clamoroso di quello delle amministrative, la sberla vera l?ha presa la Lega». Lo dice ai microfoni de La7 Pier Ferdinando Casini.

17,20 – Comitato per il sì italiani all’estero: felici ma non ci dimenticate
Felici per il quorum ampiamente raggiunto in Italia, ma amareggiati per come è stato gestito il voto degli italiani all?estero, che va riformato: così i rappresentanti del ?Comitato referendario per il sì’ di Bruxelles, costituito da Pd, Idv, Sel, movimenti e associazioni della vecchia e nuova emigrazione in Belgio, hanno accolto il risultato comunicato dal Viminale. In Belgio vivono circa 200.000 italiani con diritto di voto, 70.000 nella regione di Bruxelles e nelle Fiandre, oltre 120.000 nelle regioni francofone della vecchia emigrazione minerararia. «È arrivato il momento di riformare il sistema di voto degli italiani all?estero» dice Francesco Cerasani, segretario del Pd di Bruxelles, denunciando come da tempo «il governo dimezza anno dopo anno i fondi» per la la cultura e per le rappresentanze degli italiani all?estero: «Per loro siamo una questione derubricata. Siamo cittadini a metà, dimenticati dal paese, stavolta anche nel voto».

17,10 – Greenpeace: “Storica vittoria sul nucleare”
Raggiungere il quorum ai Referendum, per la prima volta dopo sedici anni, è un risultato storico che solo poche settimane fa sembrava impossibile». Ad affermarlo è Salvatore Barbera, il responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Italia, commentando i primi risultati del referendum. Greenpeace, si legge nella nota, «ringrazia i milioni di cittadini italiani che ieri e oggi sono andati a votare al Referendum contro il nucleare».

17,01 – Calderoli: “Stufi di prendere sberle”
«Alle Amministrative due settimane fa abbiamo preso la prima sberla, ora con il referendum è arrivata la seconda sberla e non vorrei che quella di prendere sberle diventasse un abitudine. Per questo domenica andremo a Pontida per dire quello che Berlusconi dovrà portare in Aula il 22 giugno, visto che vorremmo evitare che, in quanto a sberle, si concretizzi il proverbio per cui non c?è il due senza il tre…». Lo afferma il Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, sen. Roberto Calderoli.

16,55 – Tremonti: “No comment”
Nessun commento del ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, ai primi risultati del referendum. «Oggi solo Aspen» ha risposto ai giornalisti che lo attendevano all?ingresso della Triennale per un convegno organizzato dall?Aspen institute.

16,46 – Grillo: “Siamo ancora un popolo!”
«Siamo ancora un popolo! È stato raggiunto il quorum per tutti e 4 i referendum. Per il nucleare è il secondo referendum con cui i cittadini hanno mandato affanculo i partiti. Vedremo se avranno il coraggio di riproporlo. Saluto con affetto Formigoni, Chicco Testa, Veronesi e il Bersani di quarta generazione». Così il comico genovese commenta la vittoria al referendum. Da Genova, dove ha votato, Grillo scrive sul suo blog: «Per l?acqua arriva ora la parte più complicata, come restituire al pubblico la gestione e sottrarla alle varie Veolia, Suez e Smat. Non sarà facile. Oggi ha vinto il popolo italiano, i cittadini. I partiti inizino a fare le valigie. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure».

16,42 – Bersani: “Il governo si dimetta”
Il Governo si dimetta e passi la mano al Quirinale. Lo ha chiesto Pierluigi Bersani alla luce dei risultati dei referendum. “Credo sia da irresponsabili non riflettere” sul risultato dei referendum, ha detto il segretario del Pd, invitando la maggioranza ad una “assunzione di responsabilità” perché “le tecniche di sopravvivenza possono solo allargare il baratro con l’opinione pubblica. Non si può andare avanti così. Si dimettano e aprano una situazione nuova, passino la mano al Quirinale”.

16,40 – Camusso: “Secca sconfitta del governo”
Il raggiungimento del quorum ai referendum è una “grande vittoria democratica e del diritto dei cittadini a votare e una secca sconfitta del governo”. Ad affermarlo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando a margine della manifestazione organizzata dal Comitato vota per fermare il nucleare e del Forum dei movimenti per l’acqua. Secondo la Camusso il risultato del referendum esprime una “crisi fortissima del governo” ed è anche la rappresentazione delle “liti all’interno della stessa maggioranza”.

16,10 – Veltroni: “Crisi tra il Paese e Berlusconi”
«Esiste una evidente crisi nel rapporto tra il centrodestra e il Paese, una crisi che è innanzitutto di Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha detto che non sarebbe andato a votare e la grande maggioranza lo ha invece fatto. Berlusconi ne tenga conto, si dimetta e lasci strada al cambiamento di cui l?Italia ha bisogno». Lo afferma in una nota Walter Veltroni.

16.00 – Di Pietro: “Risultato straordinario”
Un «risultato straordinario». Così il leader dell?Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, definisce i primi risultati sui referendum. Risultati che dimostrano «un Paese vivo, che crede nella Costituzione e che nei passaggi importanti sa far sentire la sua voce».

15.55 – Bocchino: “Ora le dimissioni”
«Il risultato dei referendum parla chiaro e rappresenta una ulteriore e sonora bocciatura di Berlusconi. Ha vinto la partecipazione libera dei cittadini contro l?arroganza di un governo che vuol tirare a campare grazie agli Scilipoti di turno. Gli italiani non hanno gradito l?autoribaltone messo in campo da Berlusconi e stanno dimostrando che ormai l?asse Pdl-Lega è minoritario nel Paese. La strada maestra sarebbe l?abbandono dell?accanimento terapeutico da parte del governo con dimissioni utili a chiarire il quadro politico». Lo dichiara in una nota il vicepresidente di Futuro e Libertà, Italo Bocchino.

15.51 – Vendola: “La fine del berlusconismo”
«Ovviamente non era un referendum immediatamente legato alle vicende dei partiti. Non è un referendum su Berlusconi, ma è certamente un referendum sul berlusconismo». Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola, lo ha detto commentando i primi risultati sull?affluenza al voto sui referendum, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse corretto legare questi risultati all?esito delle ultime amministrative. «Non sembri un gioco di parole ma il berlusconismo – ha detto Vendola – inteso come stagione complessiva di sradicamento della cultura dei beni comuni oggi giunge al suo punto di compimento, al suo capolinea. Da oggi siamo fuori da quella stagione e questa è una lezione per tutti, a destra, al centro, a sinistra».

15.48 – Il Terzo Polo: “Maggioranza sorda”
«La grande partecipazione popolare ai Referendum dimostra la volontà degli italiani di tornare ad essere protagonisti: è ormai chiaro che la maggioranza e il governo sono totalmente sordi, incapaci di capire ciò che vogliono gli italiani». Lo scrivono in una dichiarazione comune Fini, Casini e Rutelli, al termine di un vertice del Terzo Polo.

15.46 – Scajola: “Ricostruire il popolo del centrodestra”
«Credo che adesso si debba lavorare in maniera molto intensa e in tempi molto celeri per rimettere insieme il popolo del centrodestra e dei moderati. Uscire da alcuni accenti estremi e riportare alla concretezza delle cose. È un compito difficile che ci attende». Lo dice Claudio Scajola, a chi lo interpella sul futuro del Pdl, anche alla luce dell?esito del referendum.

15.40 – La Russa: “Non cambia nulla”
«Se non si fosse raggiunto il quorum sarebbe stato un grande boomerang per la sinistra che ha politicizzato l?appuntamento elettorale. Ma il fatto che il quorum sia stato raggiunto non cambia nulla per il governo». Lo ha detto il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, commentando i dati sul referendum al Tg3.

15.36 – Franceschini festeggia su Twitter
Dario Franceschini esulta per l?esito dei referendum. “Alè”, ha scritto il capogruppo del Pd alla Camera su Twitter, poco dopo la chiusura dei seggi.

15.34 – I Verdi: “Grazie Italia”
«Benvenuto quorum, grazie democrazia. Grazie Italià. Così il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, che allo scoccare delle 15, insieme a un nutrito gruppo di militanti del Sole che Ride, dopo un count down di trenta secondi, ha brindato al quorum in una festa improvvisata per i referendum a Piazza del Pantheon, a Roma. «Siamo felicissimi -ha rimarcato Bonelli- è una giornata straordinaria per la democrazia e per l?Italia».

15.30 – I primi dati
È quasi al 56% l?affluenza alle urne per i quattro referendum, quando sono arrivati al Viminale i dati del 20% dei comuni italiani. Lo si rileva dal sito del Ministero dell?Interno. Se il dato sarà confermato per gli altri comuni, il quorum per la validità dei referendum sarà raggiunto.

15.00 – Proiezioni
Secondo l’instant poll realizzato da EMG per La7 i votanti sarebbero tra il54,5 e il 59,5%.

14.50 – I promotori festeggiano
Il quorum «pare sia stato raggiunto», fanno sapere i sostenitori del sì ai quesiti sull’acqua, che già festeggiano. «Siamo verso il 60%», fa eco, con una nota, Gianfranco Mascia, del comitato promotore del quesito sul legittimo impedimento.

Polemica sulle frasi di Maroni
E il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha confermato queste speranze già in mattinata con una frase che ha sollevato un vespaio di polemiche. A urne ancora aperte Maroni ha rivelato che la proiezione degli esperti del Viminale rispetto al dato di ieri sera (alle 22 aveva votato il 41% degli italiani) «fa pensare che si raggiungerà il quorum per tutti e quattro i referendum, anche senza considerare il voto degli italiani all’estero». Previsione che è sembrata confermata anche dal premier Silvio Berlusconi: «A seguito di una decisione che il popolo italiano sta prendendo in queste ore, dovremo dire addio al nucleare». Parole giudicate quantomeno intempestive dall’opposizione. «È incredibile e inopportuno – ha detto il coordinatore della segreteria del Pd, Maurizio Migliavacca – che il ministro dell’Interno abbia parlato di proiezioni sul risultato del referendum ad urne ancora aperte».

Anche Massimo Donadi, capogruppo dell’Idv alla Camera, ha ribadito che «in queste ultime ore di voto, in cui si gioca il raggiungimento del quorum, è gravissimo, intollerabile ed inaccettabile che Berlusconi interrompa il silenzio elettorale». Il “verdetto” sul quorum, comunque, arriverà dal Viminale nel primo pomeriggio. Giovedì prossimo, poi, è convocato l’ufficio centrale per i referendum della Cassazione a cui spetta la proclamazione ufficiale del risultato: consultazione valida o non valida, vittoria dei sì o dei no. Perché ciascun referendum sia valido, dovrà essere stata ritirata la relativa scheda da almeno la metà più uno degli aventi diritto.
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