di Cristina Antonutti

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 I CACCIATORI VINCONO CON UN INSETTO LA GUERRA PER SALVARE LE 
 CASTAGNE

UDINE – Si chiama Torymus sinensis e viene usato nella lotta biologica al parassita che distrugge i castagni. In Friuli ha invece scatenato una guerra tra Wwf e Federcaccia. E di mezzo c’è andata anche la Regione, per via di un emendamento – approvato giorni fa – alla legge di riordino forestale, con il quale si consente l’immissione di specie aliene se usate per la lotta biologica. «Tutto ciò – tuonano gli ambientalisti – contro le indicazioni dell’Ersa e la normativa nazionale e regionale».
Secondo il Wwf, l’obiettivo era evitare a Federcaccia una sanzione di milionaria per aver immesso nei castagneti delle Valli del Natisone 45 mila insetti «d’importazione», che non appartengono alla fauna regionale. Il Wwf ha reagito annunciando un ricorso all’Unione Europea. Ma Federcaccia, con il suo presidente regionale Paolo Viezzi, gioca d’anticipo e svela le carte: l’insetto che combatte i parassiti del castagno in Fvg è già presente. Si trova nei castagneti della zona Aviano, Polcenigo e giù fino a Sacile da almeno due anni.
Come mai? È migrato dal Veneto, dove l’insetto è già stato introdotto. Secondo Federcaccia, dunque, la specie non è più aliena. Per comprendere la vicenda bisogna partire la lontano. L’Italia era il primo produttore di castagne al mondo e il secondo per i derivati. Casualmente è stato importato dalla Cina il Dryocosmus kuriphilus, un cinipide che si nutre delle infiorescenze e rende sterili i castagni. Un flagello. Giapponesi e americani lo hanno sconfitto con la lotta biologica: il Torymus mangia le larve del parassita nemico del castagno. Il ministero dell’Ambiente nel 2005 ha introdotto il Torymus e messo a disposizione delle Regioni lanci gratuiti dell’insetto nelle zone colpite. Tutte vi hanno aderito, tranne il Fvg.
La farfalla che fa morire i castagni è però arrivata anche da noi e i sindaci delle Valli del Natisone hanno chiesto aiuto ai cacciatori. All’inizio Federcaccia era un po’ perplessa, ma poi il suo presidente ha pensato: «Perché no?». Viezzi, prima che un cacciatore, è avvocato. E prima di acquistare gli insetti (5mila euro per una dozzina di lanci tra aprile e maggio 2014) ha chiesto l’autorizzazione al ministero delle Politiche agricole, dove gli hanno consigliato di rivolgersi ai tecnici della Greenwood di Torino, incaricata dei lanci gratuiti a livello nazionale. «Per essere tranquillo, in quanto la Forestale mi aveva annunciato un verbale da 1 milione di euro – afferma Viezzi – ho chiesto ai tecnici di verificare se il Torymus c’era già in Friuli. C’era. Quindi per i lanci fatti nei boschi delle Valli del Natisone sono state usate solo galle, cioè le escrescenze in cui profilerano i parassiti, raccolte nei castagneti di Aviano».
Insomma, per Federcaccia non c’è introduzione di specie aliene. «L’emendamento della Regione supera il problema, ma noi avevamo già dati tecnici e scientifici sulla presenza del Torymus in Friuli»

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