Robert Browning - I CONIUGI BROWNING: LUCI ED OMBRE DI UN MATRIMONIO RIUSCITO

elizabeth barrett browning - I CONIUGI BROWNING: LUCI ED OMBRE DI UN MATRIMONIO RIUSCITO

La storia d’amore e il matrimonio dei poeti inglesi Robert Browning e Elizabeth Barrett sono stati raramente messi in discussione da chiunque si sia avvicinato alla loro opera o alla loro biografia. Nelle lettere che i due si scambiarono prima ancora di conoscersi di persona e in tutto l’arco del loro fidanzamento (1845-1846) si evince chiaramente la reciproca attrazione intellettuale e il desiderio di unire le loro vite, aspetti resi ancor più impellenti dall’opposizione del padre della Barrett a un suo eventuale matrimonio. La figlia prediletta, da sempre reclusa in una stanza della casa londinese di Wimpole Street a causa di una malattia polmonare, non doveva sfuggire al controllo del tirannico Mr Barrett, tantomeno pensare di sposarsi. Dopo il matrimonio segreto e la fuga precipitosa dall’Inghilterra i Browning si trasferirono in Italia dove vissero felicemente per quindici anni a Firenze in Casa Guidi dove l’unione fu allietata anche dalla nascita di un unico figlio vezzosamente denominato Pen.
Un episodio poco conosciuto della loro vita familiare può facilmente farci capire quanto intenso e viscerale fosse il rapporto tra i due poeti. Robert Browning proprio per amore di Elizabeth si era allontanato dai genitori e dalla sorella, con cui aveva vissuto anche da adulto sin dalla nascita. Quando nella primavera del 1849 il poeta senza alcun preavviso venne a sapere della morte della madre avvenuta solo a pochi giorni di distanza dalla nascita del figlio, il suo dolore fu immenso e tanto più grande il rimorso per non averla potuta più rivedere dal giorno della fuga con Elizabeth. Browning cadde così per alcuni mesi in un profondo stato di depressione da cui nulla riusciva a sollevarlo, tantomeno la presenza costante dell’adorata moglie e del figlio neonato. Elizabeth Barrett, come lei stessa ebbe a scrivere a una delle proprie sorelle, si sentiva colpevole per essersi interposta tra Robert e la madre per cui cercò disperatamente un modo per far emergere il marito da quel precario stato mentale. Gli consegnò così le bellissime poesie d’amore che aveva scritto per lui all’epoca del loro fidanzamento, quei quarantaquattro sonetti che aveva tenuto ben nascosti per tre anni e che costituivano la prova evidente del profondo sentimento che provava per il poeta. Robert Browning dovè constatare quindi che poteva contare su un affetto altrettanto solido quanto quello che aveva perduto riconoscendo in quei versi appassionati, divenuti poi i famosi ‘Sonetti dal portoghese’, l’infinita dedizione di sua moglie nei suoi confronti.
Ma il matrimonio dei due maturi coniugi Browning, sebbene riuscitissimo, non fu sempre immune da discordanze di opinioni e modi di vedere la vita. La loro armonia fu talvolta oscurata da quella che lo stesso Browning dopo alcuni anni di vedovanza definì ‘a shadowy third )’ (una terza entità in ombra). Prima fra tutte le loro divergenze fu l’educazione del figlio Pen che Elizabeth si ostinò a far apparire androgino abbigliandolo in maniera femminea sino ai dodici anni compiuti; in secondo luogo le idee politiche e l’accanita difesa di Napoleone III, considerato dalla Barrett un autentico eroe per la causa italiana. Robert pazientemente tollerava in nome dell’amore che lo legava alla moglie ma certamente non sempre ne condivise il punto di vista. Poco dopo la morte della madre nel giugno 1861 l’adolescente Pen potè finalmente indossare pantaloni lunghi e tagliare i lunghi boccoli.
Altro profondo motivo di dissenso fu per i coniugi Browning la convinzione, da parte di Elizabeth, di poter evocare persone dall’al di là attraverso le sedute spiritiche a cui partecipava assiduamente. In un’epoca in cui lo spiritualismo si stava affermando facendo leva sulla credulità del mondo vittoriano, il pragmatico Robert Browning non riusciva ad accettare per niente tale propensione da parte della moglie, tanto da proibirle di affrontare l’argomento con lui anche verbalmente.
Malgrado ciò i due poeti riuscirono a vivere comunque simbiosi in Italia per tanti anni sino alla morte di lei. Browning fu completamente devastato da questa perdita e, tornato subito a vivere in Inghilterra, non riuscì a liberarsi del ricordo di quella moglie così venerata. Pur essendole sopravvissuto ventotto anni mai si risposò perché, come amava ripetere spesso, il suo cuore era ‘sepolto a Firenze’.

Maddalena De Leo