Le seguenti poesie vengono presentate per la prima volta su Bibliosofia, come ci precisa Elettra Bedon: “DCE [The Dynamics of Cultural Exchange, a cura di Licia Canton. Cusmano Communication Inc., Montreal, 2002] doveva contenere quanto presentato al Congresso dell’AICW [Association of Italian-Canadian Writers, 2000]; io avevo letto delle poesie che erano in corso di stampa in Italia, e per pubblicarle si sarebbe dovuto chiedere il permesso all’editore. Per semplificare, Licia mi aveva suggerito di presentarne altre, ancora inedite, e così ho fatto. Quelle che le invio non sono tutte quelle di DCE; nel frattempo ne avevo scritte altre, ne ho aggiunta qualcuna [sei] in sostituzione di quelle già apparse su DCE.”
IL SILENZIO
il silenzio
non è solo assenza di suono
è mantello che avvolge e protegge
distorce il tempo
uscire da questa dimensione
vivere il ricordo
risalire alla sorgente
contemplare
ciò che è dietro lo specchio
—
CI SI ARRENDE AL SONNO
ci si arrende al sonno –
onda che lambisce la sabbia
la intride
voci e suoni della sera
si attenuano si spengono
soltanto chi veglia più tardi
nella notte
fa la scoperta del silenzio
si trova in un mondo altro
dai confini indistinti –
con mani d’ombra è possibile sfiorare
chi sulla terra è lontano
chi più non vi respira
il silenzio è abitato dai ricordi
—
AL MARE
al mare
nelle ore più calde
una brezza leggera increspa l’acqua
e frantuma
in schegge di specchio
il riflesso del sole
la mente
gatto acciambellato
torpida riposa –
affiorano e galleggiano i ricordi
pesci colorati nell’acquario
farfalle
non so più chi sono
chi sei
—
NELLA GRANDE CITTA’
nella grande città
intenti a decifrare uno scritto
nella penombra
non ci si accorge
che al di là della porta
brilla la luce
se ti domando chi sei
se ti domando chi sei
rispondi
sono riflesso indistinto
su un’acqua mossa dalla brezza
sono voce smorzata
sono silenzio sono tenerezza
rosso cielo al tramonto
notte buia di stelle
. . . . . . . . . . . . . . . .
sono nessuno –
non ho più trovato
il bambino che piangeva
lontano nel tempo
sconsolato
—
LA SERA
(a mio padre)
la sera
e la sera della vita
gli occhi chiusi
il grave viso assorto
non so se vivi d’immagini lontane
se ascolti il silenzio
un giorno è uguale all’altro
nell’attesa paziente
che la clessidra riceva
l’ultimo strato di sabbia
—
FERMATI
fermati
a guardare le stelle
o il turbinio bianco della neve
o il profilo di alberi nudi
contro il cielo chiaro –
fermati ad ascoltare
il richiamo dell’anitra selvatica
o il fruscio delle foglie
mosse dal vento
o un canto in lontananza
fermati…
il silenzio ti siede accanto
un dito sulle labbra
II. ALTRE POESIE
Le seguenti poesie sono state pubblicate per la prima volta in The Dynamics of Cultural Exchange, a cura di Licia Canton. Cusmano Communication Inc., Montreal, 2002, e vengono qui riprodotte per gentile concessione dell’autore e dell’editore.
DOPO UNA VITA VISSUTA
dopo una vita vissuta
da adolescente scontroso
nello spazio tra il muro e la luce
il bambino gioioso
che mai sono stato
ha imparato a scrivere gioia
con la gioia scoperta
sulla punta delle dita
—
GUARDARE
guardare, ma non soltanto –
lasciare che l’immagine
si sostanzi di un’altra:
lo spazio scavato dalla pioggia
l’orizzonte incrinato dal vento
il silenzio scalfito dalla luce
—
EPPURE NON E’ CAMBIATO
eppure non è cambiato
che il modo di guardare
la città è ancora deserta
abitata soltanto da fantasmi
(i gatti scantonano quieti
la nebbia ha il colore del silenzio)
ma l’aria è ora trasparente
il silenzio è arcobaleno
racchiude voci e suoni
—
LO SPIRITELLO ALLEGRO
lo spiritello allegro
si porta il corpo addosso
come una casa vissuta e lasciata
un vestito sdrucito e rammendato
un guscio incrinato di lumaca
la ragnatela di rughe
è intreccio di fili d’argento
per trattenere aquiloni
il bianco nei capelli
è schiuma di risacca
le macchie brune sulle mani
chiazze di muschio su pietroni d’alta montagna
sulla soglia di casa
ricco soltanto di ricordi
guarda la vita e la morte
il mistero
—
QUANDO ME NE SARO’ ANDATA
quando me ne sarò andata
cercatemi
nel profilo degli alberi nudi
contro il cielo d’inverno
nel sole e nella brezza
che carezzano la pelle
nel riso di un bambino
nel silenzio
di una chiesa in penombra
. . . . . . . . . . . . . . . .
io sarò là
ovunque la vita
canta la vita
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