Foto di Amnesty International
Di Riccardo Noury
Il Parlamento del Ciad ha approvato la riforma del codice penale del 1967. Tra le novità più importanti nel campo dei diritti umani, c’è l’abolizione della pena di morte per i reati comuni (resta in vigore per i soli casi di terrorismo, legati alla presenza del gruppo armato islamista Boko haram ai confini e a volte anche oltre i confini del paese) e soprattutto l’innalzamento a 18 anni dell’età minima per sposarsi.
Si tratta di un provvedimento fondamentale, in un paese dove – secondo dati forniti ad agosto dalla ministra per le Donne Ngarmbatina Carmel Sou Iv – il 28% delle donne tra i 15 e i 49 anni di età è stato dato in sposa prima di compiere 15 anni e il 69% delle donne tra i 20 e i 49 anni di età prima dei 18 anni.
Nel 2015 era entrata in vigore una legge che prevede da cinque a 10 anni di carcere per chiunque sia coinvolto nel matrimonio di una minorenne.
Il presidente Idriss Deby ha preso l’impegno di fronte alle Nazioni Unite di mettere al bando i matrimoni forzati e precoci entro il 2020. (16 dic. 2016).
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