(ANSA) – ROMA, 6 apr – Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il ”Codice per le pari opportunita’ fra uomo e donna” in attuazione della delega contenuta nella legge n. 246 del 2005 in materia di riordino degli organismi e delle normative di parita’. Il Consiglio dei Ministri aveva approvato nel febbraio scorso la bozza del Codice che oggi, espletati tutti i passaggi di legge, e’ stato definitivamente varato. ”Con questo provvedimento – commenta il ministro Stefania Prestigiacomo – e’ stato posto un nuovo importante tassello nel sistema delle pari opportunita’ che e’ sorto e cresciuto negli anni in maniera disarticolata ed a volte contraddittoria e che oggi invece trova sotto il profilo normativo una sintesi ed una razionalizzazione che ne rafforza l’efficacia e l’omogeneita’. L’obiettivo e’ quello di fornire uno strumento moderno che aiuti l’Italia ad essere un paese sempre piu’ attento ai diritti di tutti i cittadini e capace di valorizzare la risorsa-donna”.
Il Codice per le pari opportunita’ fra uomo e donna rappresenta un ”intervento normativo volto a coordinare le norme di promozione delle pari opportunita’ attraverso un’operazione di combinazione dei testi normativi vigenti e di razionalizzazione dell’attuale panorama legislativo, spesso confuso in ragione della sovrapposizione o della duplicazione di nozioni e strumenti giuridici”. Il Codice, composto di cinquantanove articoli, si divide in quattro libri. Il primo contiene disposizioni generali per la promozione delle pari opportunita’ tra uomo e donna. Nei libri successivi trovano spazio le disposizioni volte alla promozione delle pari opportunita’ nei rapporti etico-sociali, nei rapporti economici e nei rapporti civili e politici. Il codice riunisce e coordina 11 leggi:
1) Legge 9 gennaio 1963, n.7 che prevede il divieto di licenziamento delle lavoratrici per causa di matrimonio.
2) Legge 9 febbraio 1963, n. 66 che prevede per la donna la possibilita’ di accedere a tutte le cariche, professioni e impieghi pubblici.
3) Legge 9 dicembre 1977, n. 903 che prevede la parita’ di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro.
4) Legge 13 dicembre 1986, n. 874 contente norme concernenti i limiti di altezza per la partecipazione ai concorsi pubblici.
5) Legge 6 agosto 1990 , n. 223 che prevede che, nell’ambito del sistema radiotelevisivo, vengano adottate azioni positive volte ad eliminare condizioni di disparita’ tra i due sessi.
6) Legge 10 aprile 1991, n. 125 contenente disposizioni volte a favorire l’occupazione femminile e realizzare l’uguaglianza tra uomini e donne nel lavoro anche mediante l’adozione di azioni positive.
7) Legge 25 febbraio 1992, n. 215 riguardante le azioni positive per l’imprenditoria femminile.
8) Decreto legislativo 31 gennaio 2000 n.24 contenente disposizioni in materia di reclutamento su base volontaria, stato giuridico e avanzamento del personale militare femminile nelle Forze Armate e nel corpo della Guardia di Finanza.
9) Decreto Legislativo 23 maggio 2000, n.196 contenente la disciplina dell’attivita’ delle consigliere e dei consiglieri di parita’.
10) Decreto Legislativo 31 luglio 2003, n.226 che prevede la trasformazione della Commissione nazionale per la parita’ in Commissione per le pari opportunita’ tra uomo e donna.
11) Articolo 3 della legge 8 aprile 2004, n.90 che introduce le cosiddette quote rosa nell’ambito delle elezioni del Parlamento Europeo per le prime due elezioni successive all’entrata in vigore della legge. Il codice inoltre fa rinvio alle disposizioni di pari opportunita’ nei rapporti familiari contenute nel codice civile e nel decreto legislativo 26 marzo 2001, n.151, ”Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternita’ e paternita”’.
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