di Carolina Colella

E’ un dato di fatto: in Europa non esiste un mercato unico del farmaco. Ogni Paese dell’Unione Europea detta le sue leggi con il sorprendente risultato che in Francia o in Germania molti farmaci hanno un prezzo bassissimo che puo’essere la metà o un terzo rispetto al prezzo di vendita in Italia.
In effetti la prima grande differenza tra il sistema sanitario francese e italiano é che, in Francia, praticamente tutti i farmaci sono rimborsabili, compresi i prodotti omeopatici, anche questi venduti in Italia a dei prezzi esorbitanti. In Italia invece ci troviamo difronte a delle situazioni aberranti, come per esempio, farmaci anti-ipertensivi non rimborsabili, completamente a carico del paziente, oppure farmaci per la prevenzione dell’osteoporosi (patologia che interessa soprattutto le donne dopo la menopausa) che sono rimborsabili solo quando ci sono già delle fratture ossee e quindi quando la perevenzione é ormai inutile.
I farmaci con il costo piu’ elevato in Italia sono i farmaci di classe C, completamente a carico del consumatore. In Francia invece, anche per i pochi farmaci non rimborsabili, tutte le aziende farmaceutiche devono allinearsi sullo stesso prezzo, imposto dall’AFSSAPS (agenzia francese del farmaco).
Ed é in questo modo che l’AFSSAPS ha costretto i grandi laboratori farmaceutici ad abbassare il prezzo di farmaci molto costosi, imponendo il prezzo del generico esistente, notoriamente piu’ basso.
Anche per i nuovi farmaci immessi sul mercato é sorprendente scoprire che le aziende farlmaceutiche devono stabilire il prezzo mediante contrattazione con l’Agenzia del Farmaco presente in ogni Paese Europeo. Nel mondo dell’industria farmaceutica é risaputo che in Italia si potrà ottenere un prezzo piu’ alto rispetto ad altri paesi come la Germania o la Francia.
Penso che uno sforzo debba essere fatto in questo senso per garantire ai cittadini Italiani dei farmaci a basso costo e di ottima qualità.

Carolina Colella
21/09/2007

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