Cesare Salvi e Massimo Villone
(Mondandori, 2005)
Quanto costa la democrazia e quante persone vivono di politica? Quanto guadagnano? La democrazia costa, è un fatto innegabile, ed è giusto che i cittadini ne siano consapevoli. Ma è altrettanto innegabile che la collettività debba farsene carico, perché se così non fosse, la politica sarebbe una possibilità riservata solo ai miliardari. Per questa ragione occorre chiedersi quanta parte dei costi del suo funzionamento è inevitabile, e quanta uno spreco di denaro.
Tutto il lavoro dei due senatori è espresso nel sottotitolo: “Eliminare sprechi, clientele e privilegi per riformare la politica”. Un’attenta analisi di ciò che è accaduto in questi dodici anni post Tangentopoli e Mani pulite che riguarda la questione morale e i costi eccessivi della politica nelle varie funzioni amministrative.
Cesare Salvi e Massimo Villone, due senatori che di mestiere fanno i professori di diritto, compiono un’operazione verità sul “prezzo della democrazia”: documentano spese, indennità, stipendi, benefit di chi ci governa e di chi sta all’opposizione. Ci svelano, con una franchezza molto rara nelle occasioni in cui si parla di denaro, che cosa davvero entra nelle tasche della “classe
politica”, dal consigliere di circoscrizione al parlamentare europeo, e ci raccontano tutto ciò che è necessario sapere per districarsi nelle mille voci dei costi della politica, dal finanziamento dei partiti al mare magnum delle consulenze e degli incarichi di sottogoverno.
Ma, soprattutto, rispondono a una domanda cruciale: come è potuto succedere che, dopo Tangentopoli, siano cresciuti in modo ormai insostenibile i costi dell’apparato “di palazzo” e, nello stesso tempo, si sia impoverita la qualità della democrazia? Una domanda a cui è possibile rispondere solo ripercorrendo le decisioni legislative e amministrative che hanno condotto a tale esito e compiendo un’analisi lucida e impietosa della situazione, fino a presentare alcune proposte incisive per una riforma della gestione della cosa pubblica.
Il costo della democrazia è una denuncia rigorosa e un accorato grido di allarme sullo stato di crisi del nostro sistema politico. Con un’avvertenza: non si parla di tangenti o di altre violazioni della legge. Ma proprio perché tutto appare perfettamente legale, allora è il caso di preoccuparsi e di cambiare le regole e i comportamenti.
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