Allarme diserbanti: il glifosfato, uno dei più comuni avrebbe effetti cancerogeni

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 DISERBANTE CANCEROGENO CHE CI TROVIAMO NEL PIATTO. AMBIENTALISTI 
 CONTRO MONSANTO

Secondo un panel di esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità, il glifosfato, un diserbante molto usato, sarebbe cancerogeno. Tra l’altro questa sostanza è attualmente sotto esame da parte dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (un’agenzia governativa federale).
Secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), un organismo scientifico legato appunto all’Organizzazione mondiale della sanità, il glifosfato potrebbe provocare tumori e danni al Dna.
Il maggiore venditore di questo diserbante, la Monsanto, ha attaccato la ricerca definendola inattendibile, o, per essere più precisi ‘spazzatura’ (‘junk science’).
Alla base del Round Up, un erbicida molto diffuso prodotto da Monsato, si trova proprio il glifosfato. Purtroppo questo elemento è presente in tantissimo prodotti usati nell’agricoltura e nel giardinaggio.
Lo scontro tra ambientalisti e Monsanto sarà senza esclusione di colpi: per la multinazionale queste decisioni spettano ad agenzie con poteri specifici, come l’americana Epa o la Commissione Europea. Secondo la multinazionale, lo Iarc non ha autorità in materia e le sue decisioni non impattano con l’etichettatura, la registrazione e l’uso del glifosato.
‘Che il Glifosato faccia male alla salute dell’uomo e dell’ambiente, che si accumuli nei cibi e nell’acqua, lo sappiamo da anni e da anni combattiamo contro questo e gli altri pesticidi, spacciati per innocui’, risponde il presidente dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica Vincenzo Vizioli.
‘Ora anche le agenzie delle Nazioni Unite (lo Iarc fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) indicano vari principi attivi come potenzialmente lesivi della salute in forma grave. Lo studio dello Iarc non solo riporta la ‘probabile cancerogenicità’ del Glifosato, ma rileva la correlazione fortissima con danni riscontrabili sul Dna umano: molti lavoratori esposti hanno sviluppato una alta vulnerabilità al linfoma non Hodgkin’.
‘La chimica nelle campagne significa la chimica nel piatto: ora spetta all’Unione europea trarre le conclusioni sul glifosato e sugli altri quattro pesticidi che sono ritornati di prepotenza sul banco degli accusati dopo lo studio riportato da Lancet quattro giorni fa: Diazinon, Malathion, Parathion, Tetraclorvinfos. Queste sostanze vanno bandite dalle nostre campagne e dai nostri giardini. L’agricoltura biologica dimostra che se ne può fare a meno con facilità e vantaggi per tutti’.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) lancia l’allarme: più del 97% dei campioni di alimenti valutati dall’Autorità contiene livelli di residui di pesticidi che rientrano nei limiti di legge. (a.po)

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