Giovanni da Prato (1365 – 1444) nel suo libro “Il Paradiso degli Alberti” narra di Cosa, donna rinomata per la sua bellezza, dotata di forte personalità, per avere sostenuto la causa delle donne. “Le donne fiorentine si adoperano a progredire con le proprie forze nell’arte della parola e nel campo d’azione per far sì che gli uomini non possono ingannarle”.
Purtroppo il primo inganno alle donne è venuto da dove non sarebbe dovuto venire, da dove continua ad agire creando disagi sociali, diversità, stati di inferiorità della donna, quanto mai cervellotico, criminale così com’è ogni pensiero privo di razionalità, di fondamenti verificabili, viscerali, di una classe di scervellati mitici, che hanno prodotto solo danni lungo il cammino della storia.
Coluccio Salutati, (1330 – 1406), uomo di elevata cultura, si occupò con senso e discrezione di femminismo, accennando alla posizione della donna nelle famiglie dei contadini e degli artigiani. Usa parole che si potrebbero adattare alle lotte che oggi le donne conducono verso sentimenti di avversione che strutture di potere continuano ad usare contro i loro interventi sociali. Si rivolge ad un corrispondente antifemminista, sostenitore dell’inferiorità della donna. Oggi perdura, questa lotta, dove meno dovrebbe esistere, dove il senso dell’uguaglianza degli spiriti dovrebbe essere sostenuto.
L’avversione verso le donne ha origini lontane, proviene dai testi sacri, dal cammino del pensiero religioso attraverso due millenni, ancora presente, con tutte le mutazioni di pensiero, le garanzie che si promettono. L’inferiorità della donna è stata decretata nelle prospettive dei rapporti degli esseri terrestri con il dio che li ha creati. È inserita la sua personalità, inferiore, nella visione escatologica, del sistema terra cielo.
Il dovere sommo di ogni donna, che si ritiene superba ed orgogliosa di esserlo, è di combattere le ciarle mitiche – sociali, dando nello stesso tempo un forte apporto alla visione paritaria, “paredra”, degli esseri viventi sulla terra.
Salvatore Emmanuele
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