ATTENZIONE: cliccando sulla freccia rossa potete scaricare il file PDF relativo al “Kit delle Candidate”
ROMA – Eccolo qui il Kit della candidata, 65 pagine di “istruzioni per l’uso” dedicate alle donne che desideran candidarsi. “Un sostegno – ha dichiarato la presidente della Commissione Nazionale di Parità, Marina Piazza – in via di perfezionamento, su alcuni temi rilevanti affinché le candidate possano avere uno sguardo di genere sulla realtà e sulle strategie da seguire per affermarlo sempre di più.
“Quello che ci preme evidenziare – ha sostenuto Piazza – è che essere candidata è altra cosa che essere candidato. Necessario è dunque sottolineare, non solo e non tanto che una donna può fare politica, ma che proprio perché donna può rappresentare qualcosa di più e/o di differente”. La presidente CNPO ha ancora indicato quali dovrebbero essere le competenze femminili che possono affermarsi come qualità politiche: sensibilità, capacità di ascolto e di attenzione agli/alle altri/e, concretezza, capacità di vivere e governare situazioni complesse tra lavoro e famiglia, pubblico e privato, gestione organizzativa e decisionale delle vite familiari. “Non doti naturali – per Piazza – ma competenze acquisite nel lavoro di cura che le candidate possono mettere a disposizione non solo per offrire risposte e soluzioni alle domande e ai problemi delle donne, ma per rendere migliore la vita di tutte/tutti”. Per rendere più vicina la politica alla vita delle persone.
Il Kit, che non ha ambizione alcuna di coprire tutti i campi, né di essere esaustivo in ciascun campo, è stato messo a punto dai gruppi di lavoro tematici interni alla Commissione, con notizie, dati e riflessioni su come organizzare una campagna elettorale, sui luoghi decisionali, su lavoro e formazione, conciliazione lavoro/famiglia, imprenditorialità femminile, donne e innovazione tecnologica, le famiglie, la salute, salute mentale/dipendenze, alimentazione, ambiente, donne anziane, scuola, multiculturalità, donne migranti, violenza sessuale e molestie, tratta e prostituzione, sicurezza, servizio civile, legislazione.
Molto istruttive le indicazioni su come la candidata deve costruire tutte quelle azioni da compiere per ottenere il consenso delle/dei potenziali elettrici/elettori nonché tutti gli strumenti che si devono usare per ottenere lo stesso obiettivo: incontri con gli/le elettori/elettrici, comizi, partecipazione a dibattiti, convegni o tavole rotonde, e tutto il “corredo” di propaganda che accompagna di solito una “corsa” elettorale.
Il suggerimento più importante che la Commissione dà alle candidate, è soprattutto quello di fare un lavoro principalmente su se stesse, cercando di capire quali siano i propri valori e il proprio modo di essere, i punti forti e quelli deboli, uniti, naturalmente, alla consapevolezza di una preparazione accuratissima della materia che si va ad affrontare e all’acquisizione di competenze specifiche su temi che diventeranno portanti della comunicazione della propria campagna elettorale.
Avere cose da dire – cose da fare, da cambiare, da proporre – e saperle esporre con chiarezza preparando un discorso elettorale, è una marcia in più per essere elette. Attenzione, ancora, avverte la Commissione, a non procedere mai “a braccio” e con discorsi eccessivamente lunghi, ma che devono comunque contenere l’avvio e il saluto, una sintetica presentazione di se stesse, una breve ma incisiva premessa politica, l’esposizione di ciò che si intende portare avanti una volta elette, il perché elettori ed elettrici dovrebbero dare a loro il proprio voto. Poiché oggi, candidate e candidati si trovano sempre più a dover fare i conti con la telecamera di uno studio televisivo, molta importanza viene data al controllo emotivo. Ma, se l’ansia da prestazione televisiva è inevitabile, si può ricorrere – è il prezioso consiglio contenuto nel Kit – “ad una serie di espedienti che possono contribuire almeno a infondere sicurezza e a mettere nelle condizioni di risultare efficaci nella propria esposizione”. Se poi si sa in anticipo qual è la trasmissione alla quale si dovrà partecipare, il suggerimento è quello di guardarne almeno qualche puntata in modo da prendere confidenza con l’ambiente con il quale ci si dovrà misurare.
Nel Kit viene affrontato anche il punto che riguarda il reperimento dei fondi e delle contribuzioni a favore della candidatura, per i quali è indispensabile attenersi alle disposizioni della legge 515/93, che tra le tante indicazioni, indica come contribuenti della campagna elettorale: persone fisiche, società, associazioni ed enti e vieta i contributi erogati da organi della Pubblica Amministrazione, o di Enti Pubblici e organi di società a partecipazione pubblica in misura superiore del 20% del capitale sociale e di società da questi controllate.
Come abbiamo potuto vedere, tanti sono gli argomenti, soprattutto inerenti il mondo delle donne, sui quali la candidata dovrebbe dimostrare competenze, conoscenze approfondite e atteggiamenti diversi. Risulterà però altrettanto efficace essere preparate e chiare anche su argomenti ormai all’ordine del giorno nelle società più sviluppate. Per cui è opportuno che la candidata affronti adeguatamente ed in modo esaustivo il tema della mobilità, ad esempio, o dell’e-commerce (in rapida espansione nel nostro paese), della sicurezza alimentare (una tra le prime emergenze nella coscienza dei consumatori e delle consumatrici europei/e), o dell’ambiente, verso il quale le donne hanno un ruolo fondamentale da svolgere nell’adozione dei modelli di consumo, di produzione e di gestione delle risorse naturali durevoli ed ecologicamente compatibili.
Le candidate dovrebbero affrontare anche il tema della sicurezza cercando di far osservare, (parlando ad elettrici ed elettori) che “la sicurezza non è separabile dalla giustizia sociale e dalla soluzione dei problemi delle fasce più deboli, che l’equazione immigrazione=criminalità è fuorviante, che barricarsi egoisticamente nel proprio benessere è inutile oltre che immorale. Suggerendo, infine, che la soluzione a queste tre proposte si può avere inserendo nella didattica delle scuole l’educazione alla non violenza e alla soluzione pacifica dei conflitti, nonché la formazione di identità sessuate, avviando la sperimentazione dei vigili di quartiere, o di équipe di uomini e donne formati che lavorino alla cultura della convivenza in collegamento con associazioni, parrocchie, centri di ricerca e di formazione, scuole. L’ultima proposta dovrebbe riguardare l’attivazione, di concerto con il Ministero di Grazia e Giustizia e con il personale educativo, di “percorsi permanenti di lavoro e di attività culturali nelle carceri”.
Altri suggerimenti, ‘di tutto e di più’, vengono indicati alle candidate sui temi sviluppati dalle schede che, lo ricordiamo, sono state redatte da Alessandra Belotti, Laura Brancaccio, Maria Letizia Compatangelo, Maria Grazia Giammarinaro, Lorenza Maluccelli, Barbara Mapelli, Fernanda Minuz, Wanda Montanelli, Maria Bruna Pustetto e Giacomo F. Rech.
Caterina Giardinelli
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