È abitato da principesse corazzate
e rospi già baciati
il mondo che vorrei.
Non sfiorano tastiere le dita frenetiche,
ma ancora scrivono lettere di carta.
Non si leggono gli oroscopi sui giornali,
ma ancora si interrogano le pietre e le serpi.
Non si ascoltano le previsioni meteo alla TV,
ma ancora si annusa l’odore dell’aria.
Il mondo che vorrei è fatto
di poesia a cavallo,
di lune tonde tra i merli,
di olivi robusti strappati alle ortiche.
Dialoga la natura coi briganti
e le pietre scagliate tornano
sempre indietro.
Anche il male finisce per avere
il sapore buono del pane.
Il mondo che vorrei ha languore
di fiaba e spalle forti
per allontanare l’eresia della realtà.
È tutto quello in cui ancora crede
la bambina che mi precede
il piccolo mondo antico che vorrei.
Alessandra Dagostini
“Premio Speciale GSL”
Monza, 25 maggio 2018
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