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 NOSTRO FUTURO: FRA DISOCCUPAZIONE E OCCUPAZIONE NE SIAMO RIMASTI 
 SENZA

La disoccupazione giovanile attuale, intorno al 50 %, non è più un problema della crisi, ma un dramma strutturale del nostro modello economico. In Europa i paesi parlano di una gioventù senza prospettive occupazionali cioè di una gioventù senza speranza. Per questo motivo è necessario creare un orizzonte certo per il futuro occupazionale dei giovani, e non lasciarlo a una mera opportunità legata alla fortuna o all’emigrazione verso altri paesi.
Il primo forum sui giovani e l’occupazione, “The Laureate Summit on Youth & Jobs”, si è tenuto pochi mesi fa presso l’Università di Madrid con la partecipazione dell’ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton e del Principe Felipe di Borbone. In questo incontro il tema dell’occupazione giovanile è stato analizzato da varie prospettive.
Un gruppo di importanti imprenditori ha descritto la ricerca di soluzioni promossa dalle imprese per far fronte alla disoccupazione giovanile. È stato sottolineato che le aziende cercano professionisti che siano in grado di coniugare competenze tecniche con competenze sociali e capacità di lavorare in ambienti di squadra sempre più internazionali. Il divario tra università e imprese è sempre più grande, perché non vengono né insegnate né valutate le competenze opportune agli studenti e non si offre ai neolaureati nessuna reale possibilità di formazione iniziale. I rappresentanti dei diversi governi europei hanno discusso le politiche di aiuto del Vecchio Continente. Hanno parlato della possibilità di specializzare le università, al fine di offrire corsi di laurea più prestigiosi e di elevare il livello degli insegnanti. E’ stato anche osservato che i futuri professionisti dovranno essere più flessibili in quanto sarà più difficile garantire la sicurezza del lavoro.
Clinton ha sottolineato che “l’educazione di qualità offre maggiori opportunità di carriera”. Da parte sua, il Principe Felipe ha aggiunto che “i governi e le istituzioni pubbliche hanno la responsabilità di attuare politiche che favoriscano la creazione di impiego stabile, le università e le scuole dovrebbero educare i giovani ad acquisire le competenze necessarie per essere impiegati”.
Ma, col passare del tempo, l’istruzione e l’occupazione stanno continuando a camminare l’una di spalle all’altra, e noi giovani siamo condannati a una società più povera e più ingiusta. Una società senza futuro, la nostra. (16 gennaio 2014)

Articolo di Patrizia Spinella Segura (Immagine di “Save the Children”)

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