Guardare i quadri di Renato Guttuso significa entrare letteralmente nella tela, nel mondo che il pittore aggredisce con curiosità e desidera fare suo, attraverso l’uso del colore rosso e il movimento di cose e persone.
Roma, la città nella quale Guttuso visse per oltre cinquant’anni, celebra il grande artista, in occasione del centenario dalla nascita, con una grande mostra: “Guttuso. 1912-2012” ospitata nel Complesso del Vittoriano dal 12 ottobre 2012 al 10 febbraio 2013.
Il rosso è il colore della passione dell’amicizia (per Moravia, 1982, per esempio, che indossa un pullover rosso fiammante che occupa il centro della tela),
della passione della politica (per l’ammirazione per Togliatti per i funerali del quale,1972, le bandiere trionfano numerose),
della passione per gli animali (nel quadro dedicato ad un gruppo di cani completamente scuro, nella notte buia, spicca il rosso delle lingue degli animali, Cani nella notte), della passione per se stesso in uno dei suoi autoritratti
della passione tout court (nel quadro intitolato Crocifissione, 1940-1941, la figura di spalle, visibile anche da lontano è totalmente rossa):
Il movimento della vita, sinuoso e continuo, è nelle linee morbide dei corpi delle donne
nello sventolare dei loro capelli, nel movimento delle mani ecc. L’erotismo, la sensualità è in ogni cosa anche e soprattutto nella rappresentazione del mercato della Vucciria di Palermo (1974), nel movimento delle anche della donna sì ma anche nell’aperta esposizione della carne (rossa)
LE DATE DI UNA VITA
1912: nasce a Bagheria, in Sicilia, (lo stesso anno di Aligi Sassu). La sua esistenza vira da un’ipotetica laurea in legge alla carriera di pittore. Dai primi quadri raffiguranti i suoi contadini siciliani e compaesani, sino al celebre Fuga dall’Etna.
1937: Già da ora, il pittore insegue un’esecuzione prettamente figurativa a cui fanno da corposo contraltare contenutistico temi ancorati al mondo contadino, rurale, popolare: temi sociali o soggetti dichiaratamente politici.
1937-1939: giunge a Roma e forma un gruppo con i pittori Birolli, Fontana e Persico. Stringe importanti amicizie: con Moravia del quale è esposto in mostra –come detto– il ritratto, con Antonello Trombadori e Mario Alicata. Il suo studio diventa uno dei centri intellettuali più vivaci della città. Scoppia la seconda guerra mondiale e l’artista dipinge una serie di quadri dal titolo Gott mit Uns, Dio è con noi, motto inciso sulle fibbie dei soldati tedeschi. La sue verve di polemista affiora di prepotenza. Guttuso non tradirà mai la sua personale “campagna di idee”, che raggiungerà l’acme con Ifunerali di Togliatti, opera manifesto dell’antifascismo.
1940-1941: realizza la Crocifissione che suscita un grande scandalo e viene condannato dal Vaticano.
1940-1942: partecipa al movimento milanese di Corrente.
1943: entra a Roma nella Resistenza.
Nel dopoguerra segue stilisticamente il primo periodo di Pablo Picasso, quello cosiddetto “Blu”.
1946 fonda con Birolli, Vedova, Morlotti, Turcato il Fronte Nuovo delle Arti.
1948: partecipa alla “XXIV Biennale” dove è recensito da prestigiosi critici internazionali e italiani.
1959-1960: La discussione.
1965: realizza un ciclo di grandi composizioni commemorative come Il Convivio: Picasso e i suoi personaggi. Sottolinea Fabio Carapezza Guttuso che “la presenza di Picasso nella vita di Guttuso è come una camera oscura nella quale l’uomo si sovrappone alle immagini più pregnanti delle sue opere”.
1968: esegue quadri che riflettono la situazione europea e francese. Si reca a Parigi dove ritrae i giovani nelle prime marce di protesta in quello che diverrà nel tempo il leggendario “maggio francese”.
1972: dipinge I funerali di Togliatti, un progetto lungamente meditato fin dalla sua celebrazione nel settembre del 1964.
Dal 1969 vive stabilmente a Roma, nella leggendaria via Margutta, la strada dei pittori, con la sua compagna Marta Marzotto, la splendida contessa ex mondina e modella. E’ il periodo –per così dire- intimo dell’artista. Inizia ora infatti una serie di quadri prettamente autobiografici, tra i quali spicca forse uno dei suoi capolavori, “Strega Malinconica”, del 1982.
1974: dipinge La Vucciria, eccezionalmente prestato dall’Università degli Studi di Palermo di cui lo scrittore Goffredo Parise scrive: “nessun altro quadro di Guttuso ha mai espresso con tanta intensità il sentimento profondo del nostro Paese”.
1976: viene eletto senatore della Repubblica nel collegio di Sciacca nella lista del Partito Comunista italiano e, nello stesso anno, dipinge Caffè Greco.
1987: muore il 18 gennaio.
Fausta Genziana Le Piane
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