BIRMANIA:PARTITO,SUU KYI HA VINTO CON 99% VOTI IN SUO SEGGIO

RANGOON, 1 APR – La leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi ha ottenuto il 99% dei voti nella sua circoscrizione rurale a Kahwmu. Lo ha detto all’Afp Soe Win, un dirigente della Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il partito della Premio Nobel per la pace. Secondo il responsabile, Suu Kyi avrebbe vinto in tutti i seggi di questa circoscrizione a due ore da Rangoon. (ANSA, AFP, FTL 01-APR-12)

ANSA-FOCUS/ BIRMANIA:’SUU KYI VENTATA LIBERTA’,ORA CAMBIAMENTO’ ANALISTI,
PUO’ RISVEGLIARE PARLAMENTO. MA SVOLTA NON IN UNA NOTTE
(di Michele Esposito)

ROMA, 1 APR – La strada della ‘primavera birmana’ e’ ancora lunga, ma forse bastera’ l’ingresso della ‘Signora’ in Parlamento a portare il vento della liberta’ in una delle piu’ longeve dittature del Sudest asiatico. Cosi’ diversi analisti birmani e internazionali hanno salutato oggi l’elezione di Aung San Suu Kyi alla Camera bassa della Birmania, dipingendo il trionfo del premio Nobel per la Pace come il segno di una svolta ”cruciale” per il futuro del Paese. Ora San Suu Kyi ”puo’ cambiare l’atmosfera dell’assemblea, renderla piu’ trasparente, risvegliare un dibattito aperto. Ecco perche’ una sola persona puo’ cambiare il Parlamento”, e’ l’opinione di Maung Wuntha, analista politico di Rangoon. E, in effetti, il carisma della 66enne leader della Lega nazionale per la democrazia puo’ davvero fare breccia nel muro del regime, come spiegato alla Cnn da Nicholas Farrelly, esperto di politiche del Sudest asiatico all’Universita’ Nazionale Australiana. Per lo studioso l’elezione di Suu Kyi ”e’ di straordinaria importanza e consentira’ l’accesso a un nuovo sistema semi-democratico, con l’opportunita’ di mostrare le sue ambizioni a diventare piu’ trasparente, piu’ inclusivo, piu’ democratico”. Per Farrelly, la vittoria di oggi non rappresenta ”una panacea per tutti i mali della Birmania” ma, ”certamente, con una delle piu’ famose dissidenti al mondo al suo posto, il Parlamento riemergera’ dalle ombre”. Una vittoria, quella di Suu Kyi, di cui perfino il presidente birmano Thein Sein ”aveva bisogno” per portare avanti la sua agenda riformista, e’ la conclusione dell’analista. L’esito della tornata elettorale, inoltre, potrebbe portare benefici all’intero Paese, come sottolineato da un editoriale del Daily Telegraph, che osserva come ora le sanzioni economiche imposte dall’Ue potrebbero essere almeno mitigate, portando alla Birmania ”quegli investimenti in infrastrutture, energia e turismo” di cui l’economia nazionale ha ”disperatamente bisogno”. Tanto che, qualche giorno fa, anche il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz sottolineava a El Pais come ”buona parte delle sanzioni internazionali” oggi ”appaiano controproducenti”, ostacolando uno ”sviluppo economico trasparente” e ancora segnato dalla corruzione. Insomma, per gli analisti saranno molteplici e di ampio respiro gli effetti del trionfo di Suu Kyi e del suo partito. Un trionfo che pero’, secondo la Ong ‘Physician for Human Rights’, che si batte per la tutela delle liberta’ fondamentali in Birmania, non deve far calare l’attenzione del mondo sulle ”diverse violazioni dei diritti umani” che ancora si registrano. ”Ci potra’ essere un cambio in Birmania, ma non sara’ in una notte”, e’ l’avvertimento dell’Ong. (ANSA 01-APR-12 )
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Birmania, Aung San Suu Kyi eletta in Parlamento

Un trionfo storico per Aung San Suu Kyi: la ?Signora? birmana è stata eletta oggi in Parlamento in un voto suppletivo che viene già rivendicato come un largo successo dal principale partito dell’opposizione e che potrebbe convincere l?Occidente ad iniziare un processo di allentamento delle sanzioni contro il Paese.
Mentre all?esterno della sede dell?Nld a Rangoon i sostenitori erano già in festa, il movimento del premio Nobel per la Pace ha annunciato di essere in vantaggio in tutti i 44 seggi in cui ha presentato propri candidati, sui 45 totali. A Kawhmu, una cittadina rurale a due ore da Rangoon, Suu Kyi avrebbe ottenuto il 99 per cento dei voti. Per i dati definitivi servirà probabilmente aspettare alcuni giorni: dalle autorità non è arrivata ancora nessun conferma ufficiale, e la tv statale non ha praticamente coperto la giornata elettorale nelle sue trasmissioni.
Prima di rivendicare il successo, durante la giornata l?opposizione aveva denunciato irregolarità diffuse: elettori respinti perch? non registrati, schede con un segno di cera che rendeva difficoltoso o a volte impossibile votare per l?Nld, presenza di funzionari del regime nei seggi. Secondo gli oltre 100 osservatori stranieri giunti nel Paese su invito (seppur all?ultimo minuto) del governo, le irregolarità sarebbero tuttavia dovute piú all?inesperienza che alla cattiva fede.
-Non ho notizie di niente di serio-, ha commentato Surin Patsuwan, segretario generale dell?organizzazione generale Asean, mentre un?osservatrice della Ue ha evidenziato ?segnali incoraggianti?.
Se i numeri trionfali saranno confermati si tratterebbe di un rischio politico per il governo di Thein Sein, che ha scommesso sulla riconciliazione iniziando una lunga serie di riforme: spaventata dal risultato, l?ala piú irriducibile potrebbe cercare di porre nuovi ostacoli sulla via della democrazia.
Sarà da vedere anche l?atteggiamento che terrà Suu Kyi – sul cui ruolo la popolazione ha aspettative quasi esagerate – una volta entrata in Parlamento. In campagna elettorale ha rimarcato la necessità di cambiare la Costituzione, che garantisce ai militari il 25 per cento dei seggi. Pochi giorni dopo, il capo delle forze armate, generale Min Aung Hlaing, ha risposto impegnandosi a difendere la Carta: se la Signora intende spingere sull?argomento prima delle elezioni del 2015, future tensioni sono garantite. Finora Suu Kyi ha inoltre sempre negato la sua disponibilità riguardo le voci su un suo possibile incarico di governo.
Un successo forte della Nld, anche in caso di irregolarità minori, potrebbe inoltre fornire agli Usa e alla Ue una ragione in piú per la rimozione delle sanzioni, anche se altri criteri – come la liberazione di tutti i prigionieri politici e la pace con i vari gruppi etnici – non sono ancora stati soddisfatti. È probabile che il dibattito a Washington e Bruxelles si riaprirà presto, tra chi rimarca il segnale positivo del voto e quelli secondo cui tutto ció non sarebbe accaduto senza la pressione delle sanzioni. È abbastanza chiaro che si sta formando un consenso verso la rimozione, anche per contenere l?influenza cinese nella regione. Ma per arrivarci, bisognerà prima ascoltare il parere della deputata Suu Kyi
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Si vota in Birmania: San Suu Kyi eletta
Il premio nobel ottiene un seggio in parlamento dopo 15 anni di domiciliari

San Suu Ky (Reuters)
MILANO- Dopo 15 anni agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi siederà nel parlamento birmano. L’annuncio arriva dal suo partito, la Lega nazionale per la democrazia. Aung San Suu Kyi, tornata libera nel novembre 2010 dopo 15 anni trascorsi tra carcere e arresti domiciliari, sarebbe stata eletta in un seggio di Kawhmu dove avrebbe ricevuto l’82% delle preferenze. Le elezioni in Birmania assegneranno 45 seggi su 1160. Con queste votazioni potrebbe aprirsi uno spazio inatteso nel processo di democratizzazione del Paese. Anche se è ancora presto per fare bilanci: in mezzo secolo di storia del Myanmar si sono tenute soltanto tre elezioni.
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