MONTANELLI (IDV), LIBERTA’ E RISPETTO LEGALITA’SOLIDALE CON SANTANCHE’,
MA NON ALIMENTARE FALSI PROBLEMI
(ANSA) – ROMA, 23 ott – Wanda Montanelli, responsabile pari opportunita’ dell’Italia dei valori, invita a non alimentare ”falsi problemi” sulla questione del velo islamico. La Montanelli sottolinea che in Italia uomini e donne ”possono vestirsi come meglio credono”, purche’ ”si renda palese la propria identita’, e purche’ il proprio modo di comportarsi o di vestire non derivi da minacce o obblighi psicologici”. ”Nell’esprimere solidarieta’ all’on. Santanche’ e nell’invitare di conseguenza le autorita’ competenti ad assicurarsi che in futuro le sia sempre garantito il pieno diritto ad esprimere le sue opinioni sull’uso del velo come su qualsiasi altro argomento tengo anche a sottolineare – afferma l’esponente dell’Italia dei valori – quanto sia improduttivo, oltreche’ inutile, incentrare, su quelli che in fondo sono falsi problemi, delle discussioni di portata mediatica tanto ampia da rischiare di creare una sorta di effetto incentivo per alcune giovanissime che potrebbero essere tentate di indossare il niqad esclusivamente per alimentare un fenomeno di costume o anche solo per manifestare il loro diritto a farlo, mentre le loro madri non lo indossano”.
MONTANELLI(IDV): MA COSI’ SI ALIMENTA FENOMENO SOLIDARIETA’
A ESPONENTE ALLEANZA NAZIONALE.
(DIRE) Roma, 23 ott – La discussione sul velo islamico e’ “improduttiva oltreche’ inutile”, perche’ in questo modo si rischia di “creare una sorta di ‘effetto incentivo’ per alcune giovanissime che potrebbero essere tentate di indossare il niqad, esclusivamente per alimentare un fenomeno di costume o anche solo per manifestare il loro diritto a farlo, mentre le loro madri non lo indossano”. Questo e’ quanto afferma Wanda Montanelli, responsabile nazionale del dipartimento Pari opportunita’ dell’Italia dei valori, ribadendo la solidarieta’ a Daniela Santanche’. “Mi sembra che si continui, ormai da settimane- spiega Montanelli- a dibattere sul velo, il problema infatti non puo’ ridursi al semplice ‘poterlo indossare’ o ‘non poterlo indossare’, e va invece ricondotto a un piu’ profondo riconoscimento dei principi insiti nel nostro ordinamento ai quali non si puo’ evidentemente abdicare”. In Italia, infatti, “non e’ ammesso andare in giro, senza essere riconoscibili, imporre qualcosa con la violenza e la coercizione, e minacciare le persone che esprimono liberamente il proprio pensiero- continua la deputata dell’Italia dei valori- ogni donna ed ogni uomo possono, quindi, vestirsi come meglio credono perche’ questo prevedono, da sempre, le nostre norme e i nostri principi costituzionali”. Per questo, conclude Montanelli, “non e’ pensabile poter introdurre nell’ordinamento, sulla base dei credo religiosi, delle speciali deroghe, che rischierebbero di assumere il sapore di autentici privilegi”.
DE LUCA: PLAUSO ‘LOBBY ROSA’ PER DIRITTI DONNE IL SOTTOSEGRETARIO ALLA SOLIDARIETA’ SOCIALE: FAVOREVOLE A CREARE UN’ALLEANZA TRASVERSALE.
(DIRE) Roma, 23 ott – Anche Cristina De Luca, sottosegretario alla Solidarieta’ sociale e’ d’accordo con la ‘lobby rosa’ proposta dal ministro della Salute Livia Turco. “Sono favorevole a tutto cio’ che l’alleanza puo’ offrire, soprattutto rispetto a temi cosi’ delicati che toccano i diritti delle donne”, afferma il sottosegretario. “Ci dobbiamo battere perche’ attraverso questa ‘lobby’ si possano aiutare le donne a promuoversi e a farsi promuovere”, aggiunge De Luca. E’ d’accordo che si combatta per far si’ che non ci siano imposizioni ma, avverte, “l’attacco al velo rischia di essere esasperato”. Secondo De Luca, accanto al velo ci sono altri aspetti sui quali e’ importante battersi, che riguardano i diritti e la dignita’ delle donne immigrate, “come l’uso della lingua italiana”, aggiunge. Esprime, infine, “tutta la solidarieta’” a Daniela Santanche’, attaccata dall’imam di Segrate in tv. Ma, aggiunge: “Dobbiamo essere noi per prime, che lottiamo per i diritti di tutte le donne, a non esasperare solo alcuni aspetti”.
CARLONI (DS): NESSUNO OFFENDA LIBERTA’ FEMMINILE
“PRINCIPIO VALE PER IMAM ISLAMICI, MA ANCHE PER ITALIANI.
D’ACCORDO CON PROPOSTA TURCO PER DIFESA TRASVERSALE DONNE”.
(DIRE) Roma, 23 ott – “Non dobbiamo consentire a nessuno in Italia, sia indigeno o immigrato, di offendere le donne, la loro intelligenza, o la liberta’ di parola”. Lo dice Anna Maria Carloni (Ds), senatrice, tra le fondatrici di ‘Emily’ in Italia, l’associazione che combatte per la partecipazione delle donne alla vita pubblica. “Nessuno offenda le donne- ribadisce Carloni- E il principio vale per gli imam islamici, ma anche per gli italiani. Abbiamo tanti ‘fondamentalisti talebani’ anche noi”. Anna Maria Carloni si esprime, poi, a favore della proposta del ministro Turco di creare un’associazione trasversale per la difesa dei diritti. “Sono sicuramente d’accordo con la proposta del ministro- sottolinea la senatrice- Le donne italiane hanno sempre avuto la capacita’ di andare d’accordo, sui grandi temi”. Ricorda, quindi, la convergenza sull’articolo 51, su cittadinanza politica e lotta alla prostituzione “ma- aggiunge Carloni- andiamo d’accordo anche sui temi della cittadinanza sociale e del diritto al lavoro”. La senatrice diessina, inoltre, sostiene che esiste la “necessita’ di ridiscutere il tema dei diritti. Abbiamo bisogno- dice la fondatrice di ‘Emily’- che questo tema si imponga nell’agenda politica e, per fare questo, e’ necessario che tutte le donne si impegnino”.
GIOVANI DIESSINE: E’ UN FALSO PROBLEMA
BARTOLETTI: DISCUTERE DI AUTONOMIA E LIBERTA’, NON NEGOZIABILI
(ANSA) – ROMA, 24 OTT – ”Quello del velo mi sembra un falso problema”: lo afferma Ivana Bartoletti, presidente della rete delle giovani donne DS, l’Associazione Anna Lindh.”Semmai – aggiunge – il problema e’ un altro: e’ quello di superare gli imbarazzi e chiedere alle donne e agli uomini di ogni appartenenza, cultura e religione di adeguarsi all’autonomia e alla liberta’ delle donne occidentali. Quelli sono valori non negoziabili”. ”Non permettiamo alle donne di essere merce di scambio dei conservatorismi, dei maschi che confondono la nostalgia di casa con il fanatismo: e’ necessaria una mobilitazione delle coscienze, non possiamo fare una polemica sul velo e non riconoscere che nelle posizioni piu’ esasperate le donne sono le prime vittime dell’arretramento culturale”. Le giovani diessine lanciano l’allarme: ”Costruiamo una convergenza al di la’ delle appartenenze politiche, culturali e religiose in nome della liberta’ contro ogni imposizione”.
Commenti