È un cambio culturale. Stile di vita che implica esempio, sacrificio, senso civico, rispetto per l’ambiente e per gli altri.
A meno di due mesi dal vertice mondiale sul Clima, che riunirà a Parigi 196 paesi dal 30 novembre, la Francia vuole dare l’esempio. Il governo ha da tempo favorito l’uso della bicicletta. Parigi è stata la prima capitale a inventare otto anni fa il bike sharing, Velib’, usato ormai da 270 mila persone e copiato in tutto il mondo.
Secondo il governo di Parigi è necessario fare di più per abbandonare l’automobile se non in casi strettamente necessari.
Una fase sperimentale di sei mesi era già stata avviata nel giugno 2014 dall’allora ministro dei Trasporti, Frédéric Cuvillier, proprio con le stesse modalità annunciate ieri da Royal. Il test era stato realizzato su 8mila persone e aveva dato ottimi risultati: i tragitti casa-lavoro in bicicletta erano aumentati di quasi il 50 per cento, facendo passare la percentuale di lavoratori dal 2 al 3,6%. All’epoca dell’esperimento la distanza media percorsa in bici è stata di oltre cinque chilometri.
Con la nuova riforma, un cittadino potrebbe incassare 50 euro al mese per un tragitto per andare a lavorare di cinque chilometri al giorno. Il guadagno, stimano gli esperti, in realtà è superiore visto che si risparmia anche sulle spese di benzina e manutenzione dell’automobile. Altre misure potrebbero accompagnare il bonus bicicletta. Il governo vuole aumentare le rastrelliere e le piste ciclabili in città, e aumentare delle multe per gli automobilisti che non rispettano le corsi riservate alle due ruote. Solo per Parigi l’obiettivo è arrivare entro il 2020 ad almeno un quarto dei trasporti pubblici sarà fatto su due ruote.
Non resta che prendere esempio. Riflettere e agire agire agire.
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