Viterbo – Tusciaweb.it

Si è tenuta l’altro ieri nella sala conferenze di Palazzo Gentili la cerimonia di inaugurazione del centro provinciale antiviolenza per le donne maltrattate. Erano presenti il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli, l’assessore alle Politiche sociali Mauro Mazzola, la consigliera di Parità Maria Antonietta Russo, il coordinatore del progetto Luca Piras, la presidente e le volontarie dell’associazione Erinna, i consiglieri del Comune di Viterbo Giulia Arcangeli e Linda Natalini, le presidenti di “Solidea” e “Differenza donna”, due associazioni romane del settore, rispettivamente Maria Grazia Passuelo e Emanuela Moroli, insieme a molte donne interessate all’evento.
A dare il via ai lavori è stato il presidente Mazzoli. “Vorrei ringraziare – ha esordito – tutti coloro che hanno lavorato alla realizzazione del centro, sia lo staff della Provincia che le numerose volontarie. Quello raggiunto insieme è infatti un traguardo fondamentale nell’ambito della difesa delle donne e della valorizzazione del loro protagonismo sociale”. Le funzioni che il centro andrà a svolgere sono per Mazzoli solamente il primo passo verso una politica di più ampio respiro. “Non solo aiutare le donne ad uscire dalla solitudine nella quale si trovano dopo aver subito violenze o abusi – ha concluso – ma anche a reinserirsi in una società nella quale, speriamo in un futuro non troppo lontano, non ci sia più bisogno nemmeno di centri antiviolenza”.
Dopo il saluto della consigliera di parità Maria Antonietta Russo, è intervenuto l’assessore Mazzola. “Inaugurare il primo centro antiviolenza della Tuscia – ha detto – è motivo di grande soddisfazione. Siamo riusciti a creare, dopo un lavoro intenso durato però pochi mesi, un luogo sicuro per accogliere le donne in difficoltà”. Un progetto che la Regione Lazio, con apposita legge, aveva previsto sin dal 1993. “Da allora e sino ad oggi – ha spiegato – tutte le Province laziali, tranne la nostra, avevano applicato la normativa”. Mazzola si è poi soffermato sul significato del centro. “Una struttura – ha continuato – che ci permetterà di intervenire sul fenomeno dei maltrattamenti ma anche di promuovere la cultura di un rapporto paritario tra i sessi”. L’assessore ha concluso ringraziando lo staff dell’assessorato alle Politiche sociali, tutte le associazioni e soprattutto il volontariato che hanno contribuito a realizzare il progetto, spiegando che per il futuro si continuerà a lavorare per l’apertura di una casa rifugio ma anche di altri centri antiviolenza o di ascolto.
Visibilmente soddisfatta anche la presidente dell’associazione Erinna, che preferisce rimanere nell’anonimato, vista la delicatezza del ruolo svolto. “Ringrazio l’assessorato alle Politiche sociali e la Provincia tutta per aver dimostrato una sensibilità che finora non avevamo trovato”. La cerimonia è poi proseguita con la proiezione di alcuni video testimonianza di donne maltrattate e con gli interventi delle volontarie delle associazioni presenti in sala.

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