(ad Andrea)
Regina rinnegata dalla prole
corona di spine intorno ai fianchi
cani nel ventre a lacerarmi il corpo
che voleva cantare nella gloria
Nel mio utero dormi sassolino
io ti partorirei d’altro dolore
darei un nuovo nome ad ogni cosa
se solo un tuo grido mi salvasse
dall’imperfetto essere tua madre
Percorrerei tutta la strada antica
in braccio, col tuo peso sulle scale
andrei lì dove vidi luce e mani
cadrei ma senza arrendermi al destino
mai mi negai al giudizio delle genti
Cercami nella stanza del perdono
nel luogo in cui si azzerano le colpe
sarò ramo attaccato alla ferita
tu verde foglia libera nel vento.
Maria Vittoria Catapano
Commenti