Baghdad, 24 ott. – (Adnkronos)- Le donne irachene: quattro ragazze di Baghdad hanno trovato un buon posto e lavorano per un’agenzia privata di security della capitale. Sono state addestrate ausare le armi al minimo accenno di pericolo per il veicolo su cui stanno viaggiando, adibito al trasporto in sicurezza di merci o persone. Hanno un’eta’ variabile dai 24 ai 35 anni e hanno scelto questo mestiere per ragioni differenti, si legge sul quotidiano ‘Washington Times’, che le ha intervistate.
”Prima ero una donna come tutte le altre e quando sentivo sparare mi volevo nascondere -racconta la 26enne Muna- adesso mi sento come un uomo. Quando sento sibilare un proiettile voglio scoprire da dove e’ partito”. Seduta con il suo Ak-47 tra le gambe, lo smalto rosso sulle unghie dei piedi, la giovane donna assicura di sentirsi ”uguale al marito”. Diverso il caso di Assal, una 24enne mamma divorziata che spiega: ”Ho visto morire tanta gente innocente. Noi cerchiamo solo di difendere noi stessi e l’uno con l’altro. Lo faccio per il mio Paese”.
Il trasporto di un cliente qualsiasi e’ piu’ sicuro se c’e’ una donna seduta davanti in macchina, spiega il loro capo e istruttore, un ex veterano della guerra civile in Libano che al quotidiano americano fornisce lo pseudonimo di Boulos Karam per ragioni di sicurezza. Sembra una mamma di famiglia, suggerisce un’immagine di normalita’, non attira l’attenzione sull’auto e risponde cosi’ all’esigenza di mantenere un basso profilo, non dare nell’occhio e scongiurare un sequestro. Le missioni delle ‘bodyguard’ in gonnella e velo in testa sono in giro per la capitale irachena, ma anche verso il nord fino a Mosul, o nella violenta provincia occidentale di Al Anbar. Nel corso di una sessione di addestramento con simulazione di attacco armato al loro veicolo, racconta Karam, sono state molto brave. ”Avevo cambiato all’ultimo momento la posizione di chi attaccava -dice- ma lo hanno notato subito e lo hanno fermato lo stesso”.

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