(ANSA) – ROMA, 24 nov – La rincorsa delle donne per recuperare posizioni nel mercato del lavoro a predominio maschile continua senza sosta, anche se molto spesso le lavoratrici scelgono il part-time. Negli ultimi dieci anni, infatti, il tasso di occupazione femminile ha registrato un incremento di quasi sette punti, portandosi al 45,2% del totale. La fotografia sull’occupazione in rosa e’ stata scattata dall’Isfol nel rapporto 2004. Il tasso d’occupazione femminile in Italia, tra il 1998 e il 2003, e’ cresciuto del 3,7%. Un ritmo piu’ sostenuto rispetto al resto d’Europa a 15, dove e’ aumentato del 2,1% (e rispetto a un +1,4% fatto registrare dagli uomini). Con questo scatto la popolazione femminile in eta’ da lavoro che risulta occupata e’ pari al 43%, un dato tuttavia ancora molto lontano da quello degli uomini, al 69%. Anche il gap del tasso di disoccupazione si e’ contratto nell’ultimo decennio, registrando un calo del 2,2%. Quanto al titolo di studio, sono le laureate a risultare le piu’ occupate (71%), con un divario di genere che in questo caso supera di poco il 5%. Le donne che lavorano, dunque, aumentano senza sosta, anche se in molte optano per il part-time. Secondo il Rapporto, infatti, l’occupazione a tempo parziale si presenta come una modalita’ tipicamente femminile, con il 64% del totale, ”quota che assume ancora piu’ rilevanza se si considera la minore incidenza dell’occupazione femminile sul totale dei lavoratori”. La scelta, tuttavia, sembrerebbe dovuta prevalentemente a preferenze soggettive e modelli familiari, piuttosto che a ‘costrizioni’ del mercato del lavoro: il 30% delle lavoratrici lo sceglie in quanto esplicitamente preferito a un orario di lavoro piu’ lungo, il 21% per carichi familiari e il 13% per motivi personali. Esiste, tuttavia, un 26% di occupate costrette a scegliere il part-time perche’ non riesce a trovare un impiego a tempo pieno.
Comments