(ANSA) – TEL AVIV, 24 GEN – Un gruppo di donne ebree ortodosse ha deciso di ribellarsi contro la pratica di separare uomini e donne negli autobus pubblici che passano nei rioni ultrareligiosi di Gerusalemme e di Bene’ Brak (Tel Aviv). Lo scrive oggi il quotidiano Yediot Ahronot secondo cui da dieci anni si e’ radicata l’abitudine che, per ragioni di modestia, in quelle linee gli uomini si siedono davanti e le donne nella parte posteriore. Ma adesso alcune donne, fra cui la scrittrice ortodossa Naomi Ragan, hanno deciso di rivolgersi alla Corte Suprema. Ragan ha detto al giornale di essersi seduta una volta nella parte anteriore di un autobus, mentre era vuoto, e di essere stata assalita da passeggeri maschi saliti in seguito. ”Mi sono sentita come una donna nera nel Sud degli Stati Uniti oltre 50 anni fa”, ha detto al giornale. ”La separazione in quegli autobus mette le donne in condizioni subalterne, ferisce i diritti fondamentali ed e’ inconciliabile con la democrazia” affermano le donne ortodosse nel loro ricorso alla Corte suprema. Secondo il giornale esse non chiedono comunque un ritorno alla promiscuita’, ma solo una separazione opposta: le donne (che spesso hanno con se’ borse della spesa e numerosi bambini al seguito) davanti, e gli uomini di dietro.

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