(AGI) – Roma, 8 nov. – (EMBARGO ALLE ORE 15.00) Donne italiane sempre meno emancipate e tra le ultime al mondo in termini di partecipazione attiva al lavoro. E’ un quadro piuttosto deprimente quello che emerge dall’ultima classifica sulle pari opportunita’ del World Economic Forum in cui la Penisola quest’anno scivola all’84 esimo posto dal 77 esimo dello scorso anno, ultimo dei paesi europei, e dietro il Kenia (83 esimo) e l’Albania (66 esima). Poco sopra poi del Malawi, che distanzia l’Italia di pochi posti all’87 esimo. Le italiane restano poi le donne piu’ discriminate al mondo in termini di partecipazione attiva al lavoro, in questo il paese scivola al 101 esimo posto, sui livelli del Benin e dietro il Belize, in una classifica curiosamente guidata dal Mozambico e, al secondo posto, dalle Filippine. Quest’anno il ‘gender gap’ misurato dall’organizzazione di Davos su quattro criteri chiave, la partecipazione economica al lavoro, l’educazione, la salute, e il potere politico, prende in considerazione 128 paesi dai 115 dello scorso anno, in base ai quali invece l’Italia sarebbe risalita al 76 esimo posto nella classifica generale. Al primo posto incontestato tra le storicamente piu’ emancipate le svedesi, seguite da norvegesi, finlandesi e islandesi. Nella top ten dei Paesi che piu’ hanno colmato lo storico divario della parita’ fra i sessi figurano pero’ ben due paesi europei, la Germania, al settimo posto, e la Spagna, al decimo, mentre le statunitensi appaiono solo al 31 esimo posto , superate anche dalle estoni e dalle namibiane.
Il confronto per le italiane si fa anche piu’ duro quando si parla di uguaglianza dei salari dove il Paese scivola al 111 esimo posto, mentre si risale la china leggermente sul fronte della professionalita’, 64 esima posizione in classifica. Dove invece le italiane si fanno valere e’ nell’educazione: qui il Paese si riporta al 32 esimo posto guadagnandosi addirittura la prima posizione in fatto di tasso di partecipazione alla scuola secondaria e terziaria. Le italiane sono anche al 34 esimo posto nella percentuale di insegnanti nell’educazione terziaria mentre sono al 66 esimo per la percentuale di insegnanti della scuola secondaria e al 96 esimo per la scuola elementare o primaria. Tra i paesi che piu’ coltivano l’educazione femminile, l’Australia che e’ al primo posto, seguita dal Belgio e dal Belize. Per quanto riguarda la salute e la sopravvivenza l’Italia non e’ tra le migliori: all’80 esimo posto in un lista ancora una volta guidata da un paese africano, l’Angola; mentre un nuovo scivolone il Paese lo registra nel potere decisionale politico concesso alle donne: l’Italia si colloca l’80 esimo posto, dietro alla Bolivia, al Malawi e allo Zimbawe che, al 64 esimo posto, supera anche gli Usa al 69 esimo. In particolare l’Italia scivola all’88 esimo posto per numero di donne ‘ministro’ mentre risale al 56 esimo per posizioni ‘rosa’ nel Parlamento. Ancora una volta al primo posto per partecipazione politica delle donne alla vita del paese la Svezia. Ma si classificano bene, al quinto e sesto posto Spagna e Germania. Per quanto riguarda la Francia invece l’effetto ‘Segolene’ sconta un 67 esimo posto. Sempre meglio degli Usa che, con ‘Hillary’, scivolano al 69 esimo.
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