Con questo cuore troppo cantastorie”
dicevi ponendo una rosa nel bicchiere
e la rosa s’è spenta poco a poco
come il tuo cuore, si è spenta per cantare
una storia tragica per sempre

Giuseppe Ungaretti

 

 

 

 

costabile1 - Itinerario 
 poetico di Franco Costabile a Sambiase in Calabria

Incontro il Professore Umberto Zaffina, Presidente dell’Associazione dedicata a Franco Costabile, per una passeggiata rievocativa della vita e dell’opera del Poeta e non solo… A Sambiase il Professore è un’istituzione riconosciuta da tutti poiché dedica la sua vita alla valorizzazione dei luoghi ed alla realizzazione del Museo delle Genti Lamettine (Ecomuseo, Luogo della Memoria), di grande valore e interesse, centrato sul folklore e sulle tradizioni locali.

Come è nata l’idea d’un itinerario poetico dedicato a Franco Costabile?
Dall’esigenza di noi ragazzi – che gravitavamo sulla piazza di Sambiase – d’incontrarci per confrontarci.

LA PIAZZA

Un bar le mosche
lo stemma della Repubblica
“Sale e Tabacchi” e due botteghe
dove il pane si vende a credenza.
Triste sarebbe, se la rondine un giorno
non svoltasse di qui.

E’ nata un’Associazione e la volontà d’intitolarla ad un poeta nato qui, Franco Costabile: la prima manifestazione s’intitolava “Trionfo del soldato sconfitto” proprio perché Costabile stesso si definisce soldato sconfitto in una poesia. Abbiamo cominciato ad organizzare spettacoli di musica, balli, teatro: il 20 luglio festeggiamo otto anni d’attività. Poi l’Associazione non ha avuto successo ed è nato successivamente un nuovo gruppo con altri ragazzi destinato anch’esso a fallire. Ora ho costituito una nuova Comunità che ha la sede nel mio Museo. Una volta la settimana – ogni martedì – organizziamo il mercatino del biologico (nel magazzino all’angolo che mi indica, sede del Gas – Gruppo Solidale Acquisti), compriamo materiale dai contadini e lo rivendiamo ai soci e a chiunque altro desideri acquistare frutta, verdura, vino, olio. L’Associazione si chiama “Via degli ulivi” come la lirica di Franco Costabile. Abbiamo anche abbellito il paese con queste piastrelle di terracotta che riproducono i versi delle poesie più significative.

Franco Costabile nasce nell’agosto 1924 da Concetta Immacolata Gambardella, casalinga appartenente a una famiglia borghese di commercianti amalfitani, e da Michelangelo Francesco Pietro Costabile. Il padre non si sente a suo agio nel piccolo centro calabrese e dopo il matrimonio si reca in Tunisia per dedicarsi all’insegnamento, abbandonando moglie e figlio. Nel 1933 Concetta si reca col figlio piccolo nella nazione africana per convincere il marito a riunire la famiglia, ma non ottiene il risultato sperato anche per via del suo rifiuto di lasciare Sambiase. Questa esperienza segnerà il poeta, a cui farà riferimento nel componimento giovanile “Vana Attesa”, pubblicata nel 1939. Dopo la maturità classica conseguita nella vicina Nicastro, si iscrive alla Facoltà di Lettere, dapprima a Messina e poi – dal 1946 – a Roma, dove si laureerà con una tesi in paleografia. In questo periodo stringe un forte rapporto con Giuseppe Ungaretti, suo professore di Letteratura Contemporanea: in Costabile, Ungaretti rivede il figlio perduto da poco in Brasile, in Ungaretti il poeta sambiasino trova invece l’assente figura paterna. Sempre durante gli studi universitari fa amicizia con Raffaello Brignetti ed Elio Filippo Accrocca. Dopo la laurea, a partire dal 1950 insegnerà in vari licei e istituti tecnici, ma collaborerà anche con riviste e alla stesura di una enciclopedia cattolica. Nel 1953 sposa la sua ex allieva Mariuccia Ormau, dalla quale ha due figlie: Olivia, nata nel 1955, e Giordana, del 1957. Alcuni anni dopo, Mariuccia si trasferirà a Milano portando con sé le due bambine: è un secondo distacco, un secondo abbandono familiare. Sempre in questo periodo si rompono definitivamente i rapporti col padre lontano, mentre nel 1964 muore la madre, affetta da un male incurabile. Ormai stanco, Costabile decide di togliersi la vita il 14 aprile 1965.
Umberto mi mostra un Palazzo restaurato:

Il palazzo, che doveva essere demolito (è più facile ed economico abbattere piuttosto che ricostruire) solo per costruire una grande piazza per le macchine, è stato restaurato perché Le Belle Arti hanno bocciato il progetto di distruzione. Il Comune mi ha dato le sale del primo piano che saranno destinate al Museo delle Genti Lamettine, di cui sarà trasferita una sezione, forse quella tessile o quella dell’artigianato, e i magazzini che si trovano sul piano stradale.

Percorriamo la via dove ha abitato il poeta Costabile che si chiama Via Porchio: è l’unica casa, ora restaurata, in cui il poeta ha abitato a Sambiase con la madre, rimasta sola, e il nonno.

costabile2 - Itinerario 
 poetico di Franco Costabile a Sambiase in Calabria

A lato della casa, continua il Professore Zaffina, c’è il vicolo, la vinella “fin dove arriva un raggio di sole”, anch’essa cantata dal poeta. All’interno c’è un cortile al quale Costabile ha dedicato una poesia, Mio cortile:

Mio cortile, cucine che ogni sera
io ritorno a vedere illuminate
ed hanno un fumo bianco, una parola,
mio cortile di anni senza amore
troppo soli al ricordo della casa
al declivio del colle, fra gli uccelli,
mio cortile di sempre che non sai
di quale pena può morire un uomo
in un’angusta camera d’affitto
con ritratti di estranei dentro gli occhi
e l’attesa dell’alba per fuggire;
mio cortile! Fra le tue pietre ormai
giace la sera, la mia sera lunga
e da te mai mai divisa; né più il cuore
un nome tenta o un viale d’amore.
Ho perduto la terra ed ogni sole
quando un ramo fioriva ed era mio.
ho perduto i pensieri (i miei pensieri)
tra un orologio e l’altro, per le strade.
Tutto ho perduto, e ormai giace la sera.
né la sera qualcosa può mai dire
più di quanto io e te ci siamo detti.
se ci fosse una stella o un marciapiede
più di quelli che Dio ha stabiliti
non ha nulla da dire la mia sera,
la mia sera sepolta alle tue pietre.
E certamente una ragione esiste
se c’è un raggio di luna e il fiume scorre,
se la radio ora suona ed uno è solo,
ma la sera del mondo non sa dire,
perché il mondo è più triste dei tuoi spazi
e se nell’alba sbianca, ho già paura.

Quanto dura la manifestazione?
Sette giorni: ci sarà una serata dedicata a storie calabresi cantate, poi una al teatro, una alla musica, una ai tumbari con balletto ecc.
Umberto mi porta per un viale costeggiato dal fiume mi mostra un monumento che però con Costabile non ha nulla a che fare…
Questa strada è dedicata alla memoria della poetessa d’origine portoghese (patriota e politica italiana) Eleonora de Fonseca Pimentel, una donna che ammiro molto. Il monumento consacrato a lei è una tomba simbolica. Una targa con una scritta in latino è stata posta dall’ordine dei giornalisti e riproduce alcuni versi di Virgilio tratti dall’Eneide: forse anche questo un giorno gioverà ricordare. Queste parole sono state rivolte, dopo un naufragio, da Enea ai suoi amici per infondere loro coraggio: essendo disperati, disse loro che sarebbe stato bello un giorno ricordare quella tragedia. Oltre alla scritta, qui, c’è una porta che rappresenta l’ingresso all’oltretomba.

Perché ha scelto questi versi?
Perché la poetessa – morta impiccata – prima di morire le proferì al pubblico napoletano che applaudiva alla sua morte.

Fausta Genziana Le Piane

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