A Downtown, cioé nel centro città, è possibile trovare l’Italia a College Street. Chi sogna dolci sogni di evasione nel bel Paese può tranquillamente sedersi al tavolino di un bar, sorseggiare un espresso, pensare all’italiana e parlare in italiano nei numerosi negozi e ristoranti di Little Italy.
Là potrà trovare una lapide celebrativa di Johnny Lombardi, il proprietario della CHIN Radio International, dove i nostalgici possono ascoltare programmi in lingua italiana. La CHIN e’ una radio commerciale che ha il pregio di offrire l’opportunità di ascoltare notizie di attualità, programmi musicali e di seguire interessanti collegamenti con piccoli centri dislocati delle varie regioni d’Italia.
Per la regione del Lazio, ad esempio, emerge la voce chiara e nitida del notaio pubblico e agente di viaggi Leonardo Cianfarani, il quale invita i suoi corregionali a cerimonie religiose, viaggi, ricorrenze tristi e gioiose. Collabora al programma un commentatore sportivo, Gae tano Varvaro, che riporta fatti e misfatti delle squadre di calcio, croce e delizia dei tifosi. Sono presenti, volta per volta, altri ospiti.
Nella mente degli immigrati recenti, emerge inevitabilmente un confronto con la realtà italiana di oggi, che avanza a ritmi accelerati, spesso non controllabili.
Qui, invece, il tempo sembra essersi fermato. L’emigrato ha dell’Italia una memoria che si arresta al momento della sua partenza; un’immagine anacronistica forse. Tuttavia, egli ha una percezione più forte e più sofferta dell’ “italianità”, e può cogliere meglio la differenza fra superfluo ed essenziale, fra durevole e transitorio. Il nostro bel Paese dovrebbe trarne le dovute conclusioni e dovrebbe attingere a sua volta dalle sue membra sparse, dalle sue ramificazioni, una linfa vitale che può permettergli di “evolvere” attraverso contatti meno formali e più capillari e proficui, con gli italiani sparsi nel mondo.

Antonia Chimenti

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