rec. di Fausta Genziana Le Piane

copdial - LA 
 BIBLIOTECA SI FA BELLA!

Il recentissimo libro “La biblioteca del dialogo”, dalla biblioteca della custodia alla biblioteca del dialogo, edito da “Il Convivio” (2009), è la testimonianza che è possibile ideare e realizzare progetti validi se supportati e presentati da persone preparate e competenti. E’ il caso appunto di Anna Manna, bibliotecaria presso la biblioteca Angelo Monteverdi, laureata in lettere moderne, che lavora dal 1976 all’Università La Sapienza di Roma e che ha al suo attivo otto pubblicazioni (narrativa e poesia).
Il testo consta di due parti ed un’appendice. Partendo dagli assunti che il bibliotecario può avere nuova veste culturale, che il computer deve essere presente in biblioteca, che la biblioteca deve tornare ad essere polo di attrazione culturale per il pubblico di massa, nella prima parte, Anna Manna indaga studi, blog, interviste ed elabora tutti i gradini che, percorrendo l’immaginaria scala del lavoro propedeutico, porteranno all’elaborazione di un nuovo concetto di biblioteca: I giovani e la cultura, Oltre il muro muto, Nella biblioteca entra la voce, L’incontro tra il libro ed il lettore, Il magico momento della lettura, Il sonno sacro dei libri, Rompiamo il silenzio ecc. La sfida è quella di dare voce alla biblioteca, potenziandone le capacità, affinché diventi luogo di cultura e incontro e non solo di conservazione dei libri. La Biblioteca come polo di cultura è un organismo capace di dire: dopo il silenzio dello studio e dell’applicazione sul libro, adesso è giunto il momento di parlare del libro, con il libro, per il libro (p. 16).
Anna Manna formula l’originale progetto itinerante di biblioteca del dialogo – per ricercare insieme – ed ipotizza aree di grandi dialoghi quali quelli tra arte e scienza, scienza e fede, fede e emozioni, emozioni e chimica, linguaggio delle emozioni, psiche e poesia, psiche e arte, emozioni e comunicazione, comunicazione e tecnologia, nuovo umanesimo e tecnologia. Ogni incontro prevede una fase tematica preparatoria (ricerche bibliografiche), una fase organizzativa (preparazione del seminario, contatti con relatori, stampa, preparazione biglietti d’invito e dépliants) e una fase conclusiva (raccolta e preparazione Atti degli incontri). Anna cita come esempio la tematica del grande dialogo tra arte e scienza poiché già affrontata in un saggio storico “Il poeta della Ferriera” da lei scritto in collaborazione con Giorgio Carpaneto e Mauro Cavallini per Sovera edizione nel 2004. Il saggio è nato presso la cattedra di Siderurgia della Facoltà d’Ingegneria, dopo la pubblicazione del documento latino, frutto delle ricerche bibliografiche sotto la direzione scientifica del docente, in una rivista specializzata. Il poeta Nicolas Bourbon, autore dell’antico poemetto Ferraria diviene mediatore intellettuale tra due epoche che presentano incredibili e sorprendenti ipotesi di dialogo.
Nella seconda parte del libro, Anna Manna seleziona – dopo un’accurata ricerca bibliografica effettuata attraverso monografie, testi editi, riviste, cataloghi ecc. anche on-line – alcuni poeti contemporanei tra i centocinquanta componimenti della ricerca completa, che nelle loro opere in qualche modo “raccontano” la biblioteca e il rapporto con il libro in tutte le loro sfaccettature, attraverso storia (Angelo Sagnelli), attese (Fausta Genziana Le Piane), vita (Anna Pia Greco), incontri, spazio fisico e mentale (Serena e Dante Maffia), ricordi (Aldo Onorati) ecc.
L’appendice propone un’approfondita intervista a Maria Luisa Spaziani sulla poesia. La famosa poetessa italiana, che gode di grande prestigio anche a livello internazionale, ha al suo attivo la fortunata serie di incontri “Inediti in biblioteca” che da qualche anno viene ospitata nella Biblioteca della Camera dei Deputati in Via del Seminario a Roma e che sono la testimonianza di come una biblioteca possa essere centro di dibattito e confronto culturale. L’apporto della grande artista al dibattito è quanto mai costruttivo soprattutto relativamente al rinnovato interesse per la poesia emerso dalla presenza sempre più vasta di pubblico attento alle sue lezioni: Noi siamo intossicati di parole (…) non ne possiamo più di parole. Allora, che la gente lo sappia o no, ogni tanto ha bisogno di qualcosa di diverso, di una specie di verità anche psicologica (…) In poesia non si può mentire (…) (p. 85). (…) E a proposito dell’importanza della biblioteca come luogo di cultura: Ho sempre attribuito una grande importanza al contesto ambientale in cui si svolge l’attività culturale. In questo senso è evidente che una biblioteca, soprattutto se architettonicamente prestigiosa, costituisce un luogo ideale…(p. 87).
Concludo con le parole di Anna: La biblioteca diventa occasione d’indagine storica, di dibattito sull’attualità, stanza senza riserve e senza chiavistelli per chiudere al mondo, al contrario finestra aperta sul mondo. Un modo interdisciplinare di costruzione del sapere che contribuisce a far uscire gli studenti dalla gabbia del nozionismo monotematico e settoriale delle varie discipline e soprattutto a dar loro uno stimolo vivace per affrontare il proprio futuro in modo autonomo.

Fausta Genziana Le Piane

Categorizzato in: