Cosa spinge un turista a cercare, quasi con avidità, al suo primo approccio con una città sconosciuta, le case o gli ateliers di poeti, pittori ecc? Deve essere la smania di voler carpire un segreto, nascosto abilmente tra gli oggetti lasciati sulla scrivania o tra le pieghe dei libri esposti nelle bacheche o nelle collezioni di quadri: il segreto del loro genio. A maggior ragione se il turista tenta di essere un artista a sua volta: egli senza ombra di dubbio cerca una conferma, un modello. Bastasse questo, visitare le case per avere genio! Com’è che lo chiamavano i latini? Genius loci… I luoghi parlano, delle piccole abitudini di scrittura, di lettura, di amicizia, di ritrovi letterari, di conversazioni appassionate… Il Genius loci è quindi un’entità soprannaturale legata a un luogo e oggetto di culto nella religione romana. Tale associazione tra Genio e luogo fisico si originò forse dall’assimilazione del Genio con i Lari a partire dall’età augustea. Secondo Servio, infatti, nullus locus sine Genio (nessun luogo è senza un Genio). Fatto sta che io debbo appropriami dell’arte, almeno credo e cerco, dei miei artisti preferiti attraverso i riferimenti alla loro vita quotidiana: ritrovo il gusto della lettura di Vita Sackville-West nella sua torre altissima piena di libri a Sissinghurst, l’amore per le ninfee di Monet tra i fiori a Giverny, la malinconia di Machado in un appartamentino spartano affittato a Segovia, la cupezza di Kafka nella casa bassa di una strada buia di Praga vicino al Castello, la follia di Van Gogh nel sole accecante di Arles, l’esotismo di Moravia in Africa a Sabaudia ecc.
Il chiaro-scuro di Rembrandt ad Amsterdam.
Nel 1639, Rembrandt compra una casa sulla Breestraat dove vivrà per venti anni. L’appartamento è così costituito: a un livello inferiore la cucina e il suo cortiletto. Sopra, l’entrata che dà sulla strada e a fianco il salotto e le stanze. Più in alto lo studio. Prima di tutto quello dell’incisione poiché per Rembrandt le due attività quella di pittore e quello di incisore occupavano lo stesso tempo. Vi si trova la pressa ricostituita dall’originale.

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 CASA DI REMBRANDT AD AMSTERDAM

La bottega di pittura è ancora più in alto, dove c’è più luce.

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 CASA DI REMBRANDT AD AMSTERDAM

A lato, il museo delle curiosità è senza dubbio la stanza più strana della casa.

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 CASA DI REMBRANDT AD AMSTERDAM

Vi si trovano oggetti strani, rari e inquietanti.

Fausta Genziana Le Piane

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