È duro il salto – come questo marmo.

Bisogna flettere il calcagno freddo
alla salita, rendere le suole
alla polvere che si fa più scura
nel passo. Appiattire il respiro
alla pietra. Poi l’ultima stanza –
quell’orecchio di Dionisio svuotato
nel venerdì di Pasqua, dadi immensi
allineati come case a schiera.

Non sarà mai acqua
il fiume – è un rumore la voce
impigliata tra fango e sassi.

Ci siamo messi in fila anche noi –
rocce cave per il tempo che attende
di tagliare i ricordi, di spostarli
via dalla mente in blocco, uno su uno.

E tutto ricomincia a farsi altro.

Alessandra Paganardi
Scheda biobibliografica
Cfr. A. Paganardi, La pazienza dell’inverno. Prefazione di M. Ercolani, puntoacapo Editrice, Pasturana (AL) 2013
(da Senecio – vedi link in Eventi culturali)

Categorizzato in: