di Cristina Caboni
Autore: Cristina Caboni, Pagine: 328, Editore: Garzanti, Genere: narrativa
Formato: rilegato, Data di uscita: 17 settembre 2015
Sinossi
Angelica non è mai riuscita a mettere radici. Non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. C’è un unico posto dove si sente a casa, ed è tra le sue api. Avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, Angelica sa di essere protetta e amata. È un’apicultrice itinerante e il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. Perché il miele di lavanda può calmare un animo in tempesta e quello di acacia può far ritrovare il sorriso. E Angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, è il suo dono speciale. A insegnarglielo è stata Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l’infanzia, quando viveva su un’isola spazzata dal vento al largo della Sardegna. Dopo essere stata portata via da lì, Angelica ha chiuso il suo cuore e non è più riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo.Ma adesso il destino ha deciso di darle un’altra possibilità. C’è un’eredità che la aspetta là dove tutto è cominciato, su quell’isola dove è stata felice. C’è una casa che sorge fra le rose più profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. E c’è solo una persona che può aiutarla: Nicola. Un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di Angelica. Solo lui può curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. L’unico posto dove il cuore può essere davvero libero.
Quando ho saputo che Cristina Caboni, autrice del tanto amato – anche da me! – Sentiero dei profumi aveva in cantiere il secondo libro, sono stata molto contenta e curiosa di leggerlo.
Quindi eccolo qui. Usciva il 17 di questo mese e io il 14 lo avevo già tra le mie mani. Inutile dire che la sera stessa l’ho iniziato.
La sinossi accattivante per una volta non vi svela vita, morte e miracoli e mette curiosità, quindi andiamo per gradi, cercherò di non svelarvi troppo.
Angelica Senes è un’apicultrice itinerante e non potrebbe amare di più il suo lavoro. Con un camper, insieme ai suoi due amici animali, viaggia per andare da un incarico lavorativo all’altro, aiutando così i suoi clienti a risolvere i problemi con le loro api.
Tutto ciò che sa gliel’ha insegnato Margherita, che lei chiama Jaja. Una donna interessante, saggia, profondamente buona… Non appena inizierete a conoscerla, non potrete fare a meno di adorarla.
Angelica è figlia di Maria, una donna assente nella sua infanzia, spesso brusca nonostante ami sua figlia più della sua stessa vita.
In seguito a un incontro tra loro, la vita di Angelica cambierà ancora una volta.
Veniamo quindi trasportati in una storia fatta di miele, segreti, api, lotte, donne, coraggio e determinazione in cui Angelica è l’ape regina e allo stesso tempo Sofia, Nicola, Maria, Memma, le sue nuove amiche e via dicendo sono il resto delle api dell’alveare, e come ci ha insegnato la stessa Cristina, entrambi sono indispensabili all’altro.
È un libro prevalentemente narrativo, con uno stile semplice e fluido. Mi sono piaciute molto le frasi in dialetto e quelle perle di alcune donne come Maria e/o Memma. Citazioni che vanno a scavare nel profondo toccando i tasti giusti al momento giusto.
Credo che in questo libro ci sia una parte ancora più grande dell’anima di Cristina rispetto a Il sentiero dei profumi, tra l’ambientazione nella sua terra, la Sardegna, e il suo lavoro di apicultrice.
È una bella storia, su questo non ci piove. Tuttavia, per me c’è un ma. Non mi ha emozionato quanto mi aspettavo, non mi ha rapito e catturato. È stata una lettura piacevole, ma credevo che mi coinvolgesse maggiormente. Purtroppo non l’ha fatto e può darsi che la causa sia stata io stessa, che non fosse il momento adatto per questo libro perché ripeto, la storia è bella.
La lettura è stata un po’ lenta, l’ho infatti iniziato lunedì 14 e l’ho finito verso il fine settimana. La curiosità di andare avanti c’era, per vedere come andava a finire. Mi ha coinvolto un po’ di più nelle ultime pagine, lì l’ho sentito più energico.
La mia deformazione professionale ha scovato alcuni errori e sviste, un po’ troppe per essere un libro targato Garzanti, che la maggior parte delle volte sono ben curati.
Molto carino il Quaderno del miele in fondo al romanzo, utile e interessante.
Che altro dire… Credo che proverò a rileggerlo, prima o poi, voglio provare a vedere se in un momento diverso può darmi delle emozioni più profonde.
Tirando le somme: lettura leggera, non malvagia. Può sicuramente piacervi.
Da qualche parte ho letto che un altro lavoro di Cristina è in “lievitazione”. Aspetto anche quello, perché credo che la Caboni sia un’autrice con del potenziale.
Nota curiosa: anche io da piccola, e ancora adesso a dire il vero, chiamavo mio fratello Jaja, quindi è stato piacevole ritrovare qui questo nomignolo.
E voi? In questi giorni se ne sta parlando molto di questo libro. L’avete letto, lo leggerete? L’avete letto invece Il sentiero dei profumi? Qui trovate la mia recensione!
Come sempre attendo un vostro commento e, se volete, potete condividere l’articolo sui vari social!
Un abbraccio!
Cristina Caboni vive con il marito e i tre figli in provincia di Cagliari, dove si occupa dell’azienda apistica di famiglia.
È l’autrice del Sentiero dei profumi, bestseller venduto in tutto il mondo, adorato dai lettori e dalla stampa, che ha conquistato la vetta delle classifiche italiane e straniere.
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