cibo - LA 
 LEGGENDA DEL BUON CIBO ITALIANO

e altri miti alimentari contemporanei
di Paolo Conti – Fazi Editore

Il cibo italiano è apprezzato nel mondo perché è buono, sano e genuino.
Ma la realtà dei fatti racconta una storia differente.
Questo libro raccoglie i risultati di un’inchiesta giornalistica durata due anni.
Con un rigoroso approccio di stampo anglosassone, Paolo C. Conti ha indagato sulla natura nascosta di ciò che finisce nei nostri piatti, scoprendo che raramente quello che mangiamo è davvero ciò che sembra.
La tecnologia estrema, la logica del profitto e le regole del mercato stanno cambiando nel profondo l’industria alimentare italiana, che è ormai sempre più

incline a mascherare i propri prodotti sotto un’ingannevole immagine di naturalità.
Gli alimenti vengono modificati, scomposti, ricostruiti e inscatolati con l’aiuto della chimica, della genetica, di tecniche alimentari sempre più sofisticate. Il risultato sono cibi che sembrano qualcosa, ma che in realtà sono qualcos’altro.
Grazie a centinaia di interviste e indagini sul campo, in Italia e all’estero, l’autore analizza i rischi a cui ci esponiamo sedendoci a tavola e le strategie per combatterli, ma anche i nuovi poteri che condizionano uno degli elementi determinanti per la nostra sopravvivenza in questo secolo.
Oggi più che mai è in atto una guerra planetaria fra tecnocibo e biocibo: due modi diametralmente opposti e antagonisti di considerare l’alimentazione umana e la nostra stessa salute.
Una guerra dall’esito ancora incerto, nella quale i consumatori avranno un ruolo determinante. Solo se impareremo ad andare “oltre l’etichetta” potremo far sì che il buon cibo italiano ritorni a essere tale.

Chi è l’autore
Paolo Conti, giornalista, vive e lavora a Milano. Ha fondato e presiede il Cedites (Centro Studi per la Divulgazione della Tecnologia e della Scienza). Scrive per il quotidiano Il Sole 24 Ore e ha realizzato numerosi articoli, inchieste e reportage, in più di 30 paesi del mondo per varie testate giornalistiche italiane, fra cui La Repubblica e Panorama. Questo è il suo primo libro.

Alcune verità nascoste
Gran parte delle uova che compriamo al supermercato ha il tuorlo giallo, ma solo perché le galline che le producono sono alimentate con un colorante.
I pesticidi uccidono ogni anno nel mondo centinaia di migliaia di persone.
Mangiare una scatoletta di tonno alla settimana mette a rischio la salute di un bambino.
Poco più di cent’anni fa le famiglie italiane spendevano l’80% del proprio reddito per mangiare. Oggi la percentuale è inferiore al 18 per cento.
L’85% degli alimenti importati in Italia non subisce alcun controllo alla frontiera.
Lo stato sta riducendo i controlli sulla qualità di ciò che mangiamo, delegando questo lavoro a società private.
Le crisi di sicurezza alimentare sono destinate ad aumentare nel prossimo futuro.
L’insalata in busta ha un prezzo fino a 10 volte superiore a quella fresca.
La tracciabilità alimentare serve molto più all’industria del cibo che ai consumatori.
C’è qualcuno che coltiva l’uva in mezzo al deserto.
La metà di un prosciutto cotto di qualità scadente è composto da acqua e additivi alimentari. I prosciutti di buona qualità ne contengono comunque il 25 per cento.
Anche se viene chiamato naturale, l’aroma usato per dare a uno yogurt il gusto di fragola non proviene affatto da una fragola.
Il 99% degli additivi che vengono aggiunti agli alimenti non produce alcun effetto positivo sulla nostra salute e ha esclusivamente funzioni cosmetiche.
Per molti alimenti non esiste un sistema efficace per scoprire la presenza degli Ogm.
Il 12,2% dei maschi adulti italiani è obeso. I maschi adulti obesi in Chad sono lo 0,3 per cento.
Se il cibo disponibile nel mondo fosse meglio distribuito ogni abitante del pianeta avrebbe a disposizione 2.760 calorie al giorno: più che sufficienti per vivere dignitosamente.

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