lunapiatto - LA 
 LUNA NEL PIATTO
di Fausta Genziana Le Piane

Edizioni Associate, Viale Ippocrate, 156 – 00161 Roma tel/fax 06/4470413

PRESENTAZIONE
venerdì 16 dicembre 2005 ore 18.00
presso la libreria Odradek
via dei Banchi Vecchi, 75 Roma
Orario di inizio: 18 –18,10

Valeria Solis: saluta gli ospiti e presenta il chitarrista Dario Benedetti e Pina Majone
Pina Majone: Commenta la parte del libro riguardante la Calabria.
Valeria Solis: legge alcuni brani dal libro.

Sarà presente la pittrice Pinella Imbesi

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La luna nel piatto

Mi sono chiesto spesso se si possa essere poeti e, contemporaneamente, ottimisti, allegri… O se invece, per riuscire, occorra comunque esprimere sofferenze, nostalgie, dolori, mancanze, assenze… o quantomeno atteggiamenti vaghi, sognanti, indeterminati…
Dovrei chiederlo a Fausta che oscilla fra questa seconda categoria di moventi e qualcuno dei primi.
So che Fausta si è spesso chiesta se chi riesce bene nella poesia possa riuscire altrettanto bene nella prosa e viceversa. Ma una volta proprio lei mi ha fatto osservare che esiste anche la prosa poetica. E questa pubblicazione, “La luna nel piatto”, ne è una prova. Ma è anche di più: superate brillantemente le remore fatte sorgere alla nostra Fausta da qualcuno, a seguito della sua primissima pubblicazione “Incontri con Medusa”, eccola accentuare l’incontro fra poesia, prosa e immagine. Ma c’è altro: con questo lavoro si accentua la tendenza di Fausta a privilegiare gli incontri artistici con altre persone. Questo lavoro è infatti tutto suo, ma vi viene esaltato l’incontro con Mirella Imbesi, pittrice messinese. Sono presenti inoltre piccoli esempi di lavori a quattro o più mani, ed esplicite citazioni: il figlio Alberto, i nipoti, Giuseppe Risica, …
Gli incontri, quindi, ancora al centro dei suoi interessi, la voglia di comunicare, quasi un bisogno estremo, disperato, in un mondo sempre più alienato ed alienante, in cui, se la comunicazione di massa sta diventando una scienza, quella individuale diventa sempre più difficile ed irta di ostacoli.
Comunicare poi con altri soggetti d’arte, può sì avvantaggiarsi di particolari sintonie artistiche, ma comporta la necessità di superare inevitabili forme di individualismo, gelosia, egocentrismo.
Questa credo stia ormai diventando la caratteristica ed uno dei meriti principali di una scrittrice che non avendo più nulla da dimostrare nell’impegno individuale, sta arricchendo le proprie manifestazioni artistiche, coniugandole con quelle d’altri. Per me proprio per questo merita un “brava” particolare. Se ci pensiamo, però, Fausta non fa altro che battersi, uscendo da canoni triti, per un obiettivo preciso. Farsi leggere, e quindi riuscire a comunicare, in un’epoca in cui, al di fuori delle ristrette cerchie di addetti ai lavori, pochi sono disposti a leggere poesie, racconti poetici, romanzi difficili…
Andate a vedere le vetrine di una libreria: vi troverete esposti quasi esclusivamente i grandi romanzi baciati da successo di massa, che poi diventano film, o i romanzi da cui sono stati tratti i grandi film di successo. Poi ci sono i libri scritti in serie… e pochi altri scritti da personaggi famosi. Il resto chi lo legge? E allora bene fa Fausta a battersi come sta facendo, da scrittrice viva che vuole vivere il proprio tempo senza rinunce e autocensure.
Cosa dire d’altro? L’autobiografia talvolta è esplicita, altre volte la si potrebbe scoprire, forse, in alcuni dettagli. C’è l’amore per la natura e quello per la sua terra d’origine. Pur vivendo nella grande metropoli, infatti, Fausta sembra non essere mai uscita né dalla Calabria, né da una dimensione naturalistica in cui appare molto più a suo agio che non in mezzo al cemento, almeno quando scrive. In alcuni dei racconti più belli della raccolta si conferma il gusto del surreale, applicato questa volta a strani personaggi, tratti sempre dal mondo della natura: insetti, rettili, uccelli, piante, frutti, oggetti inanimati… In alcuni casi, all’inizio del racconto, si crea una certa suspence. Solo alla fine, infatti, si capisce con chiarezza la vera natura del soggetto di cui si narra.
Una certa inquietudine si coglie qua e là in vari racconti. Forse una difficile ricerca, forse una fuga dai problemi irrisolti, forse la frustrazione per certe lunghe attese…
Poi, all’improvviso, un tuffo nelle profondità più cupe dell’inquietudine. Ed ecco il racconto “I capelli”, testimonianza inquietante e coinvolgente di profondi traumi esistenziali, di pozzi di tristezza senza fine, di complessi ed angoscianti problemi identitari, di soluzioni, infine, dall’esplicito sapore autolesionistico. E che dire se l’autolesionismo diventa seduzione, piacere, sottile voluttà cui è impossibile resistere?
Un volume senza dubbio vario, ricco, originale. La lettura risulta agevole e le sensazioni che induce nel lettore non sono di quelle che scivolano via facilmente. L’estro dell’autrice, inquieto, nel succedersi quasi incalzante di pubblicazioni, oltre che in alcuni dei temi trattati, continua ad inseguire e a ricercare sempre nuovi equilibri, dimostrando una vitalità artistica con pochi confronti.

Tommaso M. Patti

per informazioni: Fausta Genziana Le Piane  email - LA 
 LUNA NEL PIATTO
http://www.faustartepoesia.org

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