Sette giovani studenti e ricercatori di Roma, sono tra i cinque finalisti del Galactic Impact award, premio scientifico assegnato dalla Nasa. Hanno già battuto oltre 15mila concorrenti in giro per il mondo con la loro app che monitora lo scioglimento dei ghiacciai
«Houston, abbiamo un vincitore». Chissà se di notte non sognano di essere proprio loro, sette giovani ingegneri, dottorandi e ricercatori di Roma, ad aggiudicarsi il Galactic Impact award assegnato dalla Nasa. Intanto sono tra i cinque finalisti, in compagnia dei team di Berkeley e della Silicon Valley. I nomi dei concorrenti e l’importanza dell’ente che assegna il premio sono da far tremare i polsi. Eppure con la sua idea questo gruppo, chiamato “IceCream”, è riuscito a battere migliaia di concorrenti da tutto il mondo. «Noi eravamo già sorpresi di aver vinto a Roma, figurarsi se ci aspettavamo di essere tra i finalisti mondiali!» racconta Andrea Nascetti, responsabile del progetto. Dal 22 al 24 aprile si è svolto, in contemporanea in 170 location in diversi Paesi, il NASA International Space Apps Challenge, la cosiddetta hackaton “universale”.
Si tratta di una maratona di programmazione di 48 ore, in cui dei team di sviluppatori, designer, studenti e appassionati si sfidano su alcune tematiche proposte dall’agenzia spaziale americana. I partecipanti erano 15mila, per un totale di circa 1200 progetti.
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