Un incontro davvero esemplare:
giovani, istituzioni, associazioni hanno dato voce corale alla toponomastica con racconti, scoperte, desideri e intenzioni concrete.
Grazie al sostegno di Renata Averna (ufficio scolastico regionale per la Lombardia), Rita Barbieri (presidente commissione cultura consiglio di zona 6), Chiara Bisconti (assessora allo sport e benessere), Paola Bocci (consigliera comunale e docente universitaria), Francesco Cappelli (assessore all’Educazione e Istruzione), Diana De Marchi (ex consigliera alla Provincia), Paolo Limonta (maestro e responsabile dell’ufficio relazioni con la città), Patrizia Quartieri (delegata città metropolitana, programmazione rete scolastica ed edilizia istituzionale), Anita Sonego (presidente commissione Pari Opportunità), nascono, dal convegno di Toponomastica femminile, spunti per nuovi progetti di ampia gittata: dai percorsi di genere in città alle intitolazioni di piste ciclabili e sentieri, dai giochi didattici ai concorsi nelle scuole e negli atenei, dalle mostre fotografiche ai flash mob.
Come panni stesi al sole, fotografie e biografie delle strade femminili milanesi sventoleranno di domenica in domenica nei giardini condivisi, portando nei diversi quartieri raggi di cultura paritaria.
Le mostre fotografiche di Toponomastica femminile su Partigiane e Costituenti, Donne di penna e di pensiero, Donne e Lavoro, si preparano ad attraversare biblioteche, scuole e centri culturali, accompagnando eventi e ricorrenze cittadine e nazionali.
La toponomastica femminile di Milano si fa maestra.
Il concorso Sulle vie della parità, patrocinato dal Senato della Repubblica, verrà diffuso nei luoghi formativi del Comune, suggerendo metodologie e strumenti adattati alle diverse fasce d’età, invitate ad assumere comportamenti e azioni di cittadinanza attiva.
Saranno le carte da gioco, a portare nelle scuole primarie la memoria femminile: un kit composto da fotografie di targhe stradali, visi delle protagoniste e campi d’azione permetterà a bambine e bambini di costruire e gareggiare con il proprio Memory street, familiarizzando in chiave ludica con le artefici della storia.
Ragazze e ragazzi si cimenteranno in lavori letterari, teatrali, artistici, multimediali per riportare alla luce figure meritorie e proporle per nuove intitolazioni o per ricostruire itinerari di genere femminile sulla base delle diverse tracce sparse nel Comune.
Classi d’ogni ordine e grado di scuole sono invitate a compiere sopralluoghi esplorativi nei parchi cittadini per verificare quanti e quali sentieri siano privi di intitolazioni: toccherà infine alla consulta studentesca suggerire nomi femminili da attribuire ai percorsi ciclopedonali della città.
Grazie alle nuove leve universitarie, di cui Melissa Rigoli si fa portavoce, anche gli atenei milanesi saranno oggetto di indagine toponomastica. Quanti spazi al loro interno sono attualmente dedicati a donne? Quante illustri docenti, che nei luoghi del sapere hanno divulgato scienza e cultura, meriterebbero targhe e intitolazioni?
Una passeggiata pomeridiana guidata dall’architetta Lorenza Minoli, da piazza San Fedele a Brera, ha concluso la giornata, presentando la città con un’insolita prospettiva: costruttrici e operaie, fondatrici e lavandaie, benefattrici e patriote hanno restituito a Milano l’altra parte della storia.
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